

il posto delle parole
livio partiti
Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autoriUn quotidiano culturale"ascoltare fa pensare"www.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Jun 4, 2025 • 17min
Andrea Ballestrazzi "Il diritto dell'acqua"
Andrea Ballestrazzi"Il diritto dell'acqua"Memoria Festival, Mirandolawww.memoriafestival.itMemoria Festival, Mirandolavenerdì 6 giugno 2025, ore 21:00"Il diritto dell'acqua"Con Leonardo Arnau, Piero Badaloni, Andrea Ballestrazzi e Roberto MarianiIn collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di ModenaRiconosciuto a livello internazionale come un diritto umano universale, l’accesso all’acqua è anche uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 sottoscritta dall’ONU. Una riflessione su come sensibilizzare la comunità in merito al tema della carenza e disuguaglianza all’accesso dell’acqua potabile nelle diverse aree del mondo.In apertura proiezione del documentario La grande sete (44′), una coproduzione Rai 3, Ho Avuto Sete Odv e Land srl. Andrea Ballestrazzi avvocato impegnato nella promozione dei diritti umani; in particolare del diritto all’accesso all’acqua potabile. È tra i fondatori di Ho Avuto Sete, organizzazione di volontariato modenese che crea, dal 2012, impianti idrici per fornire l’acqua potabile dove manca nonché progetti sanitari, educativi e sociali. Nel 2022, per la giornata ONU dell’acqua, i suoi componenti sono stati ricevuti da Papa Francesco. Dal 2023 hanno attivato, a Carpi, il progetto Tavola amica, mensa gratuita di condivisione del pasto domenicale e nel 2022 hanno collaborato, con Piero Badaloni, alla realizzazione del documentario La Grande Sete sulla condizione dell’acqua del pianeta, co-prodotto da Rai 3, Land srl e Ho Avuto Sete Odv.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 4, 2025 • 17min
Ilaria Bonacossa "Meriggiare pallido e assorto"
Ilaria Bonacossa"Meriggiare pallido e assorto"Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di Seppia.Palazzo Ducale, Genova - fino al 29 giugno 2025https://palazzoducale.genova.it/mostra/2025-meriggiare-pallido-e-assorto/Mostra a cura di Ilaria Bonacossa e Paolo Verri con Michela Murialdo.Una co-produzione a cura di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Palazzo Ducale di Genova ed Electa.Realizzata grazie al contributo concesso mediante l’Avviso pubblico Strategia Fotografia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.Catalogo: ElectaA 100 anni dalla prima pubblicazione di Ossi di seppia, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori in collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale di Genova organizza la mostra Meriggiare pallido e assorto. Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di Seppia. Fotografie di Iole Carollo, Anna Positano, Delfino Sisto Legnani. Ossi di seppia è uno dei testi poetici che hanno segnato l’intero Novecento non solo italiano, ridefinendo il ruolo della poesia nei confronti della realtà, nei confronti della quale, come scrive Gianfranco Contini, Montale non ha nessuna certezza.Qualcosa del genere sta accadendo oggi alle immagini, allo status stesso del vedere: se ne discuterà insieme a tre giovani talenti della fotografia italiana – Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani – che, prendendo spunto dal capolavoro montaliano, realizzeranno 99 scatti originali che verranno offerti al pubblico di Palazzo Ducale di Genova. Le fotografie saranno la parte principale di una mostra che includerà anche edizioni originali (messe a disposizione da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e da Beppe Manzitti, collezionista di Edizioni Originali di Letteratura italiana del Novecento), appunti, diari, fotografie d’epoca che tracceranno il percorso poetico che dalla prima edizione degli Ossi porta al 1975, anno in cui a Montale viene