

il posto delle parole
livio partiti
Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autoriUn quotidiano culturale"ascoltare fa pensare"www.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Nov 3, 2025 • 22min
Pablo Echaurren "L'eterna periferia"
 Pablo Echaurren"L'eterna periferia"Il Neanderthal e DuchampBordeaux Edizioniwww.bordeauxedizioni.itIn questo libro affascinante e visionario, Pablo Echaurren intreccia archeologia, arte contemporanea, filosofia e autobiografia per riflettere sul senso profondo dell’umano, a partire dalla figura del Neanderthal. L’autore esplora la “periferia” come luogo fisico, mentale e simbolico, opponendola alla centralità egemonica della storia ufficiale, dell’arte istituzionalizzata e del pensiero dominante. Muovendosi tra le selci preistoriche della bonifica pontina e i readymade di Marcel Duchamp, Echaurren immagina un’altra umanità: meno aggressiva, più contemplativa, forse più gentile. Attraverso passeggiate, osservazioni, intuizioni e confronti con studiosi e scoperte scientifiche, il libro propone un’alternativa utopica alla narrazione evolutiva e culturale del sapiens, elevando il Neanderthal a simbolo di una possibilità diversa, non ancora del tutto svanita. Un invito a “cambiare specie”, a immaginare nuove forme di esistenza, più umane dell’umano.Pablo Echaurren (Roma, 22 gennaio 1951) è un pittore, fumettista e scrittore italiano.La sua produzione si è sviluppata all’insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio. Ne discende un’idea dell’artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 2, 2025 • 17min
Enrico Caneva "La flora preistorica II"
 Enrico Caneva"la flora preistorica II"I giardini del carboniferoTöpffer/OltreIl libro non è solo una presentazione scientifica della flora al tempo dei dinosauri, ma un vero e proprio invito a creare un piccolo angolo giurassico nel proprio giardino  In I giardini del Carbonifero, il secondo volume di una serie dedicata alla flora preistorica, l'autore Enrico Caneva ci accompagna in un viaggio nel tempo. Da centinaia di milioni di anni, le piante si evolvono, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento ai cambiamenti climatici del nostro pianeta. Sulla base della sua esperienza decennale nel paesaggismo e di lunghi studi sui resti fossili, l'autore ha realizzato a Sarzana un parco dedicato a queste meravigliose piante, così geometriche e resilienti. Il libro non è solo una presentazione scientifica della flora al tempo dei dinosauri, ma un vero e proprio invito a creare un piccolo angolo giurassico nel proprio giardino. Caneva ha dedicato una particolare attenzione alla flora della nostra penisola, in special modo a quella delle Alpi Apuane e dei Monti Pisani, e ha trascorso anni a ricercare e sperimentare per reintrodurre correttamente le piante superstiti dell'epoca. Il desiderio dell'autore, nato fin da bambino, di conoscere le piante brucate dai dinosauri è stato la scintilla di questo progetto. La sorprendente scoperta che molte di queste specie esistono ancora è al centro di questo primo volume, che offre schede semplici e pratiche, ricche di consigli per trovarle e coltivarle senza intoppi. È una lettura che invita a riscoprire le vere piante autoctone del nostro bellissimo Paese. Enrico Caneva è nato e cresciuto in Veneto, dove ha compiuto i suoi studi tecnici. Appena maggiorenne è partito a lavorare all'estero ed in particolare in California, Hong Kong, Germania e Inghilterra. Si è poi trasferito stabilmente a Parigi dal 1998 dove, dopo aver conseguito nel 2010 un diploma in strategie di comunicazione internazionale alla Henley Business school, nel 2011 ha fondato la sua prima azienda dedicata alla formazione