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Nov 7, 2023 • 12min

Ep.43 - La nuova corsa all’oro

Durante il 2023, il prezzo dell’oro ha sfiorato il massimo storico e probabilmente è destinato a salire ancora. Bene rifugio per eccellenza, il metallo più ambito è la risposta alle grandi crisi che si succedono ormai a ritmo frenetico, scuotendo gli assetti globali e diffondendo la paura sui mercati. Mentre la sua quotazione tocca i 2mila dollari a oncia, le banche centrali corrono ad aumentare le riserve auree. E il mondo si ritrova di colpo a caccia di Eldorado. Ma la nuova febbre dell’oro è segnata dai paradossi di un'emergenza infinita. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Oct 31, 2023 • 15min

Ep.42 - Federico Caffè e i fantasmi di Keynes

Il 30 ottobre del 1998, il Tribunale di Roma dichiarava la morte presunta di Federico Caffè, l’economista scomparso – e mai più ritrovato – in un’alba d’aprile del 1987. Professore di politica economica e finanziaria all’università di Roma, keynesiano intransigente, Caffè svanì nel nulla dopo la sconfitta della scuola di cui era capofila e il trionfo della rivoluzione conservatrice di Ronald Regan e Margareth Thatcher. Trentasette anni dopo, molte cose sono cambiate. Lo Stato torna a rivestire una funzione di indirizzo dell’economia per far fronte alle molteplici crisi sistemiche – dalla pandemia alle guerre – che segnano questo tempo. I fantasmi di John Maynard Keynes si aggirano di nuovo per l’Occidente, ma il senso della loro apparizione è ambiguo. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Oct 24, 2023 • 13min

Ep.41 - Le banche centrali sul filo dell’inflazione

Il fantasma dell’inflazione è tornato ad aggirarsi in Occidente e le banche centrali faticano a tenerlo sotto controllo. Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, il rimpatrio delle catene di approvvigionamento globali dopo trent’anni di delocalizzazioni selvagge e le richieste di adeguamenti salariali al rialzo in USA sono fattori che concorrono ad alimentare la febbre dei prezzi. All’orizzonte c’è un’inflazione strutturale destinata a salire. Le banche centrali devono muoversi come un funambolo sul filo, gestendo questa congiuntura con estremo equilibrio, perché l’inflazione ha due facce: quando è troppo poca indica un problema fisiologico di crescita, ma quando è troppa genera problemi di rifinanziamento del debito pubblico. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Oct 17, 2023 • 10min

Ep.40 - Le conseguenze economiche delle guerre

Il conflitto tra Hamas e Israele potrebbe avere ripercussioni sull’economia mondiale già colpita dalla pandemia di Sars-Cov-2 e dalla guerra in Ucraina. A preoccupare sono il prezzo del petrolio e il costo dell’energia. Gli Stati Uniti si ritrovano con le riserve di greggio ai minimi da diversi anni a questa parte e corrono verso le Presidenziali del 2024 con un prezzo della benzina troppo alto. Il rischio è un’ennesima impennata dell’inflazione in Europa, proprio mentre si chiudeva il ciclo del rialzo dei tassi. Le banche centrali dovranno muoversi come un funambolo su un filo. Lo spazio di manovra è strettissimo e il vero pericolo è la stagflazione: la compresenza di prezzi alti e crescita a zero. Un pericolo che va assolutamente sventato. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Oct 10, 2023 • 15min

Ep.39 - L’apocalisse infinita del Vajont

La sera del 9 ottobre 1963 uno tsunami di milioni di metri cubi d’acqua, provocato dalla caduta di una valanga in un bacino idroelettrico, si abbatte su una valle al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, cancellando il paese di Longarone e provocando più di 1.900 morti. Da quella notte di autunno, la tragedia del Vajont è diventata simbolo dell’«ingegnerizzazione della natura», delle trasformazioni che l’uomo impone all’ecosistema fino a comprometterne gli equilibri. Sessant’anni dopo, l’acqua è al centro dell’emergenza climatica. L’“oro blu” è un bene che scarseggia, il cui valore continua ad aumentare vertiginosamente e su cui si appuntano le pulsioni speculative di un paradigma di sviluppo rovinoso: un paradigma che si alimenta di catastrofi e che mette in conto mille, altri possibili “Vajonts”. Al plurale. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Oct 3, 2023 • 12min