attribuito il Premio Nobel per la letteratura.L’evento del Nobel avrà un concreto approfondimento grazie alla documentazione di Epoca e alle foto originali di Domenico Porzio che accompagnò alla proclamazione il poeta genovese.In occasione della mostra si svolgerà un “public program” molto intenso, condiviso con l’Università di Genova e con il Comune di Genova, che avvieranno nell’occasione un percorso di visita en plein air dei luoghi montaliani.La mostra sarà a ingresso gratuito ed è realizzata grazie al contributo concesso mediante l’Avviso pubblico Strategia Fotografia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. ll catalogo sarà a cura di Electa.Iole Carollo (1977) è una fotografa e ricercatrice indipendente con una formazione in archeologia, con una laurea in Conservazione dei Beni Culturali e una specializzazione in Archeologia Minoica e Micenea. La sua pratica fotografica esplora l’incontro tra antico e contemporaneo, con un’attenzione particolare alla rappresentazione della storia umana attraverso l’arte e l’archeologia. Collabora con istituzioni pubbliche e private e con artisti contemporanei, realizzando campagne fotografiche, cataloghi d’arte e pubblicazioni scientifiche nel campo archeologico e artistico. I suoi interessi abbracciano l’esoeditoria, i processi comunitari e la forma archivio. Nel 2021 è stata selezionata dall’ICCD per documentare il patrimonio culturale del Sud Italia nel progetto PON Itinerari Digitali. È stata anche invitata come fotografa/artista nel 2022 per il progetto europeo FitForThem, all’interno del Workshop CreaLab organizzato dalle università di Valencia, Palermo e Opole, dove ha condiviso la propria riflessione sulla migrazione. Le sue fotografie sono state pubblicate in riviste come Il Venerdì de La Repubblica, Il Giornale dell’Arte, Il Corriere della Sera, Artribune, Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa e sono presenti in collezioni private e istituzionali, tra cui il Polo Regionale di Palermo per i Parchi e i Musei Archeologici, Museo Antonino Salinas. Co-fondatrice di Église, associazione culturale che promuove la cultura visiva, è inoltre parte del festival Zines Palermo dal 2019.Anna Positano è una fotografa e ricercatrice indipendente con una formazione in architettura. Il suo lavoro si concentra sui paesaggi alterati dall’uomo da una prospettiva materialista ed esplora l’anti-capitalismo, le teorie postcoloniali e l’ecologia. Oltre alla sua attività di ricerca, lavora su commissione per architetti, riviste e istituzioni. È socia fondatrice dello Studio Campo.Delfino Sisto Legnani, dopo essersi laureato in Architettura, ha iniziato a lavorare come fotografo freelance per le più importanti riviste e giornali indipendenti e istituzionali. Grazie al suo originale punto di vista e ad un approccio progettuale all’obiettivo fotografico, con i suoi colleghi di DSL Studio sono diventanti un punto di riferimento internazionale per la fotografia di architettura e design. In alternanza tra reportage, fotografia di architettura e still life, i suoi progetti personali sono stati premiati ed esposti in musei e istituzioni come la Biennale di Venezia, the Victoria & Albert Museum in London, Triennale di Milano, Chicago Architecture Biennale, Manifesta 12, MAXXI, nonché in numerose gallerie e mostre"Meriggiare pallido e assorto"Electa www.electa.itIl volume Electa accompagna la mostra Meriggiare pallido e assorto. Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di seppia (13 maggio - 29 giugno 2025) organizzata da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa, promossa da Regione Liguria e Comune di Genova. Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura in occasione del centenario della raccolta di Eugenio Montale. A partire dalle sue poesie, tre fotografi hanno accettato la sfida di ‘dialogare’ con il poeta ligure, puntando l’obiettivo sui suoi luoghi, reali e lirici. Come anche Ugo Mulas fece quando nell’estate 1962 realizzò una serie di scatti di paesaggio, confrontandosi con Ossi di Seppia.Iole Carollo, Anna Positano, Delfino Sisto Legnani hanno dato una rilettura visiva delle poesie di Montale con tre proposte divergenti per linguaggi, approcci e sensibilità che ha determinato una meditazione fotografica che si muove tra fedeltà e interpretazione, attualità e memoria, paesaggi reali e interiori. Il libro e la mostra puntano così ad approfondire il rapporto tra poesia e immagine, parola e visione; a riflettere sull’ispirazione reciproca delle due ‘arti’ e al contempo sulla loro autonomia sollevando questioni radicate ma attuali attorno concetti di ‘descrizione, ‘interpretazione’, ‘illustrazione’ nel confronto tra verbale e visivo.I saggi critici in catalogo di Marcello Ciccuto e Elio Grazioli delineano inoltre lo sguardo montaliano, col suo rapporto problematico con la fotografia ma anche le risonanze tra poesia e paesaggio: se da un lato Montale diffidava della fotografia intesa come mera riproduzione, dall’altro i suoi componimenti sono attraversati da immagini potenti, sintetiche, essenziali; un’estetica che oggi trova nuovi interlocutori nello sguardo dei tre fotografi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 4, 2025 • 21min
Ambrogio Borsani "Di parlarti non ho coraggio" Alda Merini
Ambrogio Borsani"Di parlarti non ho coraggio"Poesie inedite per Roberto VolponiEdizioni Interlineawww.interlinea.comUn’inedita Alda Merini riemerge nei testi ritrovati di Di parlarti non ho coraggio, curati da Ambrogio Borsani ed editi da Interlinea, in libreria dal 28 ottobre, con anteprima al festival internazionale di poesia civile di Vercelli sabato 9 novembre alla libreria Mondadori di Vercelli alle ore 12.Le poesie inedite della raccolta celebrano la storia di un’amicizia insolita tra la poetessa dei Navigli e il giovane Roberto Volponi, figlio dello scrittore Paolo, nata nelle serate trascorse fino alle due a conversare nel bar libreria Chimera di Milano, rifugio di poeti e sognatori, da Tondelli a Busi, da Raboni a Lamarque.«Lui era affascinato dalla vicenda umana e letteraria della poetessa e soprattutto dalla sua libertà lessicale nel raccontarla» ricorda nella premessa il curatore Borsani, amico della Merini ed egli stesso frequentatore del Chimera: «mentre lei vedeva in lui un ragazzo appassionato, curioso, tenero, con una fede ostinata nelle utopie e una sorprendente partecipazione agli abissi delle umane vicende».Dopo la morte improvvisa del giovane Volponi in un incidente aereo nel 1989, Merini donò alla famiglia il gruppo di poesie di straordinaria intensità rimaste ignote fino a oggi anche per problemi filologici oggi risolti, ricordo della stima e dell'affetto profondo tra i due: «Purissima ambizione la mia / che tocco le tue vesti / colme di ingegno e poi / ti lasciarono andare le mie mani / come avessero avuto la maggiore / folgorazione. In vita eri sì bello / che ogni profilo tuo pieno di vento / diventava commiato di parola».I testi sono stati dattiloscritti dall'autrice con una macchina per scrivere con tasti dissestati e nastro scarico di inchiostro (tanto che in sostituzione del nastro spesso usava anche fogli di carta carbone) e pertanto la trascrizione ha dovuto interpretare le molte lettere digitate erroneamente.Di parlarti non ho coraggio. Poesie inedite per Roberto Volponi«Io di parlarti non ho coraggio, / né nominarti come solo amore»: un inedito sorprendente che la poetessa dei navigli ha composto su una macchina per scrivere dai tasti e nastro rovinati per ricordare l’amico Roberto Volponi, il figlio dello scrittore Paolo morto giovane in un incidente aereo. Sono testi che parlano di amore e morte, amicizia e dolore, con le illuminazioni di Alda Merini tanto