Dear Alice

Spesso si pensa che per reinventare la propria vita siano necessari stravolgimenti eccessivi, un precisa età all’anagrafe e grandi traumi da processare e superare. Ma non è così. Nella vita ho scelto di reinventarmi perché non avrei mai accettato di vivere un’esistenza basata sull’insoddisfazione. In questa puntata ti voglio raccontare quali sono i tre step che seguirei se mi dovessi reinventare a quarant’anni, o a qualsiasi altra età.

Questo è un interrogativo che affligge molte persone e la cui risposta non può esaurirsi con una puntata del podcast, con un esercizio introspettivo di un libro o con un film ispirazionale. Per capire cosa vuoi fare nella vita, infatti, l’unica soluzione possibile è vivere, sperimentare e sbagliare. Provare una strada, percepire come ti fa stare ed eventualmente avere il coraggio di cambiare, questa è la via da percorrere. In questo episodio, in ogni caso, provo a darti tre prospettive nuove per fare pace con questa domanda, insieme a consigli di libri e film che ti aiuteranno a trovare le risposte che cerchi.

Spesso le persone che amiamo non ci supportano nelle nostre scelte di vita, scelte spesso alternative e coraggiose. È vero, fa male, soprattutto quando a non credere in noi è una persona che amiamo e stimiamo. Una soluzione, però, c’è e come sempre richiede allenamento. In questa puntata del podcast ti spiego due concetti, per me fondamentali, che mi hanno aiutato a rimarginare questa ferita.

Il denaro è un argomento che riguarda tutti, nessuno escluso; ognuno di noi, infatti, prova emozioni contrastanti quando si affronta questa tematica. Figlia e nipote di imprenditori, per me è stato naturale sviluppare una mentalità di abbondanza, priva di attaccamento al denaro e consapevole che i soldi sono solo una risorsa. Grazie all'educazione ricevuta sono profondamente convinta che il vero ricco sia colui che ha una mentalità di abbondanza, non necessariamente un cospicuo conto in banca. Ne parlo meglio in questo episodio del podcast.

Nella nostra società c'è un'età per tutto: per finire l'università, per avere figli, per trovare la propria strada. Una timeline immaginaria che tutti sembrano rispettare. Il risultato è un diffuso senso di angoscia, un continuo sentirsi in ritardo nella vita; un sentimento che accomuna davvero tutti, dai giovanissimi fino ad arrivare a chi l’adolescenza l'ha già passata da un pezzo. Anche io ne sono stata vittima, ma grazie ai concetti che ti espongo in questa puntata ho imparato a lasciar andare questa sensazione.

In particolare in questo periodo di pandemia, essere genitori, e soprattutto essere mamme, si sta rivelando particolarmente difficile. In una società patriarcale, dove spesso il lavoro della donna è considerato secondario o ha un impatto minore sul bilancio familiare, la donna si trova spesso a dover sacrificare il suo lavoro, in termini di tempo o carriera. Per evitare che questo avvenga è necessario un cambio di mindset. Te ne parlo in questo episodio del podcast.

In questo episodio mi metto a nudo, raccontandoti la mia esperienza personale. Questa, infatti, è una domanda che mi pongo in prima persona: “Desidero avere un terzo figlio?” È un argomento complicato; c’è chi sente un desiderio innato, chi da per scontato di doverne avere e chi, invece, non ne vuole. Non c’è giusto e sbagliato, ma in questa puntata del podcast ti racconto come mi sono approcciata io a questo interrogativo, tutt’altro che banale.

Il 90% delle informazioni presenti oggi sono state generate negli ultimi due anni; un dato pazzesco che se da una parte ci permette di colmare la nostra insaziabile curiosità, dall’altra porta ad un sovraccarico di informazioni difficile da gestire. Come passare quindi dalla teoria alla pratica, in particolare nel campo della crescita personale? Te ne parlo nella puntata di oggi dove conoscerai la differenza tra nozione ed abilità (skill), fondamentale per passare dal mondo nozionistico della mente a quello esperienziale del corpo.

Ogni giorno ci viene richiesta una performance eccellente, una performance scandita da doveri più o meno piacevoli e spesso imposti da altri. Come uscire, quindi, da questo circolo vizioso, colpevole di privarci di energia ed entusiasmo? La risposta la trovi in questa puntata, dove rispondo alla domanda di Emanuela con concetti utili, prima di tutto, a me stessa; perché anche io, spesso, mi sento sopraffatta dalle attività quotidiane.

Oggi rispondo alla domanda di Barbara, una domanda apparentemente semplice ma che, in realtà, evidenzia un contrasto importante nel mondo della crescita personale. La continua lotta tra positività tossica ed eccessiva legittimazione alla mediocrità; due poli opposti che creano una grande confusione nelle persone. In questa nuova puntata ti porto il mio personale punto di vista, diverso, ma che spero possa fornire risposte utili ai tuoi dubbi.