il posto delle parole

livio partiti
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Jun 9, 2025 • 23min

Vittorio Zambardino "Dries"

Vittorio Zambardino"Dries"I giorni del pensiero cagnolinoLuca Sossella Editorewww.lucasossellaeditore.itQuasi alla fine di un attraversamento di Roma per motivi banali, mi fermo al semaforo di Santa Croce in Gerusalemme. Nell’aiuola c’è un tubo che innaffia o perde e dal quale esce un getto sottile ma energico d’acqua. Un pastore tedesco ci si avventa sopra, non per bere ma per chiudere la falla, lui mangia l’acqua per fermarla. Si allontana, vede che il getto continua, si avventa di nuovo. Lo fa tre, quattro volte, e io mi commuovo per l’innocenza di questo gioco: è il “pensiero cagnolino”.Vittorio Zambardino (Napoli 1951) ha lavorato nel giornalismo politico, sportivo e digitale. Ha fondato il sito “Repubblica.it” e il portale Kataweb, che ha diretto.Ha pubblicato il fortunato Internet. Avviso ai naviganti (Donzelli editore, 1996), scritto con Alberto Berretti e con Massimo Russo Eretici Digitali (Apogeo, 2009). Cura una rubrica per il mensile “Mind”. È opinionista sportivo per il “Corriere del Mezzogiorno-Corriere della Sera”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 9, 2025 • 11min

Maddalena Calderoni "Tones Teatro Natura"

Maddalena Calderoni"Tones Teatro Natura"Oira Crevalodossola https://www.tonesteatronatura.com/Da venerdì 13 giugno a domenica 7 settembre Musica, teatro, danza, performance, food, attività outdoor e incontri fra arte, cultura ed ecologia nel meraviglioso teatro di pietra ai piedi delle AlpiTra gli ospiti:Caterina Barbieri, Amaro Freitas, Tony Hadley, Joan Thiele, Vittoria Yeo Torna la programmazione estiva di Tones Teatro Natura che partirà venerdì 13 giugno nel suggestivo teatro di pietra ai piedi delle Alpi nel cuore della Val D’Ossola. Un luogo unico, realizzato in una ex cava di granito di Oira Crevoladossola grazie a un importante processo di riqualificazione ambientale, concepito a partire da una diversa visione del rapporto fra programmazione culturale e paesaggio naturale. Prodotta dalla Fondazione Tones on the Stones, la nuova stagione durerà fino a domenica 7 settembre e proporrà ancora una volta un programma denso e articolato tra musica, teatro, danza, performance, attività outdoor, food e incontri con esponenti del mondo della cultura. La programmazione partirà con Superbandistico, il raduno di quattro complessi bandistici che si terrà venerdì 13 giugno e sabato 14 giugno.A seguire, la seconda edizione di Sphera. Visioni circolari per il nostro futuro, il format inaugurato l’anno scorso, articolato in tre giornate da venerdì 20 a domenica 22 giugno. Ospite d’eccezione Joan Thiele, cantautrice e producer, tra le voci più interessanti del genere indie nella generazione emergente.Gli eventi di luglio verranno inaugurati da CM Orchestra, straordinaria e unica orchestra ritmico sinfonica, di nuovo presente a Tones Teatro Natura nella serata di venerdì 4 luglio con un nuovo programma e un nuovo ospite prestigioso: Tony Hadley. Ex frontman degli Spandau Ballet, band simbolo degli anni ’80, Tony Hadley ha scritto la storia della musica con hit indimenticabili come True, Gold e Through the Barricades. Per esplorare il rapporto tra musica, natura lussureggiante e impatto umano, sabato 12 luglio sarà la volta del giovane pianista brasiliano Amaro Freitas, uno degli astri nascenti del jazz carioca e internazionale. E poi, ancora, da giovedì 17 a domenica 20 luglio la maratona di Nextones, annoverato dalla critica e dal pubblico come uno dei migliori Boutique Festival europei, che anche quest’anno accoglierà alcuni tra i migliori artisti della scena contemporanea internazionale, tra cui Caterina Barbieri, recentemente nominata direttrice per la Biennale Musica. Sabato 26 luglio andrà in scena a Tones Teatro Natura un nuovo allestimento immersivo di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, debutto alla regia di Maddalena Calderoni, che ha lavorato a quattro mani con il regista Renato Bonajuto e con Edvige Faini, già visual artist di The Witches Seed.Il mese di agosto sarà dedicato al rock in tutte le sue declinazioni grazie al Mountain Sound Festival, il festival Made in Ossola che approderà per la sua quarta edizione a Tones Teatro Natura sabato 2 agosto: tanti ospiti intratterranno il pubblico con sonorità tra psichedelia, kraut-rock e le più varie declinazioni del rock. La stagione si chiuderà con Ossola in jazz a Ghesc - Le americane di Calvino e le sue improvvisazioni. Nel borgo di Ghesc a Montecrestese, le Lezioni americane di Italo Calvino prenderanno vita accompagnate dal ritmo jazz. In cinque set, nell’arco delle due giornate di sabato 6 e domenica 7 settembre, si alterneranno dodici musicisti jazz della scena locale e nazionale tra i più apprezzati, con la partecipazione della compagnia di danza ResExtensa e le voci di T.N.T. Teatro Nuovi Talenti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 9, 2025 • 16min

