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Dialoghi di Pistoia | Lezioni e conferenze

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May 27, 2012 • 1h 5min

Alessandro Bergonzoni | RE MI FA SOL LA SI? DO! | Dialoghi di Pistoia 2012

L’economia ti dice che c’è un rapporto avaria - avarizia (avaria: si è rotta la macchina, avarizia: se ne avessi comprata una nuova non sarebbe successo). L’arte racconta che c'è un rapporto tra danno e dare, tra dono e per-dono (concedere di dare nuove possibilità), tra restare offeso (perdita) e generosità, come forma del generare, del creare, dell’inventare. L’arte come gesto di espansione, allargamento, uso della libertà di scambio, ben lontano dall’atto mercantile economico, ma radicato, come rami piantati in cielo, nell’altro e nell’alto. La solidarietà a volte è una siepe troppo alta, il volontariato un alibi (soprattutto per chi non lo fa): qui si tratta di potenza e non di potere, di essere e non solo di fare, o di valori (troppo maltrattati nel senso e nel facile consenso). Il tema è: a chi interessa? La parola “interesse” si scioglie davanti all’energia del “do”, altra nota, per altre musiche, altre orecchie, altri ascolti. Divisione, condivisione, etica, poetica.
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May 27, 2012 • 37min

Marino Niola | Cibo, l'arcano del dono | Dialoghi di Pistoia 2012

Miti e leggende di diversi popoli fanno nascere l'umanità da un dono, dal fuoco che Prometeo strappa agli dei, al lievito che la Madonna sottrae alla Sibilla. In tutti i casi si tratta di un'acquisizione vitale per la civiltà, di un nutrimento che arriva dall'esterno. Cibo e scambio sono intrecciati fin dalle origini delle civiltà indoeuropee ed è la reciprocità a regolare il flusso delle relazioni sociali, come le chiuse di una diga. Tra un estremo ospitale e un estremo ostile è la condivisione del pane a distinguere i compagni (cum-panis) dagli avversari, l'hostis nel senso di ospite dall'hostis nel senso di nemico. E fino ai nostri giorni il cibo costruisce appartenenze e in-appartenenze, diventando simbolo di identità ma anche di contrapposizione. In una costante oscillazione tra contatto e contagio, dono e veleno che misura lo stato di salute della socialità.
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May 27, 2012 • 51min

Luigino Bruni | Il dono e il mercato: conflitto o alleanza? | Dialoghi di Pistoia 2012

Siamo sicuri che il "regno" del dono inizi dove finisce quello del mercato, e viceversa? Anche se spesso è questa la lettura del rapporto dono-mercato che ci viene offerta dalla cultura moderna e contemporanea, in realtà, a guardar bene il mondo, ci accorgiamo che il confine tra dono e mercato è molto sottile, e che i due ambiti sono molto intrecciati. Ritroviamo, infatti, pratiche donative all'interno delle imprese, del lavoro e dei mercati in generale, come ritroviamo la struttura dello scambio ben presente anche all'interno delle tipiche pratiche di dono, dalla famiglia al volontariato. Ma c'è di più: se andiamo a guardare che cosa accade oggi sulla frontiera dell'innovazione sociale (dalla microfinanza al fair trade, dalla cooperazione sociale all'economia di comunione) scopriamo subito che le esperienze che oggi stanno aprendo nuove strade sono proprio quelle promiscue e meticce, ovvero quelle dove dono e mercato sono alleati per il bene comune.
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May 27, 2012 • 43min

Chiara Frugoni | Ricevere e donare per Chiara e Francesco | Dialoghi di Pistoia 2012

Cosa intendeva dire realmente Francesco, affermando nella sua regola che «l'elemosina è l'eredità e la giustizia che è dovuta ai poveri»? Agli occhi di Francesco chi faceva la carità era buono o restituiva solo in parte ciò che aveva sottratto? In quali specialissime circostanze permetteva l’uso del denaro ai suoi frati? Chiara cosa dona alle sue consorelle? Qual è il suo atteggiamento di fronte al denaro? Per i due santi la carità e l’elemosina non sono affatto sinonimi e rimandano a meditazioni molto profonde rispetto al rapporto con il prossimo, nella ricca e talvolta spietata società in cui vissero. Chiara Frugoni, studiosa delle figure di san Francesco e santa Chiara, illustra anche con immagini la loro vita e il loro pensiero, che col passare de secoli non ha perso la sua travolgente novità e straordinaria modernità.
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May 26, 2012 • 47min