amate dai suoi lettori. Come ricorda Ambrogio Borsani, amico di entrambi, frequentati al bar milanese Chimera con Tondelli, Busi, Consolo, Raboni e molti altri, è la testimonianza di una stagione unica da cui sono nate queste poesie che meritano di trovare «un posto nella vasta e variegata geografia poetica della Merini: la storia di un’amicizia insolita vissuta in un luogo rifugio di poeti e sognatori». Scrive lei: «Eri sì puro come una medaglia, / ed io medaglia che mi sono sfatta / brillo appena di luce sul tuo cuore».Alda Merini è nata a Milano nel 1931. Ha avuto riconoscimenti importanti alle sue prime raccolte, tra La presenza di Orfeo (1953) e Tu sei Pietro (1961). Sono seguiti vent’anni di silenzio per la drammatica esperienza dell’ospedale psichiatrico. Il suo capolavoro, La Terra Santa, uscì nel 1983 accolto da una sostanziale indifferenza. Nel 1986 raccontò l’esperienza del manicomio in L’altra verità. Diario di una diversa. Grazie a Giovanni Raboni riemerse all’attenzione del pubblico con Delirio amoroso, prose liriche del 1989. Nel 1993 vinse il premio Librex-Montale. Con Ballate non pagate (1995) vinse il premio Viareggio. La prima antologia, Fiore di poesia, curata da Maria Corti, uscì per Einaudi nel 1998 creando un caso editoriale. Iniziò una vasta produzione di plaquette e libri sparsi tra decine di editori. Nell’ultimo periodo scrisse diversi libri segnati da una vena di misticismo, come Francesco. Canto di una creatura (2007), e tra le ultime raccolte per Einaudi troviamo Superba è la notte (2000). Si spense all’Ospedale San Paolo di Milano il primo novembre del 2009. Il suono dell’ombra (2018) è la più ampia raccolta della sua produzione in prosa e poesia negli “Oscar” Mondadori. Interlinea ha già pubblicato di lei Più della poesia, due conversazioni con Paolo Taggi, che per primo la portò in tv, un libro-verità con dvd in cui lei si racconta come mai aveva fatto prima.Ambrogio Borsani ha scritto romanzi come L’ellisse di fuoco (Premio Pisa) e libri di viaggio: Addio Eden, Tropico dei sogni, Stranieri a Samoa (Finalista Premio Chatwin), Martinica incantatrice di poeti, Assalto al paradiso e Avventure di piccole terre. Ha fondato e diretto la rivista di storia del libro Wuz. Al mondo editoriale ha dedicato Il morbo di Gutenberg e altre patologie, L’arte di governare la carta, La claque del libro, Autori in cerca di autori. Ha lavorato come direttore creativo in agenzie di pubblicità internazionali (Leone d’argento al Cinema Pubblicitario di Cannes). Ha scritto molti libri per bambini e ha curato le opere principali di Alda Merini. Ha insegnato Comunicazione all’Università di Napoli “l’Orientale”, alla Statale di Milano e all’Accademia di Brera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 3, 2025 • 23min
Rosa Teruzzi "La giostra delle spie"
Rosa Teruzzi"La giostra delle spie"Sonzogno Editoriwww.sonzognoeditori.itNella nebbia fitta della notte di Ognissanti, una misteriosa figura si muove nelle tenebre con un solo obiettivo: eliminare definitivamente Libera Cairati, la fioraia-detective del Giambellino. Dopo averla avvelenata con un mazzo di rose all’aconitina, l’aggressore si è dato un soprannome, l’Ombra, ed è pronto a colpire di nuovo. Dal rifugio del casello ferroviario in cui abita, Libera dovrà affrontarlo ad armi spuntate, costretta ad agire in gran segreto da Mimma Arrigoni, una pm che osteggia le sue indagini e insidia la relazione con il fascinoso commissario Gabriele. Ma quando il pericolo si fa più insidioso, Libera sa di poter contare sui complici di sempre – l’eccentrica madre Iole, la giornalista Irene e il burbero capocronista Cagnaccio –, una squadra affiatata a cui si uniscono due imprevedibili alleati: Diego Capistrano, ex rapinatore e amante di Iole, e Angelo Riva detto il Piè Veloce, un fotografo capace di rendersi invisibile e sparire