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Dialoghi di Pistoia | Lezioni e conferenze

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May 26, 2018 • 1h 5min

Thomas Hylland Eriksen | Rallentare, raffreddare e ridimensionare. Risposte a un mondo fuori controllo | Dialoghi di Pistoia 2018

Intorno a noi è in atto un cambiamento accelerato: all’inizio del XX secolo la popolazione mondiale ammontava a circa 1,5 miliardi di persone, alla fine del secolo aveva quasi raggiunto i 7 miliardi. Oggi siamo molto più numerosi, sempre più connessioni ci legano gli uni agli altri, e rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto produciamo di più, scambiamo di più, viaggiamo di più, consumiamo e usiamo più energia. Per questi motivi viviamo su un pianeta surriscaldato che, tradotto nel linguaggio delle scienze sociali, può indicare un cambiamento accelerato. E accelerati sono anche i suoi effetti collaterali indesiderati: inquinamento, cambiamento climatico, alienazione… Dunque, per evitare la fine del mondo così come lo conosciamo, al genere umano si richiede di porre mano, a livello globale ma anche la livello locale, alla ricostruzione di un vascello che è già in navigazione. In conclusione, dobbiamo rallentare, raffreddare e ridimensionare. Traduce Marina Astrologo.
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May 26, 2018 • 42min

Marco Belpoliti | La resilienza come atto creativo: fare di più con meno | Dialoghi di Pistoia 2018

“Resistere” è un verbo con una storia molto antica; indica una situazione per cui “si sta fermi e saldi contro una forza che si oppone, senza lasciarsi abbattere”. “Resilienza” è più recente, risale al Settecento e significa “capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi”. Tuttavia la sua apparizione nel dibattito attuale (nel web sono migliaia i siti e gli articoli connessi al termine resilience) è merito degli psicologi. Emmy Werner lo usò per la prima volta nel ’55 studiando 698 neonati dell’isola Kauai nelle Hawaii nell’arco di trent’anni. Secondo la psicologia tradizionale molti di loro avrebbero presentato in futuro situazioni di disagio psichico, per via delle condizioni delle famiglie d’origine. Invece 72 erano riusciti a migliorare le loro condizioni, raggiungendo un livello di vita buono. Merito della loro resilienza. Non si tratta solo di resistere o di saltare indietro, ma di realizzare un atto creativo: fare del meno un più.
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May 26, 2018 • 54min

Nicola Gardini | Il centauro femmina: per un primo vocabolario della creatività | Dialoghi di Pistoia 2018

Che cos’è il creare? Chi ha il potere di creare? Chi costruisce qualcosa è creatore? Si crea solo quando si mette davanti agli occhi degli altri qualcosa di nuovo? Scoprire è creare? Nicola Gardini chiama in causa concetti antitetici come arte e natura, novità e tradizione, immagine e cosa, genio e abilità, libertà e regola, soggettività e mondo, conoscenza e intuizione, intenzione e caso, originalità e realtà, verità e finzione. Attento alle metamorfosi storiche del concetto e convinto indagatore del lessico latino e greco, Gardini ricostruisce momenti di un antico discorso sulla creatività, illuminando svolte e distinzioni. I suoi esempi provengono da poesia, filosofia, retorica e critica d’arte della classicità. Ne esce un primo vocabolario di riferimento, che dà alcuni punti fermi e, al tempo stesso, aiuta a misurare la millenaria mutazione dei riferimenti, invitando a porre le odierne definizioni di creatività nella prospettiva del divenire
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May 25, 2018 • 52min

Simonetta Agnello Hornby e Massimo Cirri | Diversamente creativi | Dialoghi di Pistoia 2018

Il 16 novembre 1961 un uomo entra nel manicomio di Gorizia. Ci sono muri e padiglioni, reparti chiusi e persone chiuse. Si chiama Franco Basaglia, viene dalla Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell'Università di Padova ed è finito a Gorizia perché ha letto troppi libri di filosofia, per fare lo psichiatra all'università. È una storia che quest'anno festeggia 40 anni - quelli della Legge 180 - ma che non riguarda solo "i matti". Ha a che fare con il cambiamento, degli apparati che sembravano immutabili: il manicomio, del modo con cui ci guardiamo tra persone: i forti e i fragili, gli abilissimi e quelli meno. Sapendo che diventeremo tutti, a un certo punto, un po' più fragili. Ma resteremo portatori di diritti, cittadini. Creativi e originali, tutti diversamente creativi, magari solo sopravvivendo con dignità. Inventeremo meccanismi, protesi fisiche e sociali, piccoli apparati di movimento per la felicità. Tocca a tutti fare un po' i filosofi.
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May 25, 2018 • 55min

Adriano Favole | Vie di fuga | Dialoghi di Pistoia 2018

Nasciamo in culture e lingue che ci plasmano e ci forniscono strumenti reali e simbolici per orientarci nel mondo, tuttavia, non siamo del tutto prigionieri delle nostre culture. Adriano Favole, a partire da racconti di viaggio ed esperienze di ricerca antropologica, esplora alcune di queste “vie di fuga”. Viaggi, pellegrinaggi, migrazioni; ma anche sogni, letteratura, satira e cinema aprono le vie di uscita verso le altre culture e offrono altre possibilità di praticare l’umanità. Sono modi che gli esseri umani hanno utilizzato per rompere le regole, per uscire dagli schemi e per cercare di cambiare la propria esistenza. Siamo esseri incompleti e interdipendenti, proiettati verso il futuro, anche se spesso le strutture di potere ci inducono a credere di essere prigionieri di cristalli di identità formati nel passato. Ma l’essere umano è “eccentrico”. È capace e spesso ama vivere “fuori di sé”: si guarda vivere.
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May 28, 2017 • 1h 2min

