Dialoghi di Pistoia | Lezioni e conferenze

A cura del festival di antropologia del contemporaneo
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May 29, 2011 • 47min

Adriano Favole | Resti di umanità. Dai cimiteri ai musei (e ritorno) | Dialoghi di Pistoia 2011

Che ne è del corpo dopo la morte? Perché gli interventi culturali sul corpo proseguono ben oltre la morte biologica? La cura immediata del cadavere, la scelta del suo destino (inumazione, cremazione ecc.), il recupero e la venerazione di alcuni resti (le reliquie cristiane per esempio) testimoniano che il corpo è oggetto di attenzioni sociali e rituali anche dopo la morte. E dunque come si giustifica il collezionismo di crani, scheletri e altre parti del corpo conservate ed esposte in musei etnografici, anatomici e di storia naturale? Le richieste di restituzione di questi resti da parte dei popoli nativi ci pongono la domanda: a chi appartengono i corpi dei morti? Alle comunità scientifiche, a quelle religiose, o sono resti privati, dei discendenti? Ossa o reliquie? Materiale di studio o antenati? Un percorso antropologico sul ruolo che hanno assunto in epoche e culture diverse i “resti di umanità”.
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May 29, 2011 • 58min

Franco La Cecla | Geografie del desiderio | Dialoghi di Pistoia 2011

Franco La Cecla, esperto di sociologia e architettura, discute sul desiderio maschile e femminile, criticando la visione contemporanea. Si analizza il legame tra desiderio, potere e verità, con focus sulle differenze tra i generi e sull'insoddisfazione legata al desiderio. Si riflette anche sull'impotenza e sull'amore secondo Lacan.
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May 28, 2011 • 42min

Roberta De Monticelli | Sulla fatica di diventare adulti. Corpo sociale e identità personale | Dialoghi di Pistoia 2011

Qual è il senso, qual è la radice della metafora “corpo sociale”? Una mente personale ha sensi e intelligenza ma è anche partecipe di un “senso comune”. Chiediamoci allora che cosa sia il senso comune e quali rapporti abbia con il corpo sociale. Che cosa sia una comunità e quale rapporto vi sia tra la comunità e gli individui che la compongono. Ricordandoci che la comunità viene prima dell’individuo: sua culla, suo terreno di crescita e di nutrimento, sua “radice”. Subordinare così il punto di vista della comunità a quello dell’individuo libero e responsabile è una svolta recente nella storia umana e, a quanto pare, per nulla irreversibile. Nelle nostre democrazie, dove ogni testa vale un voto, questo capovolgimento deve operarsi nella coscienza di sempre nuovi individui, perché le democrazie non solo progrediscano, ma restino semplicemente in piedi; questo esige il raggiungimento dell’autonomia morale da parte dei più, possibilmente di tutti. 
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May 28, 2011 • 41min

David Le Breton | Un’antropologia del dolore | Dialoghi di Pistoia 2011

Non vi sono dolori senza sofferenza. Il dolore infrange l'esistenza proporzionalmente alla sofferenza che induce, ma potrà essere sia immenso, sia irrilevante. Quando è subìto, il dolore distrugge, divora con la sua incessante tortura, paralizzando il pensiero, la vita, il desiderio e i rapporti sociali. Se invece è scelto come mezzo di espiazione o manifestazione di fede, o nello sport, o ancora nelle modifiche apportate al proprio corpo, come nel caso della body art, allora il dolore contribuisce alla costruzione dell'individuo. Sulla scia dei suoi studi dedicati all’antropologia del dolore, David Le Breton parlerà del modo in cui la percezione del dolore induce una sofferenza più o meno profonda, distruggendo o invece costruendo l'individuo, ma influendo sempre sulla sua condotta e sui suoi valori, sulla trama sociale e culturale in cui vive.
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May 28, 2011 • 1h 22min

Toni Servillo | Tristi Tropici. Toni Servillo legge Claude Lévi-Strauss | Dialoghi di Pistoia 2011

Un paradosso quel celebre incipit di Lévi-Strauss: “Odio i viaggi e i viaggiatori”. Un paradosso considerando che le pagine seguenti hanno dato vita a uno dei più affascinanti libri di viaggio mai scritti, che la voce di Toni Servillo ci restituirà. Tristi Tropici di Claude Lévi-Strauss è molto più di un libro di viaggio. È anche un viaggio dentro l’uomo, i suoi racconti, le sue culture, un viaggio nella storia del mondo e dei rapporti tra paesi colonizzatori e colonizzati, un viaggio lungo gli sguardi che ogni società lancia alle altre, con la presunzione di essere migliore. Un viaggio dentro se stesso che il grande etnologo francese, scomparso nel 2009 all’età di cent’anni, compie abbandonando lo stile di studioso per toccare momenti di poesia altissima. Ascoltare oggi le parole che ha scritto nel 1955 fa cogliere la grandezza dello scrittore con le sue amare previsioni, purtroppo, talvolta avveratesi.
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May 28, 2011 • 1h 14min