nel nulla. Tra depistaggi, tentati omicidi e segreti nascosti, la caccia all’Ombra diventa un gioco letale, dove ogni mossa potrebbe essere l’ultima. In una Milano livida e battuta dalla pioggia, in cui tutti sembrano spiarsi a vicenda, Libera dovrà affrontare il suo nemico senza certezze – nemmeno quelle del cuore.Rosa Teruzzi vive e lavora a Milano. Esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissione televisiva Quarto grado (Retequattro). Oltre ai libri della serie I delitti del casello, editi da Sonzogno, ha pubblicato diversi racconti e tre romanzi. Per scrivere si ritira sul lago di Como, in un vecchio casello ferroviario dove colleziona libri gialli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 3, 2025 • 20min
Giuseppe Conte "Poesia, al cuore dell'uomo"
Giuseppe Conte"Poesia, al cuore dell'uomo"Seminare Idee Festivalhttps://www.seminareideefestival.it/evento_festival/poesia-al-cuore-delluomo/Seminare Idee Festival, Pratodomenica 8 Giugno 2025, ore 10:00Chiostro San Domenicoincontro con Giuseppe Conte"Poesia, al cuore dell'uomo"I primi esempi di coraggio in cui ci imbattiamo da lettori sono nel mito e nella poesia dei Greci. Pensiamo ad Achille, il giovane eroe che osa contrastare il Signore di Uomini Agamennone e accettare il proprio destino, o, caso ancora più emblematico, a un’eroina come Antigone, la figlia di Edipo che in nome della giustizia morale e dell’amore fraterno e in contrasto con la timorosa sorella Ismene, sfida Creonte, re di Tebe. Nei tempi medioevali e moderni c’è un coraggio che si manifesta di fronte al mare. Esempio principale è quello dell’Ulisse dantesco che sfida l’ignoto e l’infinito. Poi quello di Colombo, dei doppiatori di Capo Horn, degli ammutinati come Fletcher Christian, di Lord Byron con le sue celebri traversate a nuoto. Nel quotidiano esiste un coraggio nel fare il proprio dovere sino in fondo e il proprio lavoro con passione. Esiste anche un leggero coraggio nell’affrontare con humour (non sarcasmo e irrisione) i casi che ci toccano giorno dopo giorno. In una società dominata dalla tecnocrazia capitalista, esiste un coraggio nella pratica della poesia, che, umiliata e accantonata, continua a tener vivo tutto ciò che è umano, tutti i movimenti dell’anima, e continua a sognare una rivoluzione che riguardi nuove forme del vivere e nuovi assetti della società. Esiste infine il coraggio dell’esilio e del migrante, e il coraggio della speranza, come si legge in Un altro giorno verrà, del poeta palestinese Mahmud Darwish.Giuseppe Conte"Ferite e rifioriture"Lo Specchio / Mondadorihttps://www.ibs.it/ferite-rifioriture-libro-giuseppe-conte/e/9788804801283?inventoryId=796241997&queryId=71f0e56f9fea5c7008c2543a2bb5111cQuando nel 2006 apparve questa compatta e insieme articolata raccolta, la non esibita originalità del suo percorso interno valse a Giuseppe Conte la vittoria del premio Viareggio. Diverse le ragioni, a cominciare dall'ariosa, insolita e vitale apertura al canto che subito vi si impone, insieme ai diversi rivoli del pensiero che ne percorre le pagine e i capitoli, realizzando una testimonianza poetica dell'essere nel mondo nella sottile vibrazione delle emozioni che l'accompagnano. Con la fluida eleganza aperta della sua pronuncia, in quella che definisce come l'«assurda gioia di essere vivo», Conte porta sulla scena della pagina l'amore e il dolore, che sempre nell'umano vivere si insinua. "Ferite", dunque, che inevitabilmente ci colpiscono, ma anche felici riprese, e quindi autentiche "rifioriture". Il poeta ascolta la memoria, quella personale, ma anche quella storica, sempre attiva nello scorrere del tempo che inesorabilmente ci muta. La sua parola dialoga con l'esempio dei grandi autori prediletti, da Hölderlin a Baudelaire, da Ungaretti e Milosz a Kavafis e Ginsberg. Ma Conte procede muovendosi ben fedele all'amato