Salvatore Settis | L'ambiente, un bene comune per le generazioni future | Dialoghi di Pistoia 2012

La tutela dell'ambiente, secondo alcune importanti sentenze, è un valore costituzionale primario e assoluto, che risulta dalla combinazione di due articoli della Costituzione: l'art. 9 sulla tutela del paesaggio e l'art. 32 sul diritto alla salute dei cittadini, come singoli e come collettività. Entrambi appartengono ai principi fondamentali dello Stato, e tracciano un perimetro che può e deve diventare, contro l'inerzia degli ignavi, il baluardo di una strenua difesa del nostro ambiente e del nostro paesaggio. Queste formulazioni si legano a nuove tendenze fra le quali due di speciale interesse: i diritti delle generazioni future e la nozione di comunità di vita. In esse è possibile rintracciare l'eco di antiche concezioni etiche, filosofiche e giuridiche come il bonum commune e la publica utilitas. È sotto la grande rubrica del "bene comune" che dobbiamo collocare non solo la tutela giuridica dell'ambiente, ma - quel che è più importante - la nostra responsabilità di cittadini.
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May 26, 2012 • 43min

Salvatore Natoli | Logica del dono. È sempre l'utile contro il gratuito? | Dialoghi di Pistoia 2012

Il gratuito è una largizione di bene socialmente utile? Se lo chiedessimo, tutti o quasi risponderebbero che certamente lo è. Se non lo fosse non apporterebbe alcun bene: risulterebbe perciò irrilevante o, peggio, esibizionista e futile. L’utile, dunque, non contraddice di necessità il gratuito, ma, seppure non vi coincida, è ad esso congruo. Questa semplice constatazione mette in discussione il luogo comune che oppone utilità a gratuità. Di più, infrange quella retorica del dono che pateticamente lo equipara a una sorta d’inevitabile spoliazione. Al contrario, non si può intendere la natura e la grandezza del dono se non si chiarisce l’ordine e il valore dell’utilità rispetto al bene. Ma ciò esige una definizione dell’utile che, lungi da quel che comunemente si crede, non coincide con la ricerca di vantaggi personali, ma con la disposizione a operare senza contropartita per l’utile comune e perciò per il bene di tutti. Si chiama, per dirla con Spinoza, generosità. 
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May 26, 2012 • 1h 32min

Daniel Pennac e Stefano Benni | Il dono della scrittura | Dialoghi di Pistoia 2012

In collaborazione con il Centro Culturale il Funaro - traduzione Marina Astrologo Per Daniel Pennac e Stefano Benni il dono della scrittura è anche il dono della condivisione: condivisione con i propri lettori con i quali coltivano un rapporto che travalica le pagine del libro e che essi ripropongono dalle tavole del palcoscenico, come autori certamente, ma sovente anche come attori in prima persona. Inevitabile che tra di loro si sia da tempo instaurato un dialogo speciale, il dialogo tra due amici che parlano in un incontro altrettanto singolare del proprio lavoro: leggendo brani dei loro libri, tanto amati dai lettori, e regalandoci alcune pagine in anteprima del nuovo libro di Daniel Pennac, Journal d’un corps. Nulla più di un libro crea una relazione, un legame che si instaura fra lo scrittore e il suo pubblico, ma anche fra i personaggi, le loro storie e l'immaginario del lettore. Daniel Pennac, autore di grande inventiva, popolarissimo in Francia e in tutto il mondo, dopo un’infanzia vissuta tra l’Africa, l’Europa e l’Asia, è stato professore di francese in un liceo parigino. Insignito della Légion d'honneur nel 2005. Autore della serie di romanzi centrati sulla figura di Benjamin Malaussène e del saggio sulla letteratura Come un romanzo (1993), ha inoltre pubblicato, tutti per Feltrinelli, La fata carabina (1992), La lunga notte del dottor Galvan (2005), Diario di scuola (2008). In Francia è da poco uscito, per Gallimard, Journal d’un corps. Stefano Benni, giornalista, scrittore, poeta, scrive per il teatro e ha recitato in numerosi spettacoli con musicisti jazz e classici da lui stesso allestiti. È ideatore della Pluriversità dell’Immaginazione e autore di romanzi di successo tradotti in trenta paesi, tra cui: Il bar sotto il mare (1987), La compagnia dei Celestini (1992), Bar Sport (1997), Le Beatrici (2011) per Feltrinelli; La traccia dell’angelo (Sellerio, 2011).
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May 26, 2012 • 1h 30min