e alla sicurezza delle persone sui luoghi di lavoro e dove ha preso dimestichezza nelle formazioni presso le sue sedi internazionali a Shanghai, Singapore, Jakarta, Virginia (USA) e Sao Paolo in Brasile. Durante i suoi viaggi è nata l'opportunità di visitare innumerevoli parchi botanici e la sua passione per le piante è sfociata agli inizi del 2000 in un'attività di paesaggismo e progettazione del verde a Parigi. Dal 2018 si è trasferito in Liguria, a Sarzana (SP), e ha fondato un nuovo giardino botanico dedicato alle piante di tutto il mondo e alla formazione botanica. Attualmente sono state piantumate 15.000 piante, 2.200 specie da tutto il mondo. Un'attenzione particolare è rivolta alla didattica.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 2, 2025 • 19min
Marina Visentin "A mani nude"
 Marina Visentin"A mani nude"Una nuova indagine per Giulia FerroLaurana Editorewww.laurana.itMilano, primavera. Il corpo di Guido Andrea Del Corno viene trovato impiccato al Cimitero Monumentale, accanto alla tomba di famiglia. Il giorno prima, un altro cadavere era emerso dal Naviglio Grande: Chicco Luini, ex terrorista rosso con una storia da cancellare.Due morti distanti, due storie all’apparenza senza legami. Ma per la vicequestora Giulia Ferro qualcosa non torna. A spingerla a guardare più a fondo è Vitalo, vecchio militante e amico del padre di Giulia, che insinua un dubbio: Luini e Del Corno si conoscevano. E non sono morti per caso.Seguendo una pista sepolta da decenni, Giulia riapre un caso dimenticato: un rapimento degli anni Settanta, una rete di bugie, un nome che torna a galla. Un uomo scomparso nel nulla… o forse no.Tra indizi contraddittori, silenzi di famiglia e verità che fanno male, Giulia dovrà scavare nel cuore oscuro di Milano – e nel passato di suo padre – per riportare alla luce ciò che molti volevano restasse sepolto. Perché il passato non smette mai di chiedere il conto. Sono quasi arrivata a casa, nessuno mi aspetta e va bene così. Le otto sono passate da poco e il cielo sembra in fiamme, come se laggiù, sopra i tetti, si fosse aperta una fornace incandescente, rosso vivo. E tutt’intorno un blu profondo che mette quasi paura.In bilico sul buio, in attesa della notte, la città respira piano. Aspetta la fine dell’inverno.Io mi godo il vento. È come uno schiaffo in faccia l’aria fredda, ma il rosso del cielo mi tiene compagnia. Come un abbraccio che scalda. Nonostante tutto.Marina Visentin è nata a Novara, da oltre trent’anni vive e lavora a Milano. Giornalista e traduttrice, una laurea in filosofia e un passato da copy-writer, ha collaborato con numerose testate scrivendo di cinema. Ha pubblicato saggi sulla storia del cinema, libri di filosofia e costume (Filosofia Finalmente ho capito!, Vallardi, 2007; Raffasofia, Libreria Pienogiorno, 2021), romanzi gialli e noir (Biancaneve, Todaro Editore, 2010; La donna nella pioggia, Piemme, 2017; Cuore di rabbia, Sem, 2021; Gli occhi della notte, Sem, 2023; Aurora, Laurana Editore, 2024).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 2, 2025 • 26min
Emanuele Termini "In mezzo alle cose che iniziano"
 Emanuele Termini, Valerio Pontarolo"In mezzo alle cose che iniziano"Bottega Errante Edizioniwww.bottegaerranteedizioni.it“Convocai immediatamente una riunione e ricordo ancora le facce quando dissi: Rita Levi Montalcini ha detto che viene. Seguì qualche minuto di confusione generale in cui mi tempestarono di domande. Sei sicuro? Viene a San Vito al Tagliamento? Ma dove la portiamo, al mercato del venerdì?”Valerio Pontarolo con Emanuele Termini racconta le vicende della sua famiglia, le origini, il periodo tra le due guerre mondiali, il boom economico, fino ai giorni nostri. Da