territorio ligure, e al contempo visitando e facendosi coinvolgere da altri mondi, dall'Aquitania all'isola Maurizio, luoghi sempre in grado di offrire alla sua sensibilità nuove tracce di apertura. Dedica poi versi alla divinità ctonia, a Persefone, nel segno del mito, tema ben radicato nel cuore della sua vicenda umana e di scrittore. Il suo pensiero è sempre libero e limpido, pur nelle ombre che il vissuto ci riserva e che tanto spesso ci colgono inattese. Ed eccolo allora in un quotidiano confronto con la materia, «la madre nostra comune», nella desolazione della precarietà e dunque nella consapevolezza che «tutto scompare». Ma la mobilità del suo pensiero gli consente non di meno di cogliere l'azione dello «Spirito che ci genera / come uomini e ci dà il canto», facendo di "Ferite e rifioriture" un testo di molteplice e inesausta vitalità.Giuseppe Conte (Imperia, 1945), poeta e narratore, ha pubblicato raccolte di poesia, saggi e romanzi, sui temi della natura dell’eros e del mito. Autore di resoconti di viaggi, cultore appassionato del mito, ha tradotto poesie di Blake, Whitman, D. H. Lawrence e Shelley. Tra le raccolte di poesia: L’Oceano e il Ragazzo (BUR, 1983 e TEA, 2002); Le stagioni (BUR, 1988, Premio Montale); Ferite e rifioriture (Mondadori, 2006, Premio Viareggio); Poesie 1983-2015 (Oscar Mondadori, 2015); Non finirò di scrivere sul mare (Mondadori, 2019). Tra i suoi romanzi: Il terzo ufficiale (Longanesi, 2002, Premio Hemingway); La casa delle onde (Longanesi, 2005, Selezione Premio Strega); L’adultera (Longanesi, 2008, Premio Manzoni); Il male veniva dal mare (Longanesi, 2013); Sesso e apocalisse a Istanbul (Giunti, 2018); I senza cuore (Giunti, 2019); Dante in Love (Giunti, 2021) e Il mito greco e la manutenzione dell’anima (Giunti, 2021). Il suo ultimo libro è Nessuno può uccidere Medusa (Bompiani, 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 3, 2025 • 21min
Annalisa Menin "L'Anna che verrà"
Annalisa Menin"L'Anna che verrà"Giunti Editorewww.giunti.itÈ una torrida sera d’estate quando Anna chiama la sua migliore amica in preda a un attacco di panico. Non è l’ennesima disavventura sentimentale, ma qualcosa di molto più profondo, che ha scosso le fondamenta del suo essere. Adesso, alla soglia dei quarant’anni, Anna è di nuovo sola e terribilmente infelice. Non si riconosce più. Bisognosa di un cambio di prospettiva, decide di prendersi una pausa da tutto e di mollare il caos di New York. Torna nella tranquilla provincia veneta, in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato: Casa Bohemia, una romantica stazione ferroviaria in stile anni ’30. Tra un corso di giardinaggio e una sessione di filosofia, Anna ricomincia così a mettere insieme i pezzi della sua vita, facendo i conti con il suo passato ma anche con un’idea di futuro che non corrisponde più a ciò che aveva sognato da ragazza. E proprio come un giardino all’inglese, libero eppure controllato, ritroverà nell’imperfetta perfezione della natura un nuovo inizio. Perché non è mai troppo tardi per diventare chi si vuole essere e la relazione con noi stessi è quella più importante della nostra esistenza.Annalisa MeninÈ una scrittrice e imprenditrice esperta di Branding e Comunicazione. Veneziana di nascita, naturalizzata americana, si divide tra New York e l’Europa dal 2006. L’Anna che verrà è il volume conclusivo di un’idea le trilogia iniziata con il volume autopubblicato Il mio ultimo anno a New York (2017) e proseguita con Il Traghettatore (Giunti 2021). Grazie all’iniziativa benefica “Remembering Marco”, supporta giovani studenti italiani in procinto di vivere il Sogno Americano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 2, 2025 • 13min
Nicola Brunialti "Un cielo di stelle a casaccio"