Romina Casagrande "I quattro inverni"

Romina Casagrande"I quattro inverni"Garzanti Editorewww.garzanti.itImmaginate di scoprire che tutto ciò che sapete della vostra infanzia è falso. È quanto accade a Maia: cresciuta con genitori adottivi che l’hanno colmata d’amore, non si è mai fatta troppe domande sulle sue origini. Anzi, non ha mai voluto saperne nulla. Ma ora Maia è incinta e, per proteggere il futuro della bambina che porta in grembo, ha bisogno di conoscere il proprio passato. Nella soffitta di casa c’è un baule che si è sempre guardata dall’aprire. Adesso, però, decide di farlo. Al suo interno, trova fogli scarabocchiati, articoli e qualche fotografia. Sono i primi indizi che deve mettere insieme, i tasselli del grande puzzle della sua infanzia. Ci sono porte che, una volta aperte, non possono più essere richiuse. Quei documenti non le lasciano dubbi: deve partire. E così, senza chiedere il permesso a nessuno, si mette in viaggio verso il Trentino Alto Adige. Lì, ricostruisce a poco a poco la sua storia. La storia di sua madre. La storia delle donne e dei bambini con cui viveva segregata in una fattoria nascosta tra le montagne. Maia pensa di cercare il proprio passato, ma si sbaglia. È il passato che sta cercando lei. La sta chiamando a gran voce. E così impara che non tutte le famiglie sono sicure e affettuose come quella in cui è cresciuta. Alcune possono nascondere pericoli oscura.Con la sua scrittura inconfondibile, intensa e suggestiva, Romina Casagrande torna con un romanzo che intreccia passato e presente. Un racconto capace di toccare le corde più profonde dell’anima grazie alla sua autenticità. I quattro inverni è un viaggio tra le Dolomiti, con i loro paesaggi maestosi e atmosfere cariche di mistero. Tra queste montagne si nascondono segreti di famiglia e verità inconfessabili. Storie rimaste sepolte nel tempo, ma pronte a riemergere con forza. Un libro imperdibile per chi ama i romanzi che scavano nell’anima. Per chi cerca emozioni vere. Per chi desidera lasciarsi sorprendere, pagina dopo pagina.Romina Casagrande vive e insegna a Merano, in provincia di Bolzano. Laureata in lettere classiche e appassionata di storia, ha collaborato con alcuni musei, realizzando percorsi didattici interdisciplinari. Ama la natura, la montagna e condivide la sua casa con tre pappagalli, due cani e un marito. Con Garzanti ha pubblicato anche I bambini di Svevia (2020), I bambini del bosco (2021), L’eredità di Villa Freiberg (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 8, 2025 • 22min

