Marine Le Pen non potrà presentarsi alle presidenziali francesi. Trump insiste sulla Groenlandia.
Apr 1, 2025
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Filippo Ortona, giornalista freelance esperto di politica francese, discute la condanna di Marine Le Pen e le sue conseguenze per il Rassemblement National, esplorando le implicazioni per le prossime elezioni. Davide Del Monte, che ha realizzato un documentario sulla Groenlandia, esamina le tensioni geopolitiche legate all'interesse degli Stati Uniti e le richieste di indipendenza da parte degli Inuit, evidenziando anche il potenziale delle risorse nell'era del cambiamento climatico.
La condanna di Marine Le Pen per appropriazione indebita segna un cambiamento significativo nella politica francese e la sua ineleggibilità alle presidenziali del 2027.
La crescente attenzione degli Stati Uniti verso la Groenlandia, dovuta alle sue risorse naturali, sta complicando le dinamiche di sovranità e sicurezza internazionale.
Deep dives
Condanna di Marine Le Pen e le sue conseguenze
Marine Le Pen è stata condannata a quattro anni di prigione, di cui due senza condizionale, e dichiarata ineleggibile per cinque anni dal Tribunale di Parigi. Questa condanna riguarda l'appropriazione indebita di fondi del Parlamento europeo attraverso l'utilizzo illecito di assistenti parlamentari che lavoravano esclusivamente per il suo partito, il Rassemblement National. La pena ha avuto un impatto immediato sulle prospettive politiche di Le Pen, dato che sarà costretta a rinunciare a candidarsi nelle prossime elezioni presidenziali del 2027. Inoltre, questo evento segna un cambiamento significativo nel panorama politico francese, poiché potrebbe alterare gli equilibri di potere all'interno del partito e influenzare le alleanze future con la destra tradizionale francese.
La Groenlandia e la strategia geopolitica statunitense
La Groenlandia, ricca di risorse minerarie e strategicamente posizionata, ha attirato l'attenzione degli Stati Uniti, come dimostra la recente visita del vicepresidente J.D. Vance. Durante il suo soggiorno, Vance ha enfatizzato l'importanza della presenza americana sull'isola, suggerendo che la Groenlandia debba essere sotto il controllo statunitense per garantire la sicurezza internazionale. Questo interesse rinnovato è stato visto come una minaccia sia dal governo danese che da quello groenlandese, entrambi desiderosi di mantenere la loro sovranità e opporsi a qualsiasi forma di dominio esterno. La situazione si complica ulteriormente, poiché gli attuali leader groenlandesi spingono per l'indipendenza dalla Danimarca, ma dipendono economicamente dagli aiuti danesi.
Il valore economico della Groenlandia e i cambiamenti climatici
L'accelerazione della crisi climatica sta portando alla luce le immense risorse naturali della Groenlandia, che include una significativa porzione delle riserve mondiali di terre rare e petrolio. Mentre i ghiacciai si sciolgono, diventano accessibili nuovi percorsi marittimi che potrebbero rivoluzionare il commercio globale, favorendo in particolare la Cina. Questo scenario offre un'opportunità economica considerevole, ma solleva anche interrogativi sulla sovranità della Groenlandia e sulle aspirazioni imperiali degli Stati Uniti. L'interesse statunitense per l'isola potrebbe potenzialmente portare a conflitti geopolitici, dato che la Groenlandia cerca di trovare un equilibrio tra la necessità di sostegno economico e la volontà di indipendenza.
Il 31 marzo il tribunale di Parigi ha condannato Marine Le Pen a quattro anni di prigione per aver usato fondi del parlamento europeo per pagare alcuni politici e dipendenti del suo partito, il Rassemblement national. Con Filippo Ortona, giornalista, da Parigi.
Il 28 marzo il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha fatto visita a una base americana in Groenlandia. Con Davide Del Monte, giornalista.
Oggi parliamo anche di:
Corpo e mente • “Una rete di genitori su cui contare” di Stephany H. Murray https://www.internazionale.it/magazine/stephanie-h-murray/2025/03/27/una-rete-di-genitori-su-cui-contare
Documentario • Lumière - L’avventura del cinema di Therry Frémaux
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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna Direzione creativa di Jonathan Zenti
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