un paesino in provincia di Trento fino a Cordovado (Pordenone), dalla Carnia al Kenya; dalla ricostruzione dopo il terremoto del 1976, fino all’intuizione delle case in polistirolo. Ma anche la storia della pizza assieme a Rita Levi Montalcini e del convegno con 12 premi Nobel, la passione per il volo e le origini di un’impresa dove tutto ha inizio dall’acquisto di un piccolo pezzo di terra in pendenza. Con tono leggero, il libro ci porta a scoprire una storia imprenditoriale, ma anche la filosofia che si nasconde dietro la nascita di una grande azienda.Valerio Pontarolo, nato a San Daniele del Friuli nel 1955, è Presidente e fondatore della Pontarolo Engineering S.p.A., azienda di riferimento nel settore dell’innovazione edilizia. È titolare di oltre 50 brevetti, frutto di una costante ricerca tecnologica e di un approccio visionario al mondo delle costruzioni. Paradossalmente, attribuisce alla pigrizia la sua virtù migliore; alla base del suo approccio imprenditoriale ci sono una determinazione incrollabile e un ottimismo contagioso, alimentati dal motto: “Se vuoi, puoi. Credici”. Questo atteggiamento lo ha reso particolarmente efficiente nel raggiungimento degli obiettivi, anche nei contesti più sfidanti.Emanuele Termini, vive e lavora in Friuli Venezia Giulia; a San Vito al Tagliamento organizza “Tra la Storia e la Gente”, una manifestazione che ha come scopo la tutela e la diffusione della cultura del Friuli. Per Exorma Edizioni ha pubblicato L’Acqua Alta e i denti del lupo, 2019.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 2, 2025 • 12min
Lia Iovenitti "Il libro bianco" Han Kang
 Lia Iovenitti"Il libro bianco"Han KangAdelphiwww.adelphi.itTraduzione di Lia IovenittiCura editoriale di Milena Zemira CiccimarraLa quintessenza dell’universo narrativo di Han Kang in un libro diverso da tutti gli altri.«Han Kang possiede una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, i vivi e i morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata un’innovatrice della prosa contemporanea»(dalle motivazioni per il Nobel).È in una tiepida primavera di Seoul, quando le magnolie in fiore parlano di rinnovamento e rinascita, che Han Kang matura l’idea di scrivere un libro sul bianco. Ma solo nel corso di un lungo soggiorno all’estero, mentre vaga per le strade di una città sepolta sotto la neve, il suo progetto comincia a prendere corpo intorno al ricordo della sorella maggiore, morta poche ore dopo la nascita. Narrare la sua storia è un modo di restituirle la vita che non ha avuto, facendole dono di tutte quelle cose bianche, in cui si rivela la «parte di noi che rimane intatta, pulita, indistruttibile a dispetto di tutto». Le prime che Han Kang ci pone sotto gli occhi sono proprio le fasce cucite per la neonata, il camicino che la madre prepara per lei e la bimba stessa, simile a un dolcetto di riso. E bianco sarà tutto ciò che alla sorella la scrittrice offrirà: una zolletta di zucchero, un pugno di sale grosso, il volto della luna, la schiuma delle onde, il respiro che il gelo condensa e rende visibile, la neve – materia «fragile, effimera eppure di una bellezza impetuosa» – e le stelle limpide e fredde della Via Lattea, capaci di «lavare lo sguardo all’istante». Perché la purezza del bianco e il potere curativo delle parole possano lenire il dolore e alleviare la perdita.Han Kang è una scrittrice coreana, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2024. Vittoria che le ha permesso di diventare la prima autrice asiatica nella storia ad aggiudicarsi tale riconoscimento.