Nomadismo Professionale

Cristina Cassese
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Dec 11, 2020 • 32min

Antropologia digitale e Netnografia con Alice Avallone

Pillola rossa o pillola blu: vale a dire, verità o illusione, libertà o prigionia, consapevolezza o incoscienza, realtà o simulazione. Nel 1999, più o meno mentre cominciava il mio personale nomadismo professionale, al cinema usciva "The Matrix". Sono trascorsi 20 anni e la rivoluzione digitale è ormai palesemente in atto. Quanto siamo influenzati dalle nuove tecnologie? Quanto potere ingiuntivo hanno su di noi? Quanto ci condizionano, insomma? Il dibattito è aperto e per orientarci in questo territorio sconosciuto scopriamo insieme ad Alice Avallone che cos'è l'antropologia digitale e come funziona la netnografia. Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio  Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it I brani musicali brevemente citati in questo episodio, ovvero: Rob D “Clubbed to Death” (Kurayamino Mix)  Rage against The Machine “Wake Up!" Propellerheads “Spybreak!”  sono tratti dall'album della colonna sonora del film The Matrix (scritto e diretto da Lana e Lilly Wachowski), pubblicato il 30 marzo 1999 da Maverick e distribuito da Warner Bros. Records. Tali brevi citazioni sono realizzate nel rispetto e secondo l'indirizzo dell'art. 70 della legge sul diritto d’autore (L. 22 aprile 1941, n. 633), integrato con il D.Lgs. 9 aprile 2003, n. 68 in attuazione della Direttiva 2001/29/CE e dalla successiva Legge 9 gennaio 2008, n. 2, comma 1-bis.
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Dec 3, 2020 • 22min

Oralità tra passato e presente

La caratteristica straordinaria del linguaggio umano consiste nella capacità di trasmettere informazioni non solo su ciò che esiste ma soprattutto su ciò che non esiste. Leggende, miti e racconti fantastici sono la base su cui noi umani costruiamo il senso di appartenenza ad una comunità. È grazie a queste storie che siamo capaci di cooperare in massa. L’oralità è nomade per natura: da un lato si basa su formule fisse ma dall’altro cambia continuamente. In buona parte dell’Africa occidentale esiste una figura specializzata nella trasmissione dei saperi e delle pratiche dell’oralità: si tratta dei griot e delle griottes.  Lo studio delle tradizioni custodite da questi uomini e da queste donne è essenziale per la storia del continente. Ma c’è di più, perché grazie a loro possiamo comprendere meglio il funzionamento dell'oralità in genere. Che, a quanto pare, sta ritornando in auge. Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it
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Nov 2, 2020 • 46min

Celebrare la Morte: tra antropologia e letteratura con Fabio Camilletti

Tutti i popoli del mondo celebrano la morte. Sebbene le differenze tra i vari rituali funebri possano apparire insormontabili, questo particolare evento della vita si presta benissimo a mescolamenti e influenze reciproche: è il caso del Día de Los Muertos messicano ma anche di Halloween, straordinari esempi di sincretismo. E poi ci sono le storie attorno alla morte, uno dei vettori più potenti che l'umanità ha escogitato per far fronte al dolore, alla perdita, alla paura. Fabio Camilletti, professore ordinario e Reader presso la School of Modern Languages and Cultures dell’Università di Warwick, ci guida nell'affascinante labirinto narrativo del gotico, evidenziando come tradizione folklorica, cultura pop e letteratura si intreccino indissolubilmente.  Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it
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Oct 22, 2020 • 29min

Blackface: da Otello a "Tale e Quale Show"

Le persone di origine africana o afrodiscendenti sono state a lungo rappresentate secondo stereotipi e pregiudizi di tipo razziale che poco hanno a che fare sia con la realtà dei fatti che con la percezione che loro stesse hanno di sé. E in buona parte tale modalità è ancora preminente. Una delle pratiche più diffuse è quella del cosiddetto "blackface", nato nel contesto dei Minstrel Show statunitensi e replicato ancora oggi nel programma TV "Tale e Quale Show. C'è un personaggio della tradizione teatrale europea che potremmo considerare come il "capostipite" di questo fenomeno:  si tratta del Moro di Venezia ovvero Otello, il protagonista dell'omonima tragedia di William Shakespeare.  Illustrazione di Elisa Pavanello Sound Design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it Il brano musicale parzialmente citato in questo episodio è “Ti porto in Italia (O Morettina)” interpretato da Crivel, testo di Nino Rastelli, musica di Dino Oliveri, inciso nel maggio 1936 dalla casa discografica Columbia e disponibile sul sito www.canzoneitaliana.it. Tale breve citazione è realizzata nel rispetto e secondo l'indirizzo dell'art. 70 della legge sul diritto d’autore (L. 22 aprile 1941, n. 633), integrato con il D.Lgs. 9 aprile 2003, n. 68 in attuazione della Direttiva 2001/29/CE e dalla successiva Legge 9 gennaio 2008, n. 2, comma 1-bis.
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Oct 15, 2020 • 17min