Corrado Augias e Virginio Colmegna | Il dono della libertà. La libertà del dono | Dialoghi di Pistoia 2012

C'è una soddisfazione profonda nella relazione individuale quando si dona senza aspettarsi nulla, quando la libertà è alla base delle nostre scelte. Per godere della gioia del dono, come ha detto Carlo Maria Martini, «non bisogna essere ansiosi per se stessi; bisogna che l’io personale sia abbastanza forte». L’amore solidale presuppone infatti la conquista della libertà. Corrado Augias e Virginio Colmegna dialogano sul dono della libertà e la libertà del dono; su come la difficile scelta della libertà sia rischio e fatica, se intesa nel senso pieno e alto del termine; sulle condizioni, gli eventi, i momenti storici che la rendono possibile e su quanto sia facile perderla; sull’importanza, nello scambio, della sicurezza di sé, della propria identità, del paese da cui si proviene e dei legami nella vita di tutti i giorni. Il dono è fatto personale e collettivo, riguarda ciascuno, ma anche gli egoismi o le aperture solidali dei paesi interi, di una parte del mondo rispetto a un’altra.
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May 26, 2012 • 1h 1min

Enzo Bianchi | Il dono dell’ospitalità | Dialoghi di Pistoia 2012

L’altro, il vero altro, non è colui che scegliamo di invitare a casa – forse anche con il retropensiero di essere poi a nostra volta invitati – bensì colui che emerge, non scelto, davanti a noi, che giunge portato semplicemente dall’accadere degli eventi, perché «l’ospitalità è dono, è crocevia di cammini». L’altro è colui che sta davanti a noi come una presenza che chiede di essere accolta nella sua irriducibile diversità; poco importa se appartiene a un’altra etnia, a un’altra fede, a un’altra cultura: è un essere umano, e questo deve bastare affinché noi lo accogliamo. In altre parole, perché accogliere il dono dell’ospitalità? Perché si è uomini, per divenire uomini, per umanizzare la propria umanità. Ciascuno di noi, in quanto venuto al mondo, è ospite dell’umano, di conseguenza l’ospitalità diviene un rispondere a quella vocazione profonda dell'uomo, un realizzare la propria umanità accogliendo l’umanità dell’altro.
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May 26, 2012 • 52min

Stefano Zamagni | Senza dono l'economia è triste e rende infelici | Dialoghi di Pistoia 2012

Perché la categoria del dono, a partire dalla fine del XVIII secolo, è stata cancellata dal discorso economico? La sua scomparsa è accompagnata dall'annullamento di termini quali fraternità, maldestramente confuso con fratellanza e reciprocità, sostituito da solidarietà. Quali sono state le conseguenze che si sono create nelle nostre società di mercato nel corso degli ultimi due secoli? Perché invece negli ultimi venti anni gli economisti parlano sempre con maggiore insistenza del principio del dono come di una nuova categoria esplicativa? Stefano Zamagni illustra e constata che la ragione principale di un tale recupero è la ripresa di interesse  per il tema della felicità. Potrà mai l'economia da "scienza triste" tornare a essere la scienza della felicità pubblica? Se sì, a quali condizioni?

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