L'economia ha una storia.

Si discute della nascita e dell'evoluzione delle criptovalute, con particolare attenzione al bitcoin e al cambiamento rispetto ai sistemi bancari tradizionali. Viene analizzato il fascino delle criptovalute per chi cerca libertà finanziaria. Inoltre, si esplorano le potenzialità di investimento e le riserve di valore, insieme alle critiche che emergono nel contesto del sistema finanziario attuale e alle opinioni contrastanti degli esperti economici.

In questo podcast si discute del Premio Nobel per l'Economia 2024, assegnato a tre esperti delle istituzioni e della loro influenza sulla prosperità. Vengono confrontati sistemi istituzionali estrattivi e inclusivi, utilizzando l'esempio di Nogales per mostrare le disparità di reddito. Si analizzano anche le disuguaglianze globali e il ruolo delle istituzioni democratiche. Infine, si esplorano le lezioni storiche sulla crescita economica, evidenziando l'importanza delle istituzioni inclusive per un futuro prospero.

Uno dei maggiori storici economici italiani analizza le origini della supremazia tecnologia dell'Europa: dall'affermazione degli orologi meccanici ai cannoni ai vascelli atlantici. Ci spiega anche come il progresso tecnico abbia fatto affermare la mentalità e la filosofia dell'occidente.

Thomas Piketty offre una profonda analisi delle disuguaglianze di reddito e capitale nel XXI secolo, sostenuta da quindici anni di ricerca e dati sostanziali. Si confrontano teorie economiche, evidenziando come la concentrazione della ricchezza stia minando le democrazie. Viene proposta una tassazione progressiva come risposta alle disuguaglianze, mentre le controversie ideologiche rivelano la resistenza alle riforme nel capitalismo. Questo dibattito è cruciale per la comprensione delle sfide economiche contemporanee.

Andare oltre il Pil e misurare ciò che conta. Il lavoro di Joseph Stiglitz, Amartya Sen, Jean-Paul Fitoussi e Martine Durand per avere indicatori che misurino ciò che conta davvero per il benessere della popolazione e aiutare le politiche pubbliche.

John Kenneth Galbraith, influente economista e docente ad Harvard, discute la sua opera 'La società opulenta' e le critiche al capitalismo moderno. Esplora il concetto di 'tecnostruttura' e sottolinea l'importanza di un intervento pubblico per ridurre le disuguaglianze. Galbraith propone un'analisi del modello economico attuale, suggerendo una transizione verso beni pubblici e maggiore supporto sociale, e mette in evidenza la necessità di una tassazione equa per affrontare sfide contemporanee come il cambiamento climatico.

Si esplora l'eredità di Karl Polanyi, un pensatore della Mitteleuropa, che avverte sui pericoli del libero mercato non regolato. La sua critica al liberismo mette in luce come la mercificazione distrugga i legami sociali, generando reazioni nelle comunità. Il dialogo ruota attorno alla necessità di integrare le regole sociali nel mercato per prevenire fascismi e radicalizzazioni. Un viaggio affascinante tra storia, economia e sociologia, dove gli insegnamenti di Polanyi risuonano ancora oggi.

Thorstein Veblen, un economista americano unico nel suo genere, critica il capitalismo senza aderire a ideologie tradizionali. Si discute del consumo ostentativo e delle istituzioni sociali che influenzano il comportamento umano. La sua opera principale mette in discussione le convenzioni della finanza, introducendo i beni Veblen. Attraverso un'analisi audace e interdisciplinare, Veblen offre una visione disincantata della società, rimandando a riflessioni attuali sulle dinamiche economiche e sociali.

Il mercato è un concetto cruciale nella nostra società, ma è davvero infallibile? Si discute la sua storia e il pensiero di Adam Smith, evidenziando il ruolo sociale dei mercati. Si analizza l'efficienza del mercato e le sfide etiche legate alle disuguaglianze, sottolineando l'importanza di interventi esterni. Infine, viene proposta una nuova prospettiva economica che considera la libertà individuale e i diritti umani, oltre al semplice reddito, per misurare il benessere umano.

Negli anni '70, lo shock petrolifero mette in crisi le teorie keynesiane, aprendo la strada al neoliberismo. Milton Friedman e la scuola monetarista guadagnano influenza, sostenendo la libertà di mercato. La transizione verso politiche liberiste è segnata dalle strategie di Reagan e Thatcher. Si esplorano le controverse idee di Friedman riguardo all'intervento governativo e il dibattito contemporaneo tra keynesiani e monetaristi. La ricerca di soluzioni definitive sembra ancora lontana.