Nicola Brunialti"Un cielo di stelle a casaccio"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itNell’età in cui gli amici sono tutto, certi incontri cambiano la vita.È il caso di Mattia, Alice e Hamady, le cui strade si incrociano per caso in un centro fisioterapico.Mattia frequenta il centro da anni per un problema cronico alle ginocchia e ha sviluppato un atteggiamento duro e sarcastico per proteggersi.Alice, giovane promessa del basket, insegue la perfezione in ogni campo per non deludere gli adulti. Arriva per una distorsione alla caviglia che rischia di farle saltare un importante torneo: è nuova, spaesata, ma determinata.Hamady, silenzioso e diffidente, è stato operato dopo un incidente in motorino. Nato in Senegal e cresciuto in una casa famiglia, sogna di raggiungere la Francia, dove immagina il suo futuro.Il primo approccio è tutt’altro che amichevole: diffidenza, battute pungenti, antipatie a pelle. Ma sotto i muscoli da allenare e le fasciature ben strette, qualcosa si muove. Tra esercizi forzati, sguardi incrociati e ironie taglienti, i tre imparano a riconoscersi.Quando Alice è finalmente pronta per partecipare al torneo di basket, i tre partono insieme per Bardonecchia. È un viaggio pieno di aspettative, durante il quale Mattia e Alice scoprono l’emozione del primo innamoramento, mentre l’amicizia si fa sempre più profonda. Ma Hamady nasconde un piano: vuole attraversare le Alpi e raggiungere clandestinamente la Francia.Quando Mattia lo scopre, la rabbia per non essere stato considerato un amico abbastanza vero da meritare la verità, esplode. L’amicizia si spezza. Ma quando Hamady sarà davvero in pericolo, i legami messi alla prova mostreranno tutta la loro forza.Età di lettura dai 10 anni Copertina di Giovanni SimoncelliNicola BrunialtiPubblicitario e scrittore. Dopo aver firmato campagne pubblicitarie cult come quella di "Paradiso Lavazza", dal 2010 si dedica a tempo pieno alla scrittura per ragazzi pubblicando romanzi di successo. È stato tra gli autori del programma TV “Chi ha incastrato Peter Pan?”, ha scritto “Dormono tutti”, una ninna nanna per Renato Zero ed è coautore con Simone Cristicchi della canzone “Abbi cura di me”. Incontra ogni anno i suoi numerosi e affezionatissimi lettori in festival letterari e scuole.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 2, 2025 • 22min
Roberta Calandra "Il cuore bacato"
Roberta Calandra"Il cuore bacato"Transeuropa Edizioniwww.transeuropaedizioni.it“Il cuore bacato” di Roberta Calandra è una raccolta poetica di straordinaria intensità, capace di esplorare le profondità dell’animo umano con una voce autentica e uno stile unico. Attraverso immagini potenti e metafore innovative, l’autrice invita il lettore a un viaggio emozionale, tra bellezza e vulnerabilità, rinascita e introspezione. Una silloge che parla a chi cerca nella poesia non solo un’espressione artistica, ma una vera e propria esperienza di scoperta e connessione. Perfetta per gli amanti della poesia contemporanea che desiderano essere sfidati e ispirati.Roberta Calandra, scrittrice, drammaturga, autrice, analogista, costellatrice. Vive e lavora a Roma. Convinta che, se la bellezza non ha salvato il mondo, abbia aiutato sostanzialmente lei, continua dunque a promulgarla. Tra i suoi romanzi “L’eredità di Anna Freud” Besa Muci 2013, riedito nel 2022, “Tempo per vivere” Aldenia 2017, “Otto” Edizioni Croce 2020, “Le orchidee” Porto Seguro 2022, “La fine del noi come lo conoscevamo” Porto Seguro 2023. La sua prima raccolta di poesie “Disargini” esce nel 2022 per Nulla Die.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 2, 2025 • 23min
Valerio Di Donato "La via di Emilio"
