All’inizio, nel 1400, gli artefici della teoria matematica della prospettiva sono gli artisti, come Brunelleschi o Piero della Francesca.
Ben presto le nuove teorie destano l’interesse degli scienziati, che ne studiano le applicazioni possibili fuori dal dominio dell’arte.
Tra queste vi è innanzitutto la cartografia, che utilizza le tecniche prospettiche di proiezione per fornire una rappresentazione geografica del mondo.
Un compito impegnativo a cui il matematico olandese Mercatore, nel Cinquecento, offre un contributo fondamentale.