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Dialoghi di Pistoia | Lezioni e conferenze

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May 25, 2025 • 47min

Irene Borgna | Tutto scorre: non si abita due volte la stessa montagna | Dialoghi di Pistoia 2025

Le montagne sono al centro di un dibattito sull’abitare e sugli abitanti: pendolari, di passaggio, nuovi, rimasti, immigrati per forza o per scelta, corteggiati o acquisiti controvoglia. Se prima si parlava di spopolamento oggi si registrano i primi segni di una nuova tendenza, ma cosa cerca e, soprattutto, cosa trova oggi chi sale in montagna? Le terre alte dell’antropocene sono molto diverse da quelle abbandonate ottant’anni fa: sono più connesse, più infrastrutturate, più ricche ma anche più incolte e boscose, più cementate, frequentate e siccitose. Il paesaggio e chi lo abita – residenti umani e non umani – si sono trasformati profondamente, ma l’immaginario alpino continua a dominare proponendo immagini e retoriche vecchie e dannose. Cosa muove chi sale inseguendo stereotipi anacronistici e cosa lo aspetta in luoghi che somigliano sempre meno alle cartoline patinate che li ritraggono? Sono pronte le montagne a ospitare chi vorrà sfuggire al clima invivibile delle città, sono resilienti abbastanza da sopportare il carico turistico di chi già le frequenta ormai in ogni periodo del giorno e dell’anno, con ogni mezzo e senza alcuna consapevolezza del proprio impatto?
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May 25, 2025 • 47min

Marco Aime e Gaia Vince | Le “invasioni climatiche”, come cambierà il pianeta | Dialoghi di Pistoia 2025

Il cambiamento climatico non è più alle porte, è ormai dentro casa nostra: la Terra. E questa sorta di tempesta ambientale trasformerà le nostre esistenze. Nei prossimi cinquant’anni temperature più elevate e l’aumento dell’umidità renderanno vaste aree del pianeta invivibili. Le genti che le abitano saranno costrette a cercare rifugio altrove, in regioni più fresche. Il secolo che verrà sarà segnato da un nomadismo di massa: cosa comporterà questo esodo di popolazioni? Quali le conseguenze? Di questo discuteranno Gaia Vince, scienziata e giornalista scientifica, autrice de Il secolo nomade e l’antropologo Marco Aime. Quali risposte potremo e sapremo dare? Cosa comporterà questo terremoto demografico? I quesiti sono molti e il tempo stringe, per questo è importante conoscere i termini della questione, per affrontarli al meglio. Traduzione di Marina Astrologo.
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May 25, 2025 • 47min

Sarah Gainsforth | Consumare i luoghi: overtourism ed ecologia | Dialoghi di Pistoia 2025

Alle virtù del turismo si crede come a una religione, ma dove arriva il turismo, dopo un po’ non cresce più niente. Lo slogan del “turismo petrolio d’Italia” è un modello estrattivo e coloniale, che usa i luoghi come giacimenti di persone e risorse da sfruttare, uno strumento non per produrre ma per estrarre ricchezza dai territori, dai paesaggi, dalle comunità che li abitano, dalle loro culture e identità. E se il turismo genera ricchezza, bisogna sempre chiedersi: per chi? E chi paga i costi economici, sociali e ambientali del turismo? Il salto di scala compiuto negli ultimi vent’anni è oggi così problematico da giustificare misure securitarie per gestire i flussi in ambienti fragili: il turismo è diventato un problema di ordine pubblico, e di rottura delle relazioni dell’abitare per trasformare territori in luoghi di vacanza e di consumo, per venderli come merci. Bisogna necessariamente partire dal basso, dalle persone che abitano i luoghi, che vi entrano in relazione, che ricostruiscono contesti e ne progettano il futuro.
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May 25, 2025 • 47min

Adriano Favole | Antichi e nuovi nomadismi | Dialoghi di Pistoia 2025

Siamo una specie nomade, siamo migranti inquieti e irrequieti. Le società nomadi del passato e dell’altrove non sono curiosità esotiche: ci aiutano a capire i nuovi nomadismi. Ad esempio i due tratti caratterizzanti delle società polinesiane erano “partire” e “accogliere”. Partire per trovare nuove isole, per sfuggire a cicloni e guerre o semplicemente per il gusto del viaggio. Accogliere per non morire di chiusura e di consanguineità biologica e mentale. Gli antichi nomadismi ci aiutano a capire quelli contemporanei, della generazione Intercultura ed Erasmus, e quelli di una ancora più giovane generazione di studenti e lavoratori che fanno della circolarità e del movimento il loro stile di vita. Partono, accolgono e sono accolti. Come gli antichi polinesiani dovevano praticare la frugalità portando sulle loro piroghe tutto il necessario per sopravvivere su un’isola ancora sconosciuta, così i nomadi digitali di oggi viaggiano con valigie digitali (PC, chiavette, cloud) e con pochi oggetti d’affetto. I nomadi di ieri e di oggi sono accomunati da una “fede”: l’interdipendenza che ci lega agli altri, il superamento dei confini, il prevalere dell’orizzonte sulle piccole patrie.
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May 25, 2025 • 47min

Matteo Lancini | Non si può stare al mondo senza stare in relazione | Dialoghi di Pistoia 2025