Ep.38 - L'elefante nella stanza

Con un debito pubblico sopra i trentadue trilioni di dollari, gli Stati Uniti sono il Paese più indebitato del pianeta Terra. Mentre cinesi e sauditi rallentano gli acquisti di titoli di stato a stelle e strisce e mentre si avvicinano le prossime elezioni Presidenziali, sugli States incombe lo spettro dello shutdown: il blocco delle attività federali che scatta quando il governo è impossibilitato ad approvare la legge di bilancio. Il considerevole incremento del debito pubblico negli USA, e in tutto l’Occidente, comporterà severe misure di contenimento della spesa e pesanti tagli ai servizi. A rimetterci, una volta ancora, non saranno solo i ceti più deboli e le minoranze, ma anche la classe media, i lavoratori dipendenti e i piccoli risparmiatori. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Sep 26, 2023 • 12min

Ep.37 - Gli USA sono un gigante ferito

Gli Stati Uniti sembrano un Paese in crisi. Mentre il debito pubblico a stelle e strisce cresce inesorabilmente e la supremazia del dollaro come valuta di riserva mondiale è messa in discussione, un male oscuro dilaga tra la popolazione. Nel 2022, gli USA hanno toccato la punta record di circa 50.000 suicidi. Mai negli ultimi quindici in anni, in America, tante persone hanno scelto volontariamente di morire. Malgrado queste debolezze, rimane inalterata la capacità degli States di attrarre e valorizzare talenti. Sempre nel 2022, le startup americane hanno raccolto 245 miliardi di dollari in finanziamenti di venture capital. Una cifra che equivale – da sola – a quella del resto del mondo. Nella partita decisiva del progresso scientifico e dell’innovazione tecnologica, la nuova frontiera è ancora dove l’abbiamo lasciata. Si allunga attraverso territori selvaggi e inesplorati, laggiù, nel profondo Occidente. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Sep 19, 2023 • 14min

Ep.36 - This is China

L’assenza di Xi Jinping al recente vertice del G20 e il terremoto del settore immobiliare che, lo scorso agosto, ha investito la Repubblica popolare potrebbero essere i segnali di un profondo mutamento degli equilibri globali. Intanto, in Occidente gli economisti si dividono. Gli interpreti di scuola keynesiana attribuiscono le fibrillazioni di Pechino a una crisi della domanda interna, non drammatizzano i possibili esiti di questa congiuntura negativa e indicano nel sostegno pubblico all’economia promosso dall’amministrazione di Joe Biden la giusta risposta al modello cinese. All’opposto, i teorici di ispirazione conservatrice approfittano delle attuali difficoltà del Dragone per riaffermare la supremazia del paradigma liberale. Grande è la confusione sotto il cielo, mentre la sensazione è che l’Occidente continui a utilizzare approcci analitici inadeguati a comprendere le specificità del colosso asiatico e le contraddizioni di un tempo nuovo.   Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Jun 27, 2023 • 10min

Ep.35 - Nella scatola nera della finanza

A partire dal 2020, una serie di eventi catastrofici ha fatto tremare l’economia mondiale. Pandemia di Sars-Cov-2, guerra in Europa, crisi energetica, vampata inflattiva, declino del dollaro hanno terremotato le reti della produzione planetaria, scosso le fondamenta del sistema, inciso sulla vita di milioni di esseri umani. Banche sono fallite e governi sono caduti. Perfino le Big Tech hanno vacillato. Eppure, davanti a ciascuna emergenza, il riassetto dei mercati è stato repentino.Nella puntata conclusiva della prima stagione di Black Box, ripercorriamo i principali fatti di questa stagione turbolenta e le soluzioni con cui i dispositivi finanziari hanno saputo fronteggiare i disastri più estremi, trasformando ogni nuova crisi in un’occasione di rilancio. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Jun 20, 2023 • 13min

Ep.34 - Il ragazzo di NVIDIA è diventato grande

Si chiama Jen-Hsun Huang. Ha origini taiwanesi, una laurea in Ingegneria a Stanford, e veste con un immancabile giubbotto di pelle. Nel 1993 fonda NVIDIA Corporation, azienda specializzata nella produzione di schede grafiche per videogiochi. Oggi, a sessant’anni, si ritrova ai vertici di una compagnia da mille miliardi di dollari e siede nell’Olimpo dell’high-tech. Il segreto del successo di Jen-Hsun Huang è nascosto nei microprocessori che la NVIDIA produceva per i gamers. Adesso, quei chip sono indispensabili in molteplici ambiti della ricerca. Soprattutto: nello sviluppo dell’Intelligenza artificiale. Così, NVIDIA è diventata l’essenza stessa della galassia “Corporate America”, mentre tra Washington e Pechino infuria la guerra per la supremazia tecnologica. Il ragazzo che veniva da Taiwan ha compiuto la sua lunga marcia. Dai giochi elettronici dei Nineties si è spinto alla conquista della Silicon Valley e ancora più in là: fino all'ultima frontiera dell’innovazione. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

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