«Fin da quando ero bambina, ho sempre voluto conoscere. Conoscere il motivo per cui siamo nati. La ragione per cui esistono la sofferenza e l'amore. Queste domande sono state poste dalla letteratura per migliaia di anni e continuano a essere poste oggi». - Dal discorso di Han Kang alla cerimonia di premiazione del Premio Nobel per la Letteratura.Nata nel 1970, è figlia dello scrittore Han Seungwon e come il padre ha vinto il Yi Sang Literary Award.Studiosa di letteratura coreana alla Yonsei University, ha iniziato la sua carriera come poetessa. Nelle sue opere Han Kang si confronta con traumi storici, esponendo la fragilità della vita umana, enfatizzando le connessioni tra corpo e anima, vivi e morti, con uno stile poetico unico e sperimentale, confermandosi un'innovatrice della prosa contemporanea.In Italia i suoi romanzi sono pubblicati da Adelphi.Foto copertina de "Il libro bianco"Kim Tschang-Yeul, Goccia d’acqua (1970). Collezione privata.Fotografia di Jeremy Haik. Courtesy of Kim Tschang-Yeul Estate and Tina Kim Gallery.© tschang-yeul kim by siae 2025Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 2, 2025 • 30min
Alessio Vailati "La mappa del dolore"
 Alessio Vailati"La mappa del dolore"Riflessioni in versi su trenta fotografie vincitrici del Premio Pulitzer.il ramo e la foglia edizioniwww.ilramoelafogliaedizioni.itLa mappa del dolore è un libro di poesie a tema civile che ripercorre importanti vicende storiche dalla Seconda guerra mondiale ai giorni nostri, affrontando argomenti come la guerra, la povertà, la discriminazione razziale, l’emarginazione, i flussi migratori eccetera.Si tratta pertanto di un libro attuale imperniato sulle immagini icastiche di trenta tragici avvenimenti che hanno segnato la Storia, immortalati in altrettante fotografie vincitrici del Premio Pulitzer. Pur essendo scaturiti dalle fotografie i testi mantengono una certa autonomia e si occupano del lato umano delle vicende narrate. Non si tratta di testi con giudizi di natura politica ed economica quanto piuttosto di un lungo racconto che getta lo sguardo sulla disumanità di quanto ci accade attorno, pur non toccandoci direttamente.Il titolo del libro sta a indicare proprio questo percorso, quasi un viaggio nell’inferno dantesco, così tristemente reale e documentato. Le vicende (le immagini) trattate sono trenta e il loro andamento è scandito attraverso un testo guida che si apre in ulteriori sei testi.Riportiamo i titoli delle trenta poesie contenute nella raccolta di Alessio Vailati, La mappa del dolore - riflessioni in versi su trenta fotografie vincitrici del Premio Pulitzer (in libreria dal 19 settembre 2025); in corrispondenza di ogni titolo si trova il link a una pagina esterna che mostra la fotografia a cui l’autore si è ispirato. I titoli delle poesie non sono gli stessi delle fotografie a cui si ispirano. In corrispondenza dei titoli si trovano i nomi dei fotografi e l’anno in cui hanno vinto il Premio Pulitzer con le loro fotografie.1. Il ritorno di un eroe, Earle Bunker 19442. Il ponte sul Taedong, Max Desfor 19513. La morte e il vagoncino rosso, William Seaman 19594. Due uomini soli, Paul Vathis 19625. Rivoluzione e assoluzione, Hector Rondon 19636. Interludio di pace, Toshio Sakai 19687. Ritratto della dignità, Moneta Sleet 19698. La marea di migranti, Dallas Kinney 19709. Un magazzino per persone, Jack Dykinga 197110. Vendetta all’autodromo, Horst Faas e Michel Laurent 197211. Cicatrici di guerra, David Hume Kennerly 197212. La ragazza di Trangbang, Nick Út 197313. Fine dell’incendio, Gerald Gay 197514. Un volto nella folla, Robin Hood 197715. Disordini politici a Bangkok, Neal Ulevich 197716. Esecuzione sulla spiaggia, Larry Price 198117. Il campo della morte di El Salvador, James B. Dickman 198318. Carestia, Stan Grossfeld 198519. L’inverno dei senzatetto, Tom Gralish 198620. La bambina