Ilaria Di Liso, assistente spirituale in un hospice, esplora la cura dei pazienti terminali e l'importanza di un approccio rispettoso delle diverse credenze. Si discute del ruolo degli hospice come luoghi di dignità e supporto. Un argomento intrigante è l'uso della psilocibina, che potrebbe alleviare la paura della morte e offrire nuove prospettive terapeutiche per pazienti in fase finale. L'importanza di un sostegno etico per testare queste terapie in Italia è enfatizzata, così come la necessità di educare la società sui benefici delle cure palliative.
L'assistenza spirituale in hospice è fondamentale per rispondere ai bisogni esistenziali dei pazienti terminali, promuovendo dignità e rispetto per le loro credenze.
L'uso di psilocibina mostra potenzialità promettenti nel supportare i pazienti in fase terminale, facilitando l'accettazione della morte e alleviando la depressione.
Deep dives
Il Ruolo dell'Assistente Spirituale
L'assistente spirituale al fine vita si occupa di accogliere e riconoscere i bisogni spirituali dei pazienti, specialmente in momenti di vulnerabilità come la malattia terminale. Questo ruolo implica una presenza laica che rispetta le credenze dei pazienti e li accompagna nella loro ricerca di significato alla fine della vita. L'importanza dell'ascolto e del silenzio emerge come metodo efficace per creare uno spazio sicuro in cui i pazienti possano esprimere le loro domande esistenziali. L'assistenza si estende oltre la malattia, esplorando temi etici e morali senza forzare opinioni personali, ma sostenendo il processo di dignità e rispetto per il credo altrui.
Approccio Interculturale e Interreligioso
Esistono diverse forme di assistenza spirituale, che variano da quelle religiose a quelle laiche e interreligiose, tutte con l'intento di supportare i pazienti nel rispetto delle loro credenze. La conversazione si concentra sulla necessità di una maggiore comprensione delle diverse culture e pratiche religiose riguardanti la morte e il fine vita. L'assistente spirituale si sforza quindi di studiare le tradizioni di vita dei suoi pazienti per accompagnarli adeguatamente in questo percorso, ponendo un accento sull'interculturalità piuttosto che sulla semplice multireligiosità. Questa apertura permette di offrire un supporto più significativo in momenti di grande fragilità.
L'Hospice come Luogo di Dignità
L'hospice viene descritto come un ambiente che offre dignità e supporto ai malati terminali, permettendo loro di vivere gli ultimi momenti della vita con una qualità migliore rispetto alle normali corsie ospedaliere. All'interno dell'hospice, un approccio multidisciplinare si occupa non solo della gestione del dolore, ma anche del benessere psicologico e spirituale del paziente e della sua famiglia. La stigmatizzazione associata alla parola 'hospice' viene affrontata attraverso l'educazione, chiarendo che non si tratta solo di un luogo di morte, ma di un ambiente in cui si può vivere la fine della vita serenamente. È fondamentale, quindi, promuovere una cultura delle cure palliative per superare le paure e le resistenze culturali verso il concetto di morte.
Utilizzo delle Sostanze Psichedeliche nel Fine Vita
Durante la discussione si esplora l'interesse crescente verso l'uso di sostanze psichedeliche, come la psilocibina, per supportare le persone in fase terminale. Si evidenzia come questi farmaci possano alleviare la depressione e facilitare il processo di accettazione della morte, offrendo un'opportunità per affrontare il mistero della vita e della morte in modo più sereno. Viene notato che, nonostante i benefici documentati, l'uso di tali sostanze nella cura palliativa è ancora un tema controverso e non completamente accettato. Infine, si sottolinea l'importanza di creare una cultura informata riguardo all'utilizzo di piante sacre e psichedeliche per migliorare il benessere di chi affronta la propria mortalità.
Ospite della 114° puntata di Illuminismo psichedelico è Ilaria Di Liso, assistente spirituale nella malattia e nel morire nell'Hospice Bouganville dell'Ospedale di Pescara. Gli hospice sono reparti specializzati per la terapia del dolore e dei pazienti terminali, che puntano a migliorare la qualità di vita dei malati e a valorizzarne la dignità, grazie a un approccio multidisciplinare. Insieme a Ilaria abbiamo parlato della cura che è necessaria e auspicapibile negli ultimi momenti della vita, da quella materiale fornita da OSS e infermieri, a quella immateriale fornita da psicoterapeuti e assistenti spirituali, e degli hospice come luoghi di dignità e carità, e anche come posti dove è possibile affrontare lo spegnimento della macchina biologica senza dolore e con la migliore assistenza possibile. Nella puntata si è parlato anche delle potenzialità della psilocibina in pazienti che affrontino i passaggi terminali dell'esistenza, in quanto il potenziale di una ego dissolutoin e del poter contemplare per un po' lo squarcio nel velo di Maya che questa offre sembra essere estremamente promettente in fasi così delicate. Ricordo che insieme all'Associazione Luca Coscioni stiamo provando a rendere possibile l'uso di farmaci sperintali, in questo senso promettenti, come appunto la psilocibiina, proprio per le fasi finali della vita, al riguardo potete ascoltare anche la puntata 119. Psichedelici e paura della morte - Una proposta per l'Italia, con l'avvocato Claudia Moretti.
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