Giovanni Follesa "Un ferragosto"

Giovanni Follesa"Un ferragosto"Edizioni Camenawww.edizionicamena.comChe cos’è davvero il potere politico? Cosa controllano tre bottoni su una misteriosa pulsantiera che solo il presidente della Regione può usare?Giorgio Sercinu è stato eletto governatore della Sardegna. A distanza di un anno dall’investitura entra in crisi familiare e politica. Per avere un contatto immediato con la gente comune decide di iscriversi con il nome di Lorenzo al sito Bla bla car. Con l’aiuto di un travestimento, trascorre diverse giornate a guidare per le strade dell’isola in compagnia di altri viaggiatori.La storia narra della sua ultima trasferta, compiuta il giorno di Ferragosto di un’estate torrida. A fargli compagnia Bastiano, fresco di laurea in Filosofia, che pur di lavorare si è arruolato nella Brigata Sassari, Manuel, giovane studente dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, capace di disegnare le persone per quello che sono veramente e, infine, Ersilia, vaporosa ed eccentrica anziana nobildonna di Cagliari. Nel corso della giornata avrà l’occasione di scoprire la Sardegna autentica e schiarirsi le idee su chi sia veramente. Dal Nuraghe Losa a Lollove, la visione del mondo di Giorgio Sercinu verràmessa in discussione. Giovanni Follesa vive tra Cagliari e Milano, dove è titolare della cattedra di Teoria e metodo dei mass media all’Accademia di Brera. Scrittore e giornalista, nel 2021 e 2023 ha pubblicato due saggi sulle unioni civili in Italia.È voce radiofonica di RadioX nel programma quotidiano ExtraLive.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 8, 2025 • 25min

Anna Mallamo "Col buio me la vedo io"

Anna Mallamo"Col buio me la vedo io"Einaudi Editorewww.einaudi.itLucia ha sedici anni e un cognome - Carbone - che spegne il suo nome, «come il nero e la luce, come la rabbia e l'amore». Del resto, ogni cosa sembra presentarsi doppia ai suoi occhi: maschile e femminile, ad esempio, o corpo e mente. E, soprattutto, il mondo di sopra, quello che abita ogni giorno con la sua famiglia, e il mondo di sotto: la buia cantina in cui ha rinchiuso Rosario dopo averlo rapito. In questo libro magnetico tutto è imprevedibile, perché tutto, proprio tutto, matura nell'immaginario di un'autrice che ha molto da dire e un modo originalissimo per farlo.Reggio Calabria, primi anni Ottanta. La sedicenne Lucia Carbone, studentessa del liceo classico, sequestra un compagno di scuola e lo imprigiona nello scantinato della casa della nonna morta da pochi mesi. Il ragazzo, Rosario Cristallo, è figlio d’un boss dell’Aspromonte, e Lucia lo ha rapito per due buone (o cattive) ragioni: la prima è che la sua migliore amica ne è innamorata, e vuole tenerlo lontano da lei, la seconda è che forse Rosario sa qualcosa sull’assassinio di una zia amatissima. Mentre fa visita ogni giorno al suo prigioniero, la vita di Lucia prosegue apparentemente come al solito: in famiglia – col padre, la madre e il fratellino Gedo -, nel quartiere e a scuola, dove Lucia si innamora di Carmine, un ragazzo dei quartieri alti. Reggio, intanto, città ferita che esce dalla prima guerra di ‘ndrangheta, è teatro degli scontri tra il Fronte della Gioventú e il Collettivo studentesco: c’è una sorta di violenza diffusa, che prende strade diverse. E la violenza è anche nei gesti quotidiani di Lucia, e nelle cose, ad esempio in quel coltello rosso che si ritrova tra le mani quando scende nel mondo di sotto, dove c’è il suo segreto. Fino a quando ogni cosa si capovolge, il sopra e il sotto si confondono come tutti gli opposti, e lei matura una decisione inaspettata. Col buio me la vedo io è un romanzo che costruisce un universo a poco a poco, con forza, coerenza e una fantasia sbalorditiva, ricco di pagine da incorniciare, come quelle in cui una madre e una figlia piegano le lenzuola calibrando i gesti in una sorta di duello western. Ed è anche un libro sulla giustizia e sul Sud lontanissimo da tutti i clichés: quando usa il dialetto (sempre con parsimonia) non è mai per un effetto di colore ma per cercare a tentoni l’unico senso possibile. Perché il dialetto si può usare «per schermare o per chiarire, è la lingua dei grandi, funziona in tutti e due i modi». E il cibo è soprattutto uno strumento di potere e di controllo: «Se ti sfamo sei salvo, e sei mio». Il modo che ha Anna Mallamo, concreto e immaginifico insieme, di ruotare intorno ad alcuni temi – famiglia, verità, donna, confine, casa -, riaggiornando via via le definizioni nel corso della storia, vi resterà a lungo addosso.Anna Mallamo, strettese, ovvero calabrese di Reggio emigrata a Messina e in continuo andirivieni sullo Stretto, è giornalista, dirige le pagine di Cultura e spettacoli della «Gazzetta del Sud» e gestisce un blog sull'«Huffington Post». Per «l'Unità» ha tenuto una rubrica settimanale che raccontava le gesta semiserie, ma profondamente politiche, di un condominio di anziane donne calabresi. È autrice di Lezioni di tango (Città del Sole 2010), sul mondo del tango e i suoi protagonisti, e suoi racconti sono apparsi in diverse antologie e riviste. Per Einaudi ha pubblicato Col buio me la vedo io (2025).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 7, 2025 • 25min