Marc Augé | Quando il corpo parla | Dialoghi di Pistoia 2011

In quanti modi si può declinare la parola “corpo”? Ogni cultura costruisce e interpreta il corpo secondo i propri canoni. Per esempio, come pensano il corpo gli africani? E qual è il ruolo del corpo nella società contemporanea occidentale? Ripercorrendo la sua lunga storia di etnologo, Marc Augé ci conduce lungo un percorso che parte dallo studio delle popolazioni dell’Africa Occidentale, in cui si praticano riti di possessione, fino a giungere all’attuale concezione del corpo qui, in Occidente. Quale corpo? Quello che diventa pubblico, quello che viene esposto nelle cerimonie, quello dell’attore sul palco di un teatro, in un funerale, oppure davanti a una telecamera, in una società - la nostra - dove l’apparire, il mostrarsi, anche e soprattutto in ambito politico, è sempre più determinante, così come determinante diventa il culto del corpo.
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May 28, 2011 • 1h 8min

Ferdinando Scianna | Ambiguo è l’obiettivo. Corpo, immagine, identità | Dialoghi di Pistoia 2011

Niente è più astratto e sfuggente della nostra identità, ma nello stesso tempo non c’è niente di più esposto al giudizio altrui, di più concreto e visibile. A cominciare dal volto, il corpo è la prima immagine della nostra identità. Da quasi due secoli la fotografia è strettamente legata e continua a incrociarsi con la nostra stessa idea di identità. Tutti portiamo con noi una fotografia del nostro volto incollata su un documento chiamato di identità. Negli album di famiglia, nei portafogli, abbiamo fotografie delle persone che più amiamo: figli, compagni, fidanzati, genitori, persino animali. Quel rapporto emozionale che abbiamo con queste immagini è talmente complesso da farci rifiutare, qualche volta, i nostri stessi ritratti nei quali non ci riconosciamo, anche se talvolta bastano solo pochi anni per trovare sorprendentemente migliorate certe fotografie di noi stessi che forse detestavamo.
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May 28, 2011 • 56min

Telmo Pievani | Corpi in evoluzione. Un’avvincente esplorazione di possibilità | Dialoghi di Pistoia 2011

Oggi il corpo è diventato protagonista centrale nello studio dell’evoluzione. Nei recessi del genoma è stato scoperto che molti cambiamenti evolutivi cruciali sono da attribuire proprio ai geni che regolano le architetture dei corpi. Gli alberi di parentela delle specie sono ramificati in modo irregolare, come aveva intuito Darwin, e vedono proliferare alternative, come se la vita in più occasioni avesse esplorato molte soluzioni adattative, senza seguire le vie maestre. Questa evoluzione di combinazioni uniche è particolarmente evidente oggi nello studio della storia dei nostri cugini più prossimi, gli ominidi. Noi stessi, Homo sapiens, giovane specie africana, con un corpo che invecchia più lentamente, siamo un ramoscello rimasto in solitudine da poco tempo, all’estrema propaggine di un albero di specie che fino a pochi anni fa non avremmo nemmeno immaginato. 
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May 28, 2011 • 47min

Cristiana Natali, Virgilio Sieni | Intrecci di corpi e di sguardi: l’antropologia e la danza | Dialoghi di Pistoia 2011

A lungo si è pensato che le danze di altre culture, soprattutto di quelle definite “primitive”, fossero sempre uguali a se stesse, e che il balletto e la danza euro-americana rappresentassero la vetta più alta raggiunta dall’arte coreutica. L’antropologia della danza nasce negli anni Sessanta con l’obiettivo di smascherare l’etnocentrismo insito in tali concezioni e progressivamente, anche in virtù di un fruttuoso scambio con altre discipline, approda ad analisi più complesse che indagano, per esempio, le relazioni tra danza e potere, le rappresentazioni del genere, il ruolo degli artisti emarginati dalla storia ufficiale. Oltre a studiare i fenomeni coreutici, l’antropologia ha rappresentato e rappresenta tuttora una fonte di ispirazione per danzatori e coreografi. Un  dialogo, un confronto culturale tra un’antropologa specializzata nello studio della danza e uno dei più significativi coreografi e danzatori europei.
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May 28, 2011 • 1h 6min

Rossella Ghigi | A fior di pelle. La cultura del cambiamento estetico, ieri e oggi | Dialoghi di Pistoia 2011

Non esiste società che non abbia celebrato un aspetto ideale per i suoi membri, popolazione che non sia intervenuta sul corpo per donargli una apparenza virtuosa. La storia della trasformazione chirurgica a fini estetici è secolare; ciò che accomuna epoche molto diverse non è tanto l’elogio dell’artificio, ma la volontà di eludere dettami di esclusione sociale. Oggi, la banalizzazione della chirurgia estetica rappresenta una rottura rispetto al passato, in quanto esperienza liberatoria e responsabilizzazione del singolo rispetto alla propria apparenza fisica. Queste novità nella cultura della modifica corporea si osservano anche tra i giovani, per i quali investire nel proprio capitale estetico può essere una “scorciatoia sociale”. Questa tesi è confermata dai dati di una recente ricerca, presentata per la prima volta, sulle pratiche e gli atteggiamenti riguardo la modifica del corpo degli adolescenti. 

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