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Dialoghi di Pistoia | Lezioni e conferenze

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May 23, 2015 • 45min

Renato Kizito Sesana | Abitare ai margini | Dialoghi di Pistoia 2015

Evento spostato in Piazza dello Spirito Santo Chi vive ai margini delle città – abitanti delle periferie, delle baraccopoli, dei campi profughi, come i ragazzi di strada – vive anche ai margini della ricchezza e della cultura dominante, in uno stato, che possiamo definire di sospensione della propria identità sociale e culturale. Ciò si verifica in particolare nei campi profughi e nelle periferie delle grandi città, come in Africa, dove le persone non abitano più nella pienezza della loro cultura tradizionale e non si sentono neppure “a casa” nella cultura dominante d’importazione, nella “modernità” così come viene rappresentata dai mass media. Eppure, in queste situazioni di identità personali e comunitarie che si disgregano, talvolta nascono nuove leadership e si creano nuove forme di vita associativa. In queste situazioni “ai margini” emerge la grandezza delle persone. Qui c’è un anticipo del mondo futuro.
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May 23, 2015 • 57min

Ferdinando Scianna e Marco Belpoliti | Abitanti, abitazioni, abiti | Dialoghi di Pistoia 2015

Gli uomini sono gli abitanti della terra. Ma, fin dall’inizio della nostra avventura, abbiamo cercato, scelto dove e come abitare la terra. Da nomadi cacciatori, soprattutto ripari, caverne. Da coltivatori stanziali le nuove abitudini ci hanno spinto a costruire le abitazioni: case tana, case capanna. Tante capanne, un villaggio, e poi le città, le megalopoli. Maniere sempre diverse di essere uomini, di stare insieme. In tempi recenti l’esplosione demografica e l’industrializzazione hanno fatto sì che altri costruissero per noi le case, le città, e spesso accade che le nostre abitazioni non ci assomiglino più. Peggio, le sentiamo estranee, persino nemiche. Forse è diventato impossibile raccontare la vita alienata delle periferie, perché quelle strutture erano state costruite non per viverci, ma per essere fotografate e pubblicate nelle riviste di architettura. Anche le nostre abitazioni, anche noi abitanti, stiamo rischiando di trasformarci in immagini?
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May 23, 2015 • 37min

Giovanni Bignami | Abitare lo spazio, abitare altri mondi | Dialoghi di Pistoia 2015

Viaggeremo presto verso Marte e nuovi mondi? Grazie alla ricerca e alle nuove scoperte, si sta studiando una nuova propulsione per arrivare, entro vent’anni, a far crescere gli asparagi su Marte e poi, dopo qualche decennio, a visitare i pianeti delle stelle più vicine, dove ci spinge il nostro destino di esploratori. In realtà è dalla fine del Progetto Apollo nel 1972 che nessuno ha più lasciato la Terra per altri pianeti. Da allora, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gestita da cinque diverse agenzie spaziali – americana, russa, canadese, europea e giapponese – ci ha insegnato a lavorare insieme nello spazio. Dedicata alla ricerca scientifica, l’ISS è abitata continuativamente dal 2000 da astronauti di tutto il mondo e, dallo scorso novembre, anche da Samantha Cristoforetti, l’ingegnere astronauta italiana che vi rimarrà per sei mesi. Abitiamo già lo spazio e presto abiteremo altri pianeti.
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May 23, 2015 • 1h 14min

Peppe Servillo legge Italo Calvino | Il barone rampante | Dialoghi di Pistoia 2015

Uno dei libri più originali e divertenti di Calvino letto dalla voce straordinaria di Peppe Servillo. Il barone rampante è la storia di Cosimo Piovasco di Rondò, rampollo di una nobile famiglia ligure che a dodici anni, in seguito a un litigio con i genitori per un piatto di lumache, si arrampica su un albero del giardino di casa per non scendervi più per il resto della vita. Cosimo dimostra ben presto che il suo non è solo un capriccio, si sposta attraverso boschi e foreste e crea a poco a poco una dimensione tutta sua e “altra". Costruita una capannina segreta tra le fronde, finisce per inventare un nuovo modo anticonformista di abitare sugli alberi e un’esistenza diversa. Cosimo decide di vivere sugli alberi non come un misantropo, ma come un uomo coinvolto nei suoi tempi e che partecipa attivamente alla vita degli uomini e della società, aiutando i suoi concittadini. Il capolavoro di uno degli scrittori più importanti del Novecento.
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May 23, 2015 • 47min

Marc Augé | I nonluoghi vent’anni dopo | Dialoghi di Pistoia 2015

I nonluoghi sono quegli spazi dell’anonimato sempre più numerosi e frequentati in tutto il mondo (supermercati, stazioni, aeroporti ecc.), codificati per la prima volta vent’anni fa, da Marc Augé, in maniera così geniale da essere entrati nel nostro linguaggio e nel modo di descrivere le nostre esistenze. Qual è la situazione dopo un ventennio, che ha fatto della globalizzazione la sua bandiera? Gli architetti oggi hanno due strade. Alcuni si occupano dell’urgenza di alloggi, della necessità di costruire o di ricostruire. Altri affrontano gli spazi dedicati alla comunicazione e al consumo, i nonluoghi, che compongono i paesaggi dominanti del nostro nuovo mondo, immaginati come uno spazio comune, dove né il tempo né la bellezza, sono assenti dalla loro storia. Oggi noi cerchiamo quotidianamente di creare nuovi luoghi e nuovi legami, ma il contesto, che è sempre più globale, si mostra attraverso i nonluoghi, cioè gli spazi della comunicazione. Traduzione Marina Astrologo.
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May 23, 2015 • 43min