Csaba dalla Zorza "La governante"

Csaba dalla Zorza"La governante"Marsilio Editoriwww.marsilioeditori.itLa città dei lettoriFirenze, Villa BardiniDomenica 8 giugno 2025, ore 16:30Csaba dalla Zorza "La governante"con Ginevra Barbettihttps://www.lacittadeilettori.it/eventi/festival-la-citta-dei-lettori-dal-4-all8-giugno-2025/ Vista da fuori, la sua vita non mostra nessuna sbavatura, solo la precisione tipica di ciò che viene deciso a tavolino. Una donna che ha avuto tutto: marito, figli, una bella casa, una posizione professionale invidiabile. Ha avuto tutto ciò che per molti dovrebbe dare la felicità. Per il suo sessantesimo compleanno decide di farsi un regalo: seguire un desiderio nascosto, lasciare ciò che ha per andare altrove. Un pezzo alla volta, la donna apre a chi legge il suo cuore, come l’armadio in cui custodisce la sua collezione di porcellane. Riprendono così aria pezzi di un’esistenza di cui nessuno ha mai avuto conoscenza. Una confessione in bilico tra il desiderio di essere e la necessità di apparire. Una donna che ha coperto con la forza di volontà le sue fragilità, che ha dovuto lottare contro la cosa più grande che la vita potesse metterle davanti: se stessa. La famiglia, il giudizio degli altri, la paura di essere inadeguata sono stati punti fermi ai quali aggrapparsi, ma anche da cui scivolare. Sino al giorno in cui capisce che accettare di essere come sei, anche quando non corrisponde all’idea che gli altri hanno di te, alle aspettative che nutrono, è l’unico modo per iniziare a vivere davvero.Csaba dalla Zorza avrebbe voluto diventare una scrittrice di romanzi sin da quando aveva diciassette anni, ma la vita per lei aveva altri piani. Ha iniziato nel marketing, ha vissuto nel Sud della Francia, è tornata in Italia, si è dedicata a scrivere di cucina e buone maniere. Ventitré libri dopo, e diverse centinaia di puntate televisive intorno alla cucina e alla tavola, ha trovato il coraggio di misurarsi con La governante, il suo romanzo d’esordio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 7, 2025 • 12min