Bruce Chatwin, l'aborigeno del mondo

Per moltissimo tempo i popoli aborigeni d’Australia non hanno avuto contatti con il resto dell’umanità: si sono dovuti ingegnare da soli, e non poco, per sopravvivere in quell’ambiente decisamente ostile e hanno tramandato le loro conoscenze, di generazione in generazione, attraverso un immenso e affascinante patrimonio orale. Dopo James Cook c’è stato un altro inglese che ha legato per sempre la sua fama a questo luogo e alle sue genti, un uomo eccezionale che ha fatto del nomadismo il suo credo e che ci ha introdotto al Dreamtime con le sue “Vie dei Canti”: Bruce Chatwin, aborigeno del mondo, collezionista di oggetti, di storie, di strade. Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it
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Oct 8, 2020 • 40min

Beat Anthropology con Mattia Maglione e Manuel Saad

Jack Kerouac, Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginsberg, William Burroughs e gli altri componenti della Beat Generation hanno involontariamente aperto la strada a tutto ciò che di solito identifichiamo come controcultura giovanile: dalla letteratura alla musica, dalla moda ai movimenti di rivolta. Il termine "beat" ha un sacco di significati e può riferirsi tanto all'essere oppressi ed emarginati dalla società quanto al percepire beatitudine, al sentire quel profondo benessere che deriva da stati alterati di coscienza. Beat è sinonimo di anticonformismo, di evasione, di ricerca costante della libertà. E di incontro con l'altro da sé. Con Manuel Saad e Mattia Maglione Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.itI Il brano musicale parzialmente utilizzato in questo episodio è “Sunny Rollings” di Giorgio Di Campo. Royalty free music by Giorgio Di Campo freesoundmusic.eu youtube.com/freesoundmusic
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Oct 8, 2020 • 6min

Nomado ergo sum

Professo il nomadismo e ne rivendico il valore. Nonostante gli enormi vantaggi della stanzialità, sono convinta che se esiste davvero una "natura" umana, si tratta di una natura nomade. Questo secondo viaggio è un giro in tondo: ogni tappa è un incontro sul confine tra antropologia e ambiti diversi ma complementari alla scoperta di intersezioni, connessioni e affinità che caratterizzano la storia della nostra specie. Un viaggio all'insegna del molteplice e del plurale: che dite, partiamo? Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it
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Jun 17, 2020 • 27min

Sulla frontiera: da Pocahontas a Buffalo Bill

La storia più conosciuta comincia con Cristoforo Colombo che il 3 agosto 1492 salpò dal porto di Palos in Portogallo, convinto di raggiungere le Indie: sappiamo tutti com’è andata a finire e sappiamo anche che l’appellativo "indios" riferito alle popolazioni che abitavano il continente americano deriva proprio da questo straordinario equivoco. La vicenda di Colombo e delle sue famose caravelle ebbe ripercussioni enormi che si manifestano ancora oggi. Ma cosa sappiamo esattamente di questi "indiani" d’America? L’immaginario collettivo è ricco di personaggi che si collocano tra realtà e leggenda: Pocahontas, Toro Seduto, Buffalo Bill e molti altri. Ri-scopriamo la storia che ha determinato la nascita degli Stati Uniti d’America e il progressivo annientamento dei popoli che, da secoli, vivevano su quel territorio. Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Il brano musicale citato in questo episodio è "Colors of The Wind" di Alan Menken e Stephen Schwartz, interpretata da Judy Kuhn, tratto dalla colonna sonora del film "Pocahontas", Hollywood Records (1995).  Tale breve citazione è realizzata nel rispetto e secondo l'indirizzo dell'art. 70 della legge sul diritto d’autore (L. 22 aprile 1941, n. 633), integrato con il D.Lgs. 9 aprile 2003, n. 68 in attuazione della Direttiva 2001/29/CE e dalla successiva Legge 9 gennaio 2008, n. 2, comma 1-bis. Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it
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May 28, 2020 • 22min

Sesso, genere e orientamento: una prospettiva antropologica

Giorno e notte, luce e ombra, maschio e femmina. Le categorie duali permeano in buona parte la nostra mentalità: tuttavia, non sono del tutto sufficienti a descrivere le realtà dei nostri corpi biologici e le cose si fanno ancora più complicate se consideriamo i concetti di maschile e femminile, vere e proprie costruzioni socio-culturali. L'orientamento verso i corpi altrui costituisce, infine, il terzo vertice del cosiddetto triangolo dell'identità sessuale: rientrano in questo ambito necessità e bisogni che vanno ben oltre alla mera riproduzione. Ancora una volta, scopriamo l'intreccio indissolubile che i Sapiens hanno forgiato tra natura e cultura. Illustrazione di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it
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May 16, 2020 • 17min

Antropologia del cibo: con la cultura si mangia, eccome!

Mangiare è un bisogno primario, una necessità naturale potremmo dire: eppure non tutti gli esseri umani mangiano le stesse cose, anzi. Da che cosa dipende questa varietà? È dovuta all'ambiente circostante oppure il cibo rappresenta qualcosa di più per noi esseri umani? Esistono tre divieti o tabú alimentari tipicamente umani, diffusi in tutto il mondo: il cannibalismo, la coprofagia e la geofagia, considerate universalmente come pratiche disgustose e contro natura. Lo sono per davvero? Illustrazioni di Elisa Pavanello Sound design di Stefano Cassese | Underground Studio Contatti: Instagram | Facebook | LinkedIn www.nomadismoprofessionale.it info@nomadismoprofessionale.it

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