e l’avvoltoio, Kevin Carter 199421. Un rito di passaggio africano, Stephanie Welsh 199622. Il cammino delle lacrime, Martha Rial 199823. I rifugiati del Kosovo, C. Guzy, M. Williamson, L. Perkins 200024. Attacco al World Trade Center, Staff del New York Times 200225. Monrovia sotto assedio, Carolyn Cole 200426. Ultimo saluto, Todd Heisler 200527. Il viaggio di una madre, Renee C. Byer 200728. Il catastrofico terremoto di Haiti, C. Guzy, N. Kahn, R. Carioti 201129. La bambina in verde, Massoud Hossaini 201230. Il cinico disprezzo della vita umana, Daniel Berehulak 2017Alessio Vailati è nato a Monza nel 1975 e vive in provincia di Monza e Brianza. È laureato in giurisprudenza. Le sue raccolte di poesia sono: L’eco dell’ultima corda (Lietocolle, 2008), Sulla via del labirinto (L’arcolaio, 2010), Sulla lemniscata – L’ombra della luce (La Vita Felice, 2017), Piccolo Canzoniere privato (Controluna, 2018, Premio Poeti e Narratori per caso 2019 e finalista Premio Marineo 2018), Orfeo ed Euridice (Puntoacapo Editrice, 2018), Hirosaki (Lietocolle 2019, plaquette), Il moto perpetuo dell’acqua (Biblioteca dei Leoni, 2020), Lungo la muraglia (Bertoni editore, 2020), Luci da Oriente (Nulla Die edizioni, 2021). È autore del romanzo Ninfa alla selva (Robin, 2024).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 2, 2025 • 14min
Giacinto di Pietrantonio "Convergenze"
 Giacinto di PietrantonioMAUTOMuseo Nazionale dell'Automobile TorinoIl MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile accoglie nei propri spazi – fino a domenica 8 marzo 2026 – la mostra News from the Near Future, estensione del progetto espositivo allestito nella sede della Fondazione in via Modane, In occasione del trentesimo anniversario della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La mostra rappresenta il primo atto di una nuova traiettoria progettuale per il MAUTO, che inaugura un ciclo di collaborazioni con le istituzioni culturali del contemporaneo, nel segno di una visione rinnovata, aperta e intersezionale che caratterizza la nuova energia del Museo Nazionale dell’Automobile. Voluta dal board del Museo e dal Presidente Benedetto Camerana e guidata dal Direttore Lorenza Bravetta, questa visione definisce il Museo come piattaforma di dialogo tra saperi e linguaggi, capace di affiancare alla propria identità storica un’attitudine dinamica, relazionale e critica. “Dal 2023 il MAUTO ha avviato un ampliamento strategico del proprio percorso culturale, invitando diversi ambiti disciplinari a un dialogo sistemico e di crescita reciproca - dichiara il presidente del MAUTO Benedetto Camerana. Questo percorso, affidato alla Direzione di Lorenza Bravetta, si impernia sull’idea di automobile come fenomeno multiculturale che attraversa ogni ambito della società tra Novecento e contemporaneo, aggiungendo valori comuni ai temi forti come il design, il motorismo sportivo, l’industria. Il Museo ha così proposto riletture dell’esperienza innescata dall’automobile nel cinema, nella letteratura, nella musica, nella fotografia, nella città progettata: sono alcuni dei temi cruciali già esplorati dal progetto, così come l’arte contemporanea che oggi irrompe negli spazi espositivi con la mostra che celebra i 30 anni di ricerca della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e l’integrazione delle nostre Convergenze nel percorso espositivo. Altre ricerche seguiranno: oggi celebriamo non solo Fondazione e Museo, ma anche la centralità di Torino nella cultura internazionale”. “Ciò che nasce dalla collaborazione tra il MAUTO e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo va ben oltre la semplice coabitazione: è un gesto curatoriale che amplia i codici del racconto