Giuliana Salvi "Clementina"

Giuliana Salvi"Clementina"Einaudi Editorewww.einaudi.itLa città dei lettoriFirenze, Villa BardiDomenica 8 giugno 2025, ore 14:00Giuliana Salvi "Clementina" con Alessandro Sapuppohttps://www.lacittadeilettori.it/Mentre la Storia impazza fuori dalla finestra, Clementina, giovane vedova con tre figli, deve reinventarsi il mondo. Sedere alla scrivania che è stata di suo padre e far quadrare i conti, per non deludere né i vivi né i morti. E cosí, utopista e femminista per istinto, Clementina mette su, tra le mura di casa sua, una scuola improvvisata e diversa da tutte le altre, cambiando il destino di decine di ragazzini e ragazzine in una Lecce che, nella prima metà del Novecento, sembra alla periferia di tutto. Ispirato alla storia vera della bisnonna dell'autrice, Clementina è un romanzo che non si dimentica, grazie alla forza di un personaggio estremamente contemporaneo: una donna «tutta gesti», viva, carismatica, inquieta, sempre in cerca di qualcosa, pronta a superare i confini della memoria famigliare e ad abitare la nostra.È il 1916, la Grande Guerra infuria e Clementina ha una sua personale battaglia da combattere. Suo marito Cesare, prima di morire, le ha fatto promettere che dovrà garantire ai loro figli la possibilità di realizzarsi, come avrebbe fatto lui. Cosí Clementina lascia Roma con Filippo, Emira e Francesco, e torna a vivere a Lecce nella casa di famiglia insieme alle due sorelle, Maria e Anna, cucite strette l’una all’altra da una complicità assoluta. È Germain, professore francese pacato e visionario, a suggerirle la strada per mantenere la sua promessa: se è stata lei a curare l’istruzione di Filippo, perché non aiutare nello studio anche altri ragazzini? E non come atto di carità, ma per lavoro? Quando, vincendo le proprie resistenze e quelle del suo tempo, Clementina decide di accettare i primi allievi, non immagina che insegnerà per piú di vent’anni e fonderà nella sua casa una vera e propria scuola. Soprattutto non immagina che nel tentativo di aiutare i propri figli a realizzarsi, finirà per realizzare sé stessa. Molto tempo prima, Clementina era una ragazza che scriveva racconti, un’adolescente che voleva leggere e studiare e che secondo il padre «sarebbe stata un maschio perfetto», e poi una giovane moglie di poche parole e molti pensieri, capace di conquistarsi nella casa matrimoniale una stanza tutta per sé. Ma gli anni di Roma sono stati anche gli anni del grande dolore. Solo mettendo a punto il suo metodo d’insegnamento, empirico e tutt’altro che convenzionale, Clementina ritroverà quella parte di sé che aveva perso. Intanto la Storia del primo Novecento – il fascismo, la guerra – le arriva addosso, a volte con violenza, piú spesso come un rumore di fondo. Mentre lei continua a fare la sua piccola, domesticissima, rivoluzione.Giuliana Salvi (1988) è nata e vive a Roma. Dopo un passato come redattrice televisiva ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Clementina (Einaudi 2025) è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 7, 2025 • 19min

Antonio Locicero "Cubana"