Jean-Loup Amselle | Il museo come nuova forma di narrazione | Dialoghi di Pistoia 2017

Con la prossima inaugurazione del Louvre di Abu Dhabi, il “primo museo universale del XXI secolo nel mondo arabo”, il museo entra in una nuova era, quella dell’investimento e del decentramento fuori dall’Occidente. Si tratta di uno sforzo inedito di costruire un polo votato al turismo non soltanto per le opere esposte, ma anche in virtù del suo divenire esso stesso opera d’arte (in quanto realizzato da una “archistar”). Ma, se i musei si mettono “in mostra”, allo stesso tempo si espongono alla critica, in ragione della loro origine occidentale. Frutto, infatti, di uno sguardo e di una storia tipica del mondo occidentale e della tradizione coloniale, i musei pongono oggi inediti problemi rispetto al rapporto nuovo che si viene a instaurare tra la narrazione fatta dal museo stesso e le culture “esposte”. Traduzione Marina Astrologo.
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May 28, 2017 • 58min

Donald Sassoon | Quando il sapere è diventato un prodotto di massa | Dialoghi di Pistoia 2017

La cultura è intrattenimento, ci istruisce, ci rende più nobili di spirito, contribuisce alla nostra promozione sociale, ma è anche un business e un mercato che esiste da secoli e che, con l’avvento del capitalismo all’inizio dell’Ottocento, ha conosciuto uno sviluppo inarrestabile. Sono state le grandi invenzioni e la loro diffusione che hanno rivoluzionato i consumi culturali. Basti pensare all’impatto che hanno avuto i giornali, i dischi, la radio, il cinema, fino alla televisione e poi a Internet, una vera e propria rivoluzione che ha favorito l’accessibilità e la condivisione, ma che ha aperto nuovi scenari sociologici ed economici. Donald Sassoon, massimo storico dei processi culturali, ci guida in un viaggio attraverso i velocissimi cambiamenti dei consumi culturali avvenuti negli ultimi due secoli, quando, oltre la tradizionale differenza fra cultura alta e cultura bassa, il sapere è diventato prodotto di massa.
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May 28, 2017 • 45min

Paola Mastrocola | Cultura e scuola: sinonimi o contrari? | Dialoghi di Pistoia 2017

Oggi tutto è considerato cultura, tanto il sapere quanto il fare esperienza, leggere libri e produrre vini, frequentare biblioteche e fiere del cioccolato. Forse è impossibile definire la parola cultura. Ma, curiosamente, un’idea precisa e forte sopravvive, visto che l’espressione “persona colta” vuole ancora dire qualcosa. Che cosa? È colto chi sa pensare, chi ha esperienza in un certo ambito, o chi sa chi è Torquato Accetto? Chi va ai festival letterari, o chi sta a casa a leggere Lévi-Strauss, Musil e Proust? E la scuola, oggi, vuole formare “persone colte”? Considerando le parole della “nuova” scuola, sembrerebbe mirare ad altro: percorsi formativi, piano per la scuola digitale, certificazione delle competenze, alternanza scuola-lavoro; e ancora: cittadinanza, inclusione, apertura al territorio, innovazione… Termini come questi hanno a che fare con un’idea di “cultura”? Quale? Che cosa vogliamo salvare o buttare, e in nome di quale modernità?
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May 28, 2017 • 1h 10min

John Eskenazi | Il Buddha e Alessandro Magno | Dialoghi di Pistoia 2017

Due figure antitetiche, due modi opposti di abitare la propria vita, due culture lontane nel tempo e diversissime. Buddha Sakyamuni, figlio di re, vissuto attorno al V secolo a.C. in India, concepisce un sistema di pratiche mistiche per porre fine alla sofferenza umana, attraverso l'introspezione che conduce a una vita morale, al rispetto di tutti gli esseri viventi e che porta alla salvazione dal ciclo delle rinascite. Alessandro, anch'esso figlio di re, vissuto duecento anni dopo, arrogante e inquieto, conquista l’Oriente diventando il mito di popolazioni diversissime. Questo fortunoso incrocio sarà l'inizio di un innesto riuscitissimo di civiltà, religione, cultura, arte e commerci. Una straordinaria commistione di idee e stili, raccontata attraverso le immagini dell'arte Gandhara, che nasce dall'arte ellenistico-romana, assorbe influenze medio orientali e centro asiatiche, e finisce per determinare l’immagine del Buddha alla guisa di un imperatore romano.
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May 28, 2017 • 46min

Stefano Allovio | Plasmare l’umano. Dalla preistoria ai riti di iniziazione | Dialoghi di Pistoia 2017

già scriveva Pico della Mirandola nel XV secolo, l’essere umano è uno straordinario plasmatore e scultore di se stesso. Esistono ovviamente vincoli iscritti nella sua biologia, ma è la cultura che interviene nel dargli forma. Questo avviene sia lungo la storia evolutiva, sia nel corso di ogni singola esistenza. Filogenesi e ontogenesi rappresentano due grandiosi scenari in cui è possibile rilevare la forza della cultura nel costruire umanità. Gli studi paleoantropologici hanno ipotizzato come alcune grandi scoperte, per esempio il controllo del fuoco e la cottura del cibo, abbiano segnato la nascita del genere Homo. Gli studi etno-antropologici hanno rilevato come sia ampiamente diffusa, nelle differenti società, l’idea che occorra letteralmente “mettere mano” agli esseri umani fin dalla nascita e, ancor più, durante specifici rituali di iniziazione alla vita adulta al fine di imprimere, fin dentro la carne, un certo modello di umanità.

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