museale e invita il pubblico a nuove forme di lettura e confronto” - dichiara il direttore del MAUTO Lorenza Bravetta. “Questo orientamento si inserisce nel più ampio piano di trasformazione del MAUTO, che riguarda non solo i contenuti, ma anche i dispositivi di mostra e i linguaggi comunicativi. Le collaborazioni con il contemporaneo che stiamo intraprendendo superano la dimensione episodica e delineano una visione culturale di lungo periodo, capace di inscrivere il Museo tra gli attori del presente, connettere nuovi pubblici e generare nuove domande e riflessioni. Allo stesso tempo, vogliamo rafforzare il legame con la città: condividere saperi, creare alleanze, attivare sinergie. Il MAUTO si propone come interlocutore culturale attivo nella Torino che cambia, dove le istituzioni collaborano e costruiscono insieme un’idea di cultura pubblica, accessibile e plurale” La collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – grande protagonista della vita culturale a Torino e in Italia e tra le voci più autorevoli nel panorama internazionale dell’arte contemporanea – segna l’avvio concreto di questo processo. Il progetto si basa sull’intesa profonda tra due istituzioni che condividono il desiderio di confrontarsi con la complessità del presente e rileggono i patrimoni attraverso nuovi paradigmi narrativi.Tra la sede del MAUTO e quella della Fondazione Sandretto prende forma un archivio visivo, affettivo e concettuale, non cronologico, costruito nel tempo a partire dalla sensibilità di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, attraverso mostre, committenze, collaborazioni istituzionali, residenze, progetti formativi ed educativi. Un mosaico di storie, esperienze e ricerche che, in dialogo con la storia e l’identità del MAUTO, generano nuove prospettive di senso. Contestualmente alla mostra temporanea News from the Near Future, una selezione di opere della Collezione Sandretto sarà integrata nel percorso permanente del MAUTO, generando intersezioni inaspettate tra oggetti industriali e immagini artistiche, tra design, memoria e immaginazione. Il progetto si chiama Convergenze ed è curato dallo storico dell’arte Giacinto di Pietrantonio. Otto opere contemporanee che coprono un arco temporale che va dal 1998 – con l’opera fotografica 100 cinesi di Paola Pivi – a Nudeltisch (Spaghetti painting) di Giulia Andreani del 2019. Poi CREMASTER 2: The Ballad of Max Jensen, trittico fotografico di Matthew Barney, le video-installazioni La pista degli angeli di Grazia Toderi, Democracies di Artur Zmijewski e Untitled Version (I See a Darkness) di João Onofre, fino a Gummo V di Lara Favaretto e The Abc of racist Europe di Daniela Ortiz. “Con CONVERGENZE vogliamo guidare il pubblico attraverso un percorso in cui il dialogo tra automobili e opere d’arte diventa racconto di ricostruzioni, rinascite e trasformazioni – dichiara Giacinto Di Pietrantonio, curatore del progetto. È un viaggio storico e artistico che invita a ripensare la relazione tra forma e significato, tra motore e visione, tra tecnica e poesia. L’automobile, accostata all’arte, rivela così non solo la propria potenza meccanica, ma anche la sua dimensione metaforica: quella di un movimento interiore che continua a generare stupore, riflessione e bellezza.” Accanto alla opere provenienti dalla Collezione Sandretto, il Museo propone una convergenza tra automobili d’epoca e pittura che restituisce il fervore meccanico del primo trentennio del Novecento: 34 opere del secondo Futurismo esplorano le suggestioni dell’aeropittura – da Il marinaio di Nikolay Diulgheroff del 1929 a Spirale Terramare di Sibò (Pierluigi Bossi) del 1938; da Aeropittura respirare il mare volando di Bruno Tano