Lo studio del gioco negli animali ha dimostrato che questo comportamento può non avere delle funzioni specifiche, oppure può facilitare lo sviluppo della percezione sensoriale, delle attività motorie, delle competenze sociali e di quelle cognitive. Ad esempio nelle giovani scimmie una funzione del gioco è l’acquisizione di competenze che saranno utili da grandi nelle attività di caccia, nell’evitare i predatori, nel combattere con i membri della propria specie, nel corteggiamento sessuale o nelle attività parentali. Il gioco può infatti aiutare a sviluppare relazioni sociali con tipi particolari di individui che avranno un ruolo importante nella vita adulta. Alcune funzioni del gioco nelle scimmie si possono applicare anche alla specie umana, si osservano infatti similitudini, ma da cosa dipendono queste affinità? I codici del nostro comportamento sono il frutto di milioni di anni di evoluzione, come ci spiega Dario Maestripieri.