Marco Aime | Senza sponda. La sfida dell’accoglienza ai nuovi "dannati della terra" | Dialoghi di Pistoia 2015

In questo momento storico assume sempre più importanza rispondere alla domanda: come accogliere i migranti, coloro che hanno lasciato la loro casa per sopravvivere? È inutile continuare a parlare di emergenza: l’arrivo di barconi carichi di “dannati della terra” sulle nostre coste non è più un’eccezione, ma una regola, così come la condizione di profugo, di esule, di richiedente asilo. E noi? Noi italiani, noi europei in che modo siamo capaci di accogliere chi arriva in cerca di una speranza? Che cosa rispondiamo a quei volti che ci interrogano quotidianamente? Siamo, saremo, capaci di fare nostre quelle domande? Di riflettere e di fare appello a quei valori che ci rendono umani? Oppure cediamo alle sirene che ci sussurrano di rinchiuderci in casa e di chiudere la porta a chi arriva, perché è pericoloso? Questa è la grande sfida della nostra epoca, la sfida dell’accoglienza, a cui non possiamo e non dovremmo neppure tentare di sfuggire.
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May 23, 2015 • 24min

Aldo Cibic | Parva sed apta mihi | Dialoghi di Pistoia 2015

Se penso alla casa che vorrei, non posso non tener conto di come sono cambiato io e la società intorno a me. Penso a quanti metri di guardaroba mi bastano, a come concepire una camera da letto piccola ma accogliente, a come organizzare una zona che si adatti al vivere, al lavorare e al ricevere pochi ospiti. Una casa piccola ha senso se è inserita in un sistema di facilità di accesso ai trasporti e di condivisione di servizi, dal farmers’ market per avere cibo fresco, ai posti dove i bambini possono giocare. In questo modo, una casa ben pensata rappresenta un’estetica del non-spreco, dove le dimensioni contenute sono compensate dalla generosità della vita comunitaria che vi avviene al di fuori. Vivendo in un periodo in cui l’offerta del mercato è di modelli abitativi ripetitivi e obsoleti, si sente sempre più il bisogno di progettare delle alternative che siano generatrici di una vita di qualità, più intensa, più vivace e meno costosa in tutti i sensi.
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May 23, 2015 • 1h 9min

Ugo Fabietti | Mondi in movimento. Dal nomadismo delle origini a quello globale | Dialoghi di Pistoia 2015

Il movimento rappresenta un elemento costitutivo dell’esperienza umana che ha, nel nomadismo di alcuni popoli asiatici, l’icona del nostro immaginario. Dal neolitico ad oggi, il nomadismo ha attraversato profonde trasformazioni, e ha anche rappresentato una forma di esistenza interconnessa con quella che è la sua dimensione “speculare”: la sedentarietà, l’occupazione del territorio in forma stabile, la permanenza degli insediamenti e dei mezzi produttivi. Oggi il nomadismo è in declino – spesso visto con sospetto e disprezzo dalle popolazioni stabili e dalle loro istituzioni – questa forma di vita scompare e con essa un’altra possibilità di scegliere il proprio modo di abitare ed “essere nel mondo”. Sopravvive nella scelta degli “spiriti nomadi”: desiderio di libertà e di fuga, fantasie esotiche, o, in scelte che sono nella maggioranza dei casi obbligate, come le migrazioni dovute alle persecuzioni, alla povertà, alla violenza e alla guerra.
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May 23, 2015 • 56min

Marida Talamona | La cella e l’alveare. Abitare nelle architetture di Le Corbusier. | Dialoghi di Pistoia 2015

Nel 1952, nel discorso pronunciato all’inaugurazione dell’Unité d’Habitation di Marsiglia, Le Corbusier ricordò come il suo interesse per il tema della casa rimontasse alla sua visita alla Certosa di Ema a Firenze nel 1907 quando, appena ventenne, compì il suo primo viaggio di studi in Italia. L’organizzazione spaziale del monastero e della vita dei monaci divenne per Le Corbusier il punto di partenza della sua ricerca e il riferimento per tutti i suoi progetti di abitazioni. Lo studio della cellula d’abitazione, la machine à habiter, diverrà parte integrante di un discorso più ampio sulla necessità che il riparo dell’uomo moderno fosse in sintonia con la natura – quindi sole, spazio, verde – e che l’architettura dovesse salvaguardare la libertà dell’individuo fornendo allo stesso tempo servizi collettivi. E l’Unité d’Habitation fu la realizzazione esemplare di quest’idea. A cinquant’anni dalla sua scomparsa la lezione del maestro dell’architettura moderna.
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May 22, 2015 • 46min

Lilian Thuram | Co-abitare: contro tutti i razzismi | Dialoghi di Pistoia 2015

Attraverso la sua esperienza personale di bambino della Guadalupa, arrivato in Francia all’età di otto anni per scoprire di essere “nero”, fino alla brillante carriera di calciatore che lo ha condotto a essere campione del mondo nel 1998 con la nazionale francese, Lilian Thuram ha maturato una profonda riflessione sulle diverse forme del razzismo e sulla possibilità, spesso in contesti marginali come le banlieues parigine, di vivere insieme al di là delle differenze. Riflessione che ha al centro il tema della costruzione dell’altro e del cambiamento del nostro immaginario per un futuro di uguaglianza. Imparare l’arte del vivere assieme per una società più giusta, di co-abitare per sconfiggere tutti i razzismi e le diseguaglianze, questo il suo messaggio che da anni persegue anche attraverso la sua fondazione, a cui si dedica con passione da quando ha appeso le scarpe al chiodo.

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