

Il confine orientale e le elezioni del 1948
Sep 8, 2025
Si esplora il confine orientale dell'Italia dopo la Seconda guerra mondiale, con particolare attenzione a Trieste e alle foibe. Si analizza l'esodo istriano, in cui circa 300.000 profughi fuggirono sotto il regime di Tito. Le elezioni del 1948 sono discusse come un punto cruciale per l'orientamento politico dell'Italia, con scontri tra Democrazia Cristiana e sinistre. La pressione della Chiesa e degli Stati Uniti sulla campagna elettorale mette in luce le tensioni internazionali dell'epoca.
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Confine Oriente: Multietnicità Complessa
- Dopo la Prima Guerra mondiale la Venezia Giulia e l'Istria risultavano multietniche e difficili da assegnare secondo il solo criterio linguistico.
- Le differenze socioeconomiche tra italiani urbani e slavi rurali complicavano ulteriormente ogni soluzione nazionale semplice.
Effetti Della Politica Fascista
- Il fascismo perseguì una politica assimilazionista violenta contro le minoranze in Venezia Giulia, Istria e Alto Adige.
- Questa repressione alimentò rancori e malcontento che emergono con forza alla fine della guerra.
Vuoto Di Potere E Vendette Locali
- Alla fine della guerra le bande partigiane jugoslave colsero l'occasione per vendicarsi e occupare territori contesi.
- L'incertezza sui confini e la presenza di partigiani italiani e jugoslavi trasformò la zona in un teatro di conflitto locale e vendette.