Viviamo in un mondo sempre più frammentato dove è molto frequente sentirsi isolati, soprattutto per i più giovani. Per questo gli adolescenti odierni ricercano gli adulti in modo più autentico rispetto al passato. Questo atteggiamento richiederebbe una postura più responsabile da parte di tutti noi, che siamo, invece, impegnati a sostenere che le nuove generazioni abbiano avuto troppo e siano state troppo amate. A quel punto meglio Internet, dove i giovani si rifugiano per lenire il dolore provocato dalla perdita della speranza, dal sentirsi soli in mezzo agli altri, senza condivisione e convivenza. Una nuova posizione adulta è invece oggi possibile. La capacità di identificarsi con i bisogni evolutivi generazionali e l’offerta di relazioni autentiche consentono alle ragazze e ai ragazzi di crescere e credere nella realizzazione di sé nel mondo attuale e futuro. È suonata la campanella, inizia l’ora di relazione. Lo psicologo Matteo Lancini ci parla di relazione e della responsabilità che gli adulti hanno verso le future generazioni. In collaborazione con Fondazione Hapax - Synapsis  
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May 25, 2025 • 47min

Ferdinando Fagnola | Costruire con la terra e con l’acqua | Dialoghi di Pistoia 2025

L’architetto Ferdinando Fagnola, esperto di architetture tradizionali saheliane, ci propone un ricco e suggestivo viaggio tra le più antiche architetture in terra cruda dell’Africa subsahariana. La realizzazione di tali costruzioni, che vanno dalle semplici capanne a grandi edifici, come alcune moschee di Timbuctù o Djenné, sono testimoni di antiche culture, profondamente radicate nell’ambiente, che danno vita a costruzioni che dialogano con la natura, invece di opporvisi. Un modo di abitare che si coniuga con l’ambiente, integrandolo, che fonde elementi fisici con elementi culturali, infatti, queste forme diventano una sorta di scrittura nello spazio al punto che vi si possono leggere molti elementi legati alla dimensione spirituale delle popolazioni che le hanno erette. Muraglie di terra è il titolo di un celebre romanzo storico scritto da Maryse Condé, ambientato nel Mali del secolo scorso. Il titolo che richiama la pratica, diffusa tra Sahel e Sahara, di costruire edifici con l’unico materiale disponibile: la terra. Una pratica che richiede profonde conoscenze e tecniche costruttive e che smonta un altro tassello dell’immagine di un’Africa “arretrata”.
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May 25, 2025 • 47min

Emanuela Evangelista | Abitare l’Amazzonia | Dialoghi di Pistoia 2025

La maggior foresta tropicale del pianeta è il luogo in cui abbonda la biodiversità e abitarvi significa convivere con un’infinità di specie non umane. È un ambiente originario, uno dei pochi luoghi del pianeta che sembra aver resistito alla forza trasformatrice dell’homo sapiens. Ma come si vive in un piccolo villaggio dell’Amazzonia remota? Sessanta persone, sedici palafitte, canoe parcheggiate sulla riva di un fiume, una sconfinata foresta intatta tutto intorno. Cacciatori e raccoglitori vivono, anzi sono, la comunità naturale di cui fanno parte, condividono con le altre specie spazi e risorse, collaborano. E ci offrono una visione del mondo di grande ispirazione.
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May 25, 2025 • 47min

Orsina Simona Pierini | Dalla casa per tutti alla casa di tutti | Dialoghi di Pistoia 2025

L’architettura della casa viene “inventata” nel Novecento, in un continuo equilibrio tra urgenza abitativa e nuovo status sociale. Nel corso del secolo cambia l’idea di abitare e la casa si adatta, si declina, si articola in nuove soluzioni. La cultura dell’abitare in Italia si muove tra la spinta del moderno e il riconoscimento della tradizione, mentre in Europa sono tante le forme di sperimentazione più spinta, fino ai più recenti casi di co-housing. È lo spazio il grande artefice della vita degli interni, che verrà indagato nei suoi tanti aspetti, offrendoci una riflessione che ci aiuti a interpretare l’abitare contemporaneo.
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May 24, 2025 • 47min

Elena Granata | Città. Per abitarle dovremo cambiarle | Dialoghi di Pistoia 2025

Quanto impatta sulle ecologie urbane la crisi climatica e i suoi effetti sulla salute? Il benessere e la qualità delle relazioni? Che cosa succede alle nostre città se da luoghi dell’abitare e del lavoro diventano piattaforme per produrre rendite e profitti? Cosa succede nelle nostre vite se viene messo in discussione il diritto a stare e il diritto all’abitare? Continuare ad abitare le città significa oggi in primo luogo riuscire a immaginare e sperimentare percorsi di cambiamento. Ci sono nuovi bisogni diffusi (come il bisogno di natura e di salute), nuovi modi di abitare (soprattutto in quel “terzo tempo” liberato dal lavoro), una mutazione profonda dei tempi di lavoro e di vita che sollecitano con urgenza una trasformazione delle città.
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May 24, 2025 • 47min

Pietro Del Soldà | L’amicizia è una questione politica | Dialoghi di Pistoia 2025

Sempre più soli e chiusi in noi stessi viviamo l’amicizia come una questione privata, intima, che ci unisce solo a chi “ci somiglia” e non ha niente a che fare con la politica. Abbiamo dimenticato la lezione di Platone e Aristotele sulla philia che è “messa in pratica del bene” e condizione perché si dia una vera polis, intesa come lo spazio di coesistenza con chi è diverso da noi. Coltiviamo invece il mito dell’identità personale – da qui il dilagare del narcisismo – e collettiva – da qui l’ascesa dei sovranismi, dei muri e del mito della frontiera chiusa – in una società atomizzata e altamente competitiva dove gli altri sono ridotti a presenze minacciose, avversari o spettatori delle nostre performance. Il filosofo Pietro Del Soldà ci invita a riscoprire l’amicizia come essenza dell’umano, il primo passo per imparare a convivere con le differenze e a non distruggere la terra fragile di cui siamo figli.

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