Antonio Locicero"Cubana"Edizioni Clichyhttps://edizioniclichy.it/libro/cubana/La città dei lettoriSabato 7 giugno 2025, ore 19:30Antonio Locicero con Gabriele Ametrano"Cubana" Edizioni Clichyhttps://www.lacittadeilettori.it/Cubana è un viaggio per immagini nell’anima di Cuba, tra luci e ombre, colori vibranti e favolosa decadenza. Un percorso visivo tra strade, volti, suoni e atmosfere che raccontano l’isola, lasciando spazio a suggestioni, emozioni e riflessioni. Un viaggio nel cuore pulsante di un popolo e del suo ambiente, inscindibili come la musica e la danza che ne scandiscono il tempo quotidiano.Con i contributi di Danilo Venturi, direttore dello IED di Milano e di Erick González Bello, direttore del Museo de las Parrandas, patrimonio dell’UnescoCubana è un viaggio visivo ed emozionale attraverso un parte della Grande Isola de Cuba, un racconto fatto di immagini che catturano e esplorano i contrasti vibranti dell’isola: la brillante eterogeneità delle città e dei paesi, i colori intensi e i toni decadenti, le voci e i suoni che animano le strade. Attraverso la lente dell’autore, emergono l’anima dei luoghi e l’intensità delle persone che li abitano, raccontando un equilibrio indissolubile tra Ambiente e Abitanti. Organizzato in quattro capitoli alternati – due dedicati all’Ambiente e due agli Abitanti – il libro evita una narrazione lineare per immergere il lettore in una visione d’insieme. Ogni scatto è un invito a perdersi nella danza della luce, nei dettagli delle architetture, nei gesti e negli sguardi delle persone incontrate lungo il cammino. È un viaggio senza coordinate precise, dove non importa il «dove» ma il «come» e il «perché» delle emozioni che ogni immagine suscita. Ogni immagine è un frammento di vita che racconta storie di quotidianità, portando il lettore a riflettere sul valore della diversità e sull’unicità di questa isola enigmatica. Più che un libro, Cubana è un ponte tra chi osserva e chi vive, tra chi scatta e chi è ritratto. Un’opera che celebra la musica, la danza e la cultura cubana, che pervade ogni aspetto della vita quotidiana. È un’ode a Cuba e alla sua gente, una testimonianza visiva che sa emozionare e sorprendere, restituendo la vibrante intensità di un eterno presente.Antonio Locicero è un graphic designer nato a Palermo nel 1991. Ha iniziato la sua carriera nel 2013 e dopo aver completato il corso triennale in Graphic Design presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo si è specializzato in grafica per l’editoria presso lo IED di Firenze. Nel corso degli anni, ha collaborato con svariati clienti, concentrando la sua attenzione soprattutto nel mondo dell’arte, della cultura e della formazione. Oltre alla sua passione per il design, Antonio coltiva una profonda passione per la musica e la fotografia. Attraverso quest’ultima, cerca di comunicare emozioni, narrare storie e immortalare preziosi momenti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 7, 2025 • 19min

Francesca Sangalli "A Londra non serve l'ombrello"

Francesca Sangalli"A Londra non serve l'ombrello"Giunti Editorewww.giunti.itUn racconto ricco di humour e momenti tragicomici sul coraggio di cercare il proprio posto nel mondo e sulla gioia di riscoprire se stessi. Quando arrivano i temuti quaranta, la protagonista si sente persa da tempo, intrappolata in una routine monotona e frustrante: la difficoltà a conciliare il lavoro da scrittrice freelance e il ruolo di mamma, le mille preoccupazioni di ogni giorno, l’angoscia di invecchiare, la ripetitività delle sue giornate. Ma tutto cambia nel momento in cui il destino le mette davanti una possibilità: perché non lasciarsi alle spalle ogni cosa per alcuni mesi e trasferirsi a Londra? Vero, non sarà la capanna nei boschi di Thoreau o un ritiro spirituale in India, ma quando devi organizzare una fuga con marito, figlio e gatta anche un’avventura in una giungla urbana può andare bene. Tra incomprensioni linguistico-culturali, infestazioni di tarme londinesi nella casa scalcagnata a quasi Notting Hill e la morte della regina Elisabetta, l’adattamento nella metropoli non è dei più semplici. Ma le cose cambieranno nel corso dei mesi. Che sia Londra, con la sua varietà infinita di luoghi, persone e avventure, a ridare alla protagonista la spinta per ritrovare se stessa e per scoprire che non t’importa più di aprire l’ombrello quando piove? Con uno stile dal ritmo rapido e coinvolgente, simile a una brillante commedia teatrale, e uno sguardo arguto, ricco di humour e ironia, Francesca Sangalli dipinge il ritratto di una donna alla ricerca del suo posto nel mondo.Francesca Sangalli, nata a Milano nel 1980, è autrice di diversi spettacoli teatrali premiati dalla critica, tra cui l’adattamento di “Le otto montagne” di Paolo Cognetti. Ha scritto testi comici per Alessandra Faiella, Loris Fabiani, Lucia Vasini, Maurizio Crozza. Insegna scrittura creativa, è sceneggiatrice e consulente editoriale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 6, 2025 • 19min