Valerio Di Donato"La via di Emilio"Ronzani Editorewww.ronzanieditore.itUn viaggio nella memoria di Emilio Sergi, personaggio liberamente ispirato a Giacomo Scotti, uno degli intellettuali più rappresentativi della minoranza italiana residente in Croazia.Un viaggio nella memoria di Emilio Sergi, personaggio liberamente ispirato a Giacomo Scotti, uno degli intellettuali più rappresentativi della minoranza italiana residente in Croazia. Emilio ha ormai superato i 95 anni e vive in un palazzone di Fiume con la moglie Dorina, rintanato nel suo piccolo appartamento. Vi si trasferì diciannovenne, attratto dagli ideali del socialismo titino. Stimolato nelle riflessioni da una impertinente voce interiore, Emilio ricostruisce i passaggi più importanti della sua vita coincidenti, per lo più, con eventi salienti della grande Storia: l’esodo degli italiani dalla Venezia Giulia, il cosiddetto ‘controesodo’ dei monfalconesi, l’orrore dell’Isola Calva, le guerre in Croazia e in Bosnia dopo la dissoluzione del 1991, l’assiduo impegno come inviato di guerra e animatore di iniziative umanitarie e pacifiste. Impegnato attivamente come giornalista presso «La Voce del popolo», quotidiano in lingua italiana dell’Istria e Quarnero, nel 1960 finisce in carcere come ‘nemico del popolo’ per un articolo contrario all’ortodossia ufficiale e il giornale lo licenzia perché considerato poco malleabile alle direttive politiche. Nelle difficoltà di sfamare la famiglia, Emilio trova la sua via di salvezza nella poesia e nelle collaborazioni con i giornali italiani. Valerio di Donato (Teramo, 1955) cresciuto e ha studiato a Treviso, e si è laureato in Scienze Politiche a Padova. Alla fine degli anni ’80 si è trasferito a Brescia, dove tutt’ora risiede e ove è stato per ventidue anni giornalista presso il «Giornale di Brescia» nella sezione interni/esteri. Attivamente impegnato nel mondo della divulgazione culturale, scrive per il blog «Il Diario online». Nel 2006 ha pubblicato ISTRIANIERI. Storie di esilio (Liberedizioni, Gavardo, bs), e nel 2021 Le fiamme dei Balcani (Oltre Edizioni). Nei primi anni Novanta si appassiona alla ‘questione istriana’, alle vicende degli esuli giuliano-dalmati e alle guerre in ex Jugoslavia. Ha realizzato articoli e reportage sul territorio in Istria, Croazia, Serbia e Bosnia, anche come inviato del «Giornale di Brescia» a Belgrado durante e dopo le guerre degli anni Novanta. Da questa esperienza trae l’ispirazione per i suoi romanzi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Jun 2, 2025 • 31min
Italo Bonera "E' stata legittima difesa"
Italo Bonera"E' stata legittima difesa"Ianieri Edizioniwww.ianieriedizioi.comNello squallore d’una provincia asfittica, dove ognuno non riesce a comunicare se non con sé stesso, Gabriele, quarantenne basic, vive una mediocre normalità: la bella moglie, i figli, gli amici del bar, la macchina, il lavoro. E un immaginario ascoltatore delle sue lamentazioni, “il vecchio del Campari”, sintomo d’una precarietà di equilibrio, detrito d’un trauma passato. La routine del protagonista viene sconvolta dall’incontro con Leonarda, decisa a succhiare la vita fino all’ultimo respiro e a fare tutto ciò che non hai mai osato prima, senza rimpianti e finché il destino glielo concederà. La loro relazione clandestina è magnetica, irrazionale, sensuale e diventa in breve uno scontro tra mondi in rotta di collisione, mettendo in luce i rapporti tossici di Gabriele e la sua smodata ansia di controllo.Italo Bonera. Bresciano, classe 1962, Italo Bonera lavora in un’azienda del settore energetico. Riempie il tempo libero con la fotografia e la narrativa. Inizia a scrivere nel 2003. Ha pubblicato, per diversi editori, i romanzi Ph0xGen! (con Paolo Frusca) finalista Premio Urania 2006, Io non sono come voi, finalista Premio Urania 2011, Rosso noir. Un pulp italiano, e «l male che fa bene, nonché numerosi racconti che compaiono in varie antologie e pubblicazioni, tra i quali L’uomo sontuoso e Uccidere il leone, vincitori nel 2022 e 2024 del Premio Stefano Di Marino e usciti su Segretissimo di Mondadori.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.