del 1931-1933 ad Aeropaesaggio di Gerardo Dottori del 1932; da Divinità della vita aerea di Fillìa (Luigi Colombo) del 1932 al Bolide Rosso di Tato (Guglielmo Sansoni) del 1938;  fino a una serie di opere di Mario Sironi, da Gli stayers del 1917 ad Ali nascenti del 1925 – aprendo, nella sala dedicata alle Fervore meccanico del Novecento e alle avanguardie artistiche, una riflessione sulle relazioni tra arte e ingegneria, tra progresso tecnico e sperimentazione visiva.Fanno parte di Convergenze, infine, quattro opere di artisti contemporanei, due delle quali site spefic realizzate su committenza del Museo e in dialogo con la sua collezione e architettura: tra queste, C/ART SERVICE di Robert Kuśmirowski, uno dei più noti artisti polacchi della sua generazione e SUPERCAR, la luce d’artista realizzata da Cristian Chironi e integrata nella facciata del Museo per l’intera lunghezza. L’artista sardo è anche autore di FIAT 127 SPECIAL (CAMALEONTE) – corredata da Drive Tour 2018-2024, una restituzione fotografica delle tappe del viaggio della 127 in cui l’automobile si intreccia al patrimonio culturale e artistico che attraversa; infine PANHARD SPECIAL di Paul Etienne Lincoln, prototipo sperimentale di automobile creato per esplorare l’interfaccia tra uomo e macchina.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Nov 1, 2025 • 25min
Marco Molendini "Sotto il sole di Roma"
 Marco Molendini"Sotto il sole di Roma"minimum faxwww.minimumfax.comNegli anni Settanta il terrorismo ha impiombato le strade. La dolce vita è svanita anche nei ricordi, Chet Baker si aggira smarrito, a Fregene Flaiano e Fellini non ci sono più. Per avere fresco, la sera si fa su e giù in macchina a caccia di grattachecche e fette di cocomero. Poi, all’improvviso, si alza una nuvola di polvere e zanzare attorno al laghetto di Villa Ada ed esplode l’Estate romana, invenzione perfetta per una città dove le notti sono un invito a lasciar scorrere il tempo. Scocca la scintilla di quello che verrà chiamato riflusso. Guidata dalle avanguardie festaiole, Roma sfugge alla morsa del terrorismo proprio nell’anno peggiore, il 1977, e passa dal cinema che si accende a Massenzio a Dalla e De Gregori che si chiedono come fanno i marinai allo stadio Flaminio, dal delirio poetico di Castelporziano al fantastico carnevale brasiliano a Piazza Navona e alle notti infinite all’Hemingway e poi al bar della Pace.Dopo Pepito. Il principe del jazz, Marco Molendini aggiunge un nuovo, prezioso capitolo a una delle migliori storie di Roma dal dopoguerra a oggi, e lo fa raccontandola anche attraverso le vicende del Messaggero, che per decenni ne è stato lo specchio e l’osservatorio naturale: dagli anni del duchino Perrone fino alla baldoria della stagione Ferruzzi, tra cambi di proprietà e linea editoriale, scioperi e occupazioni, intromissioni della politica e grandi inchieste di cronaca. Pieno di aneddoti e popolato di personaggi bizzarri che si muovono in una città dove, come diceva Manganelli, «tutto è troppo», Sotto il sole di Roma è un congedo – ironico, esuberante, affettuoso, malinconico – da una lunga stagione di emozioni ed entusiasmi, nella quale musica, cultura e politica parlavano un’unica lingua, e un ritratto commovente della città delle illusioni e di tutti i sogni che non smette di inventare e custodire.Marco Molendini è giornalista e critico musicale, a lungo una delle firme di punta del Messaggero. È autore di diversi libri: una biografia di Frank Sinatra, una di Caetano Veloso, un doppio racconto sul rapporto fra Veloso e Gilberto Gil dal titolo Fratelli Brasile (Nuovi Equilibri 2004), il libro fotografico Le strade del cinema portano a Roma (Il Parnaso 2007) e Pepito. Il principe del jazz (minimum fax 2022).Nel corso della sua carriera è stato conduttore radiofonico di programmi Rai dedicati al jazz, collaboratore per programmi sul jazz di RaiSat e Rai 5 e autore del programma di Renzo Arbore Speciale per me andato in onda su Rai 1. Insegna al Master di critica giornalistica dell’Accademia d’arte Silvio D’Amico ed è consulente artistico di Umbria Jazz.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Oct 31, 2025 • 17min
