Da tre anni l’economia mondiale si trova al centro di una tempesta perfetta scatenata da un’impressionante sequenza di eventi rovinosi. Pandemia, conflitto in Ucraina, inflazione, crack bancari si sono succeduti senza soluzione di continuità. E ora grande è la confusione sotto il cielo. A confermarlo sono i principali indicatori. I tassi d’interesse schizzano verso l’alto. Diminuisce l’erogazione di prestiti. Si contraggono i depositi bancari. Crolla la produzione industriale in Europa. E si comincia a respirare aria di recessione. Eppure, a questa difficile condizione non corrisponde un terremoto delle borse. La finanza, infatti, ha imparato a mettere a valore le crisi e a trasformare le catastrofi in occasioni. È l’irrisolvibile paradosso dei mercati.