Limes - Il podcast di Geopolitica

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Nov 19, 2025 • 9min

Perché non finisce la guerra di Ucraina - di Lucio Caracciolo

La guerra in Ucraina è diventata parte di una rivoluzione geopolitica globale. Lucio Caracciolo analizza le motivazioni alla base dell'invasione russa, comparandola a guerre preventive passate. Inoltre, esplora i rapporti tra Mosca e Pechino, suggerendo un avvicinamento tattico fra i due paesi. L'analisi si sofferma sulla fragilità interna dell'Ucraina e sul ruolo marginale dell'Europa nella possibile mediazione. Infine, avverte dell'urgenza di negoziare con tutte le parti per evitare una catastrofe ulteriore.
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Nov 13, 2025 • 10min

La portaerei Fujian traina la Cina oltre Taiwan - di Giorgio Cuscito

La nuova portaerei Fujian segna un passo strategico per la Cina, fungendo da simbolo delle sue ambizioni marittime. Si discute del suo impatto tecnologico, in particolare le catapulte elettromagnetiche che migliorano le prestazioni dei caccia cinesi. Il significato geopolitico del nome evidenzia l'obiettivo di unificazione verso Taiwan. Nonostante le sue capacità, la Fujian rimane vulnerabile e la Cina deve affrontare sfide interne e una mancanza di esperienza bellica. La trasformazione in potenza marittima globale presenta ulteriori difficoltà.
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Nov 5, 2025 • 10min

Il Canale di Panama tra sfida ambientale e strategica - di Laura Canali

Il controllo dei porti di Panama da parte di Trump si intreccia con le preoccupazioni sulla sicurezza e l'influenza cinese. La siccità del 2023-2024 ha ridotto i passaggi nel canale, aumentando i costi del trasporto marittimo. Un progetto da 1,6 miliardi punta a garantire la sicurezza idrica, fondamentale per la popolazione panamense. Si discute anche dell'espansione del terminal di Corazal per il GPL e del crescente commercio tra USA e Giappone. Il canale emerge come un punto cruciale per le sfide globali contemporanee.
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Oct 29, 2025 • 8min

Burevestnik, il missile della tempesta russa - di Orietta Moscatelli

Una nuova super-arma russa scuote le dinamiche geopolitiche: il missile Burevestnik, con autonomia illimitata, rappresenta una minaccia rinnovata. La retorica nucleare di Putin mira a rafforzare il potere interno e a inviare segnali agli Stati Uniti e all'Europa. Le origini di questo programma risalgono al 2018, e ora il Cremlino si trova a un bivio nella guerra in Ucraina. Moscatelli esplora gli scenari di risposta e le implicazioni personali per Putin, in un contesto di potenziale corsa agli armamenti.
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Oct 22, 2025 • 12min

Trump apre il fronte latinoamericano - di Fabrizio Maronta

Il podcast analizza l'escalation delle tensioni tra USA e Venezuela, con Trump che accusa Caracas di narcoterrorismo mentre accumula forze nei Caraibi. Si discute dell'autorizzazione della CIA a operare in Venezuela e delle divisioni interne all'amministrazione. Le operazioni navali contro imbarcazioni venezuelane e le indagini sul narcotraffico sono al centro del dibattito, insieme alla possibilità di un cambio di regime e alle pressioni politiche sugli alleati latinoamericani. Infine, emerge il dilemma strategico rappresentato dai sistemi antiaerei russi.
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Oct 15, 2025 • 11min

Palestinesi contro - di Lucio Caracciolo

Il podcast esplora le complesse divisioni interne del campo palestinese. Discutendo il conflitto tra Hamas e l'Autorità Nazionale Palestinese, emerge una rivalità profonda che minaccia l'unità. Caracciolo analizza anche l'impatto della storia sulla mancanza di identità nazionale e il ruolo dell'OLP. Le tensioni a Gaza definiscono una guerra tra milizie, accentuando la difficoltà di ottenere uno Stato palestinese indipendente. Un'analisi provocatoria del panorama geopolitico contemporaneo.
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Oct 8, 2025 • 11min

L’uranio dell’Iran salverà Israele? - di Giuseppe De Ruvo

Netanyahu è deciso a distruggere i 450 kg di uranio iraniano per consolidare il fronte interno di Israele. Viene esplorato il calcolo strategico dell'Iran per dotarsi della bomba, legato a recenti attacchi e perdite percepite. L'Iran è visto come un nemico necessario per unire politicamente Israele. La retorica contro Teheran si intensifica a causa delle pressioni interne e del piano Trump per Gaza, mentre gli aerei USA in Medio Oriente potrebbero fungere da deterrente. Rischi operativi e alternative politiche per Netanyahu potrebbero minacciare la sua posizione.
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Oct 1, 2025 • 11min

La Svezia in armi - di Roger Anton Calvello

L'invasione dell'Ucraina, secondo Stoccolma, rivela il vero obiettivo della Russia. Mosca intende stabilire un nuovo ordine di sicurezza europeo basato su sfere di interesse, anziché sul diritto di ogni Stato di scegliere la propria politica di difesa. Il piano svedese prevede l'allargamento del perimetro di sicurezza a tutta la regione baltica, il rafforzamento delle alleanze a ovest e la ricostruzione delle proprie forze armate. Ma il tassello più difficile è preparare la società al rischio di una guerra Il nuovo volume di Limes "Perché abbiamo perso" è disponibile in edicola e in libreria. Potete leggerlo direttamente sul nostro sito e via app, abbonandovi a LimesonlineSee omnystudio.com/listener for privacy information.
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Sep 24, 2025 • 10min

La Palestina è un bluff - di Lucio Caracciolo

La retorica dei due Stati è esaminata come un'illusione geopolitica, mentre Israele si prepara ad annettere parte della Cisgiordania. Si discute del massacro a Gaza e dell'indifferenza internazionale. La frammentazione sociale palestinese rende difficile la creazione di una nazione coesa. Si analizza la scarsa solidarietà araba e l'ideologia dei coloni israeliani, che escludono compromessi. Infine, emerge il rischio di guerra civile in Israele e la necessità di un cambio di governo per prevenire violenze diffuse.
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Sep 17, 2025 • 9min

L’India balla da sola - di Lorenzo Di Muro

Nel 2025, l'India si appresta a superare il Giappone come quarta economia mondiale. La strategia del premier Modi è chiara: essere amici di tutti ma alleati con nessuno. Si discute dell'importanza della presenza di Modi alla SCO e delle reazioni internazionali. Inoltre, si analizza l'acquisto di petrolio russo da parte dell'India, un gesto che riflette un approccio pragmatico e nazionalista per mantenere l'autonomia strategica del Paese.

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