Maddalena Claudia Del Re "Il distacco"
 Maddalena Claudia Del Re"Il distacco"Luoghi lontani invisibili ad altriPrefazione di Maria BorioEdizioni Ensemblewww.edizioniensemble.itl distacco – luoghi lontani invisibili ad altri è la raccolta poetica con cui Maddalena Claudia Del Re ha vinto la VI edizione del “Premio internazionale Pushkin in Italia” per la sezione “Il poeta sconosciuto – Raccolta di poesie”.«La funzione della scrittura suggerita da questo libro è, infatti, un esercizio all’attenzione, verso noi stessi e verso le relazioni, soggettivo e intersoggettivo, possibile se raggiungiamo la capacità dell’attesa – come quando lasciamo coagulare le immagini nel senso di una poesia – e della cura – come quando ponderiamo la forma di una poesia».Maria BorioMaddalena Claudia Del Re è nata a Roma dove vive. È avvocata penalista ed esperta di diritto di famiglia; ha pubblicato diversi scritti giuridici, di cui l’ultimo sul reato di tortura. Sue poesie sono apparse sulle riviste «Nuovi Argomenti» e «Nazione indiana». È stata finalista nel Premio Poesia Nuovi Argomenti 2022 e vincitrice della VI edizione del “Premio internazionale Pushkin in Italia” per la sezione “Il poeta sconosciuto – Raccolta di poesie”.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 

Oct 31, 2025 • 32min
Marilena Garis "Rainer Maria Rilke. Luce sull'invisibile"
 Marilena Garis"Rainer Maria Rilke. Luce sull'invisibile"Edizioni Areswww.edizioniares.itUn’inquietudine profonda ha segnato l’esistenza di Rainer Maria Rilke (1875-1926), poeta dell’anima, la cui vita, contraddistinta da un incessante vagabondare geografico e interiore, si intreccia indissolubilmente alla sua opera. Nato a Praga nel 1875, cresciuto tra l’amore soffocante di una madre che lo vestiva come una bambina e l’austerità delle scuole militari imposte dal padre, Rilke sviluppò fin da giovane uno straordinario e complesso mondo interiore che sarebbe diventato il nucleo pulsante della sua poetica.Dall’incontro con Lou Andreas-Salomé, musa e guida intellettuale, ai viaggi in Russia che segnarono la sua spiritualità, dall’influenza di Auguste Rodin a Parigi fino al rifugio creativo nel castello di Duino e nella torre di Muzot, sulle Alpi svizzere, ogni tappa della sua esistenza fu un passo verso la creazione dei suoi capolavori, come le Elegie duinesi e i Sonetti a Orfeo. La sua poesia, spesso carica di immagini e metafore visionarie, ha innovato il linguaggio lirico del Novecento per aprirsi a un verso libero, che rispecchia il fluire dell’anima.Marilena Garis, in questa appassionata biografia, non racconta solo una vita straordinaria, ma anche un viaggio nei luoghi che plasmarono l’esistenza e l’opera del poeta.Marilena Garis (1976), giurista, cultrice della letteratura e della poesia, scrive per la rivista letteraria Pangea. Studiosa rilkiana, è membro della Association des Amis de la Fondation Rilke di Sierre (Svizzera). Ha curato l’epistolario R.M. Rilke e A. Forrer, La tentazione della rima(Magog 2023) e insieme a Giorgio Anelli il carteggio C. Pozzi e R.M. Rilke, Non dimenticherò che mi avete teso la mano (Ladolfi 2023). Con Ares ha pubblicato il profilo Rainer Maria Rilke. Luce sull’invisibile.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/ 


