Telmo Pievani | L’evoluzione umana: un cambiamento di narrazione | Dialoghi di Pistoia 2022
May 29, 2022
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Telmo Pievani è un esperto in evoluzione umana e narrazione scientifica. Analizza come la narrazione dell'evoluzione umana sia cambiata, enfatizzando la diversità e le contingenze del nostro passato. Sottolinea l'importanza della narrazione nella comprensione della scienza, sfidando le idee di progresso lineare. Esplora come le storie ci aiutino a dare senso all'assurdità della vita, connettendo le persone e facilitando la cooperazione. Infine, riflette sul nostro successo evolutivo come legato alla nostra attitudine a raccontare storie.
La narrazione gioca un ruolo fondamentale nella comprensione della teoria evolutiva, influenzando le nostre percezioni e credenze sul progresso umano.
L'approccio scientifico deve abbracciare l'incertezza e la contingenza, superando semplificazioni e narrazioni ideologiche per comprendere la complessità della vita.
Deep dives
Il potere della narrazione
La narrazione gioca un ruolo cruciale nella comprensione e comunicazione della teoria evolutiva. Si evidenzia che la mente umana tende a cercare spiegazioni teleologiche, preferendo storie con un lieto fine, come i romanzi che piacciono a Darwin. La selezione naturale, anche se descritta da Darwin, viene riconosciuta come un termine inadatto; infatti, non esiste un selettore nella natura, ma piuttosto un insieme di leggi e meccanismi. Questa preferenza per narrazioni consolanti mette in luce la difficoltà di accettare il concetto evolutivo che non ha un destino predeterminato, riconoscendo che la realtà evolutiva è molto più complessa e non lineare.
Menti teleologiche e bias di conferma
La tendenza della mente umana verso spiegazioni finalistico-narrative apre la porta a comportamenti come il bias di conferma, dove le persone scelgono informazioni che convalidano le loro credenze preesistenti. Questa dinamica è evidente nei dibattiti pubblici, dove molti attori si presentano con pregiudizi che governano le loro argomentazioni, trascurando dati oggettivi. La costruzione di narrazioni ideologiche è vista come tossica per il dialogo, portando alla negazione del dubbio e della riflessione critica. Il ricorso a narrazioni semplicistiche può portare all'accettazione di visioni distorte della realtà evolutiva.
Contingenza e ignoranza nella scienza
La scienza è descritta come un esercizio di continui interrogativi e un confronto tra ipotesi, in cui l'ignoranza e la contingenza sono centrali. Riconoscere ciò che non sappiamo aiuta a mantenere una mente aperta e a lavorare con l'incertezza intrinseca della ricerca scientifica. Concetti di contingenza suggeriscono che eventi passati possono portare a risultati diversi, evidenziando che non vi è una linea evolutiva predeterminata. Questo approccio indiziario alla ricostruzione delle storie evolutive porta a una comprensione più profonda della variazione su larga scala della vita.
La narrazione umana e la sua funzione
L'importanza della narrazione è legata alla sua capacità di fornire un senso di connessione e di spiegazione, contribuendo alla coesione sociale e alla cultura umana. Raccontare storie consente la comunicazione di esperienze e di conoscenze in modo che possano essere condivise e comprese in un contesto più ampio. Questo atto è visto non solo come una mera forma di espressione, ma come essenziale per la nostra capacità di affrontare la complessità del mondo. Infine, la narrazione diventa un mezzo per addomesticare il non senso della natura, offrendo risposte a domande profonde sulla nostra esistenza.
L’evoluzione umana è una grande narrazione che spesso ci ha affascinato con le sue illusioni di progresso, linearità, necessità. L’errore più pericoloso è il senno di poi: ricostruire il passato per giustificare il presente, come se fosse l’unico possibile. Oggi la narrazione è cambiata radicalmente, grazie a nuove e sorprendenti evidenze scientifiche. Abbiamo imparato a raccontare il nostro passato in termini di diversità, contingenza, ramificazioni plurali, migrazioni. La nostra specie non era affatto la predestinata. Ha convissuto fino a poche decine di migliaia di anni fa con altre forme umane e poi ha prevalso per ragioni ancora da definire. Siamo una specie creativa e invasiva, al contempo. Superare la narrazione del progresso significa ripensare anche il modo in cui concepiamo la diversità umana attuale. Ma perché la mente umana ha questa forte predisposizione per le narrazioni? E se il nostro tardivo e contingente successo evolutivo dipendesse in qualche modo anche dalla nostra attitudine a raccontare storie?
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