Sandra Dal Farra "Con calma al San Lorenzo"

Sandra Dal Farra"Con calma al San Lorenzo"Storia di una locanda, di una cucina, di una famigliaKellermann Editorewww.kellermanneditore.itwww.locandasanlorenzo.itA cura di Antonio G. BortoluzziTesti di Sandra e Renzo Dal FarraFotografie di Francesca CostaperariaNel ricordo del fratello Aldo, mancato venti anni fa, Sandra e Renzo raccontano la storia della locanda di famiglia, tenendo vivo il loro motto “con calma...”: per mantenere lo stile di una cucina ricercata, ma rispettosa dei tempi lenti per creare ogni pietanza e testimoniare la continuità con le tradizioni di famiglia e le abitudini della gente di montagna.Da piccola osteria di montagna, partita 125 anni fa, passando per quattro generazioni, la Locanda San Lorenzo (stella Michelin) conferma di essere un luogo dove i commensali diventano amici.Da quattro generazioni la Locanda San Lorenzo è un luogo in cui il gusto prende forma, con semplicità, naturalezza e originalità.Il menù propone un viaggio ricercato tra i sapori del territorio e ispirazioni più innovative, in una felice combinazione di piatti nuovi e dal cuore antico, reinterpretati con tecniche e abbinamenti moderni.Il ristorante stellato è affiancato da un albergo per offrire una completa accoglienza.dal sito della Locanda San Lorenzo:Il nostro menù è in continua evoluzione.Segue il corso delle stagioni, i ritmi della terra e la disponibilità dei migliori prodotti del territorio.Il menù della Locanda San Lorenzo propone un percorso nella cucina creativa, capace di evolversi, senza mai dimenticare l’importanza della tradizione.Con profondo rispetto per le materie prime, riunisce istinto, ricerca e tecnica in piatti che valorizzano il gusto autentico degli ingredienti di alta qualità.Le proposte di terra e di mare sono interpretate con curiosità, genuinità e attenzione alle cotture, alle preparazioni, alla leggerezza.L’Alpago è sinonimo di natura incontaminata tra montagne, ancora non toccate dal turismo di massa. È una meta ideale per escursioni di tutti i livelli in estate e per lo sci alpinismo in inverno.Il territorio dell’Alpago offre numerose possibilità per fare sport e camminate in mezzo alla natura.Negli anni è stato il teatro di moltissimi eventi sportivi nazionali e internazionale: gli europei di mountain bike, la gara di sci alpinismo Transcavallo, l’ecomaratona, l’ultra trail e più recentemente il triathlon, attorno alle rive del lago di Santa Croce, dove si può praticare anche windsurf, kitesurf e velaL’Alpago è una terra ricca di eccellenze gastronomiche tutta da gustare: dall’agnello dell’Alpago,presidio Slow Food, alla trota di Alpaos, dai fagioli “mame”, allo zafferano, ai frutti di bosco.Molto ricercati sono i formaggi che nascono nei pascoli della zona, da latte vaccino, ovino e caprino.Anche la viticoltura sta riprendendo sui pendii della parte bassa della conca dell’Alpago. Tanti piccoli produttori locali hanno riscoperto i prodotti della tradizione agroalimentare alpagota e sono tornati a realizzarli all’insegna della qualità e della tipicità. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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