L'Ungheria vieta i pride per legge. Xi Jinping cerca alleati commerciali in Asia.
Apr 16, 2025
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Yuri Guaiana, attivista per i diritti civili e segretario di LGBTI Liberals of Europe, discute le nuove leggi ungheresi che vietano le manifestazioni Pride e limitano i generi riconosciuti. Racconta come queste misure stiano deteriorando i diritti civili nel paese. Junko Terao, editor di Asia di Internazionale, approfondisce il tour di Xi Jinping nel sud-est asiatico, mirato a rafforzare i legami commerciali nonostante le tensioni globali. Si esplorano anche le reazioni nei paesi visitati e le sfide economiche locali.
Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che vieta eventi pubblici LGBT, rappresentando un chiaro arretramento nei diritti civili nel paese.
Xi Jinping ha avviato un tour in Asia per rafforzare i legami commerciali di Pechino, evidenziando l'importanza strategica della regione nel contesto globale.
Deep dives
Restrizioni ai diritti LGBT in Ungheria
Il Parlamento ungherese ha recentemente approvato un emendamento costituzionale che vieta gli eventi pubblici organizzati dalla comunità LGBT, come il Pride, e definisce i generi esclusivamente come maschile e femminile secondo il sesso di nascita. Questa legge, considerata dal governo Orban come una misura per proteggere lo sviluppo morale dei bambini, prevede anche l'uso della tecnologia di riconoscimento facciale per monitorare e multare i partecipanti a eventi vietati. La società civile ha reagito con manifestazioni a Budapest, segno di una crescente opposizione contro queste restrizioni che non solo colpiscono i diritti LGBT ma mettono in discussione la democrazia liberale del paese. L'attivista Yuri Guayana sottolinea che tali misure servono a distogliere l'attenzione da altri problemi politici ed economici in Ungheria, consolidando così il potere dell'attuale governo.
Il contesto storico dei diritti civili in Ungheria
Prima dell’ascesa di Orban, l'Ungheria era considerata uno dei paesi dell'Europa orientale più avanzati in materia di diritti LGBT, con legislazioni speciali per le unioni civili e leggi contro le discriminazioni. Le politiche attuali, invece, segnano un netto arretramento, trasformando l'Ungheria in un contesto in cui i diritti civili sono sempre più minacciati. La comunità LGBT, un tempo attiva e visibile, sta ora affrontando leggi molto restrittive che enfatizzano la cosiddetta 'propaganda omosessuale'. Questa regressione richiede una vigilanza costante da parte della società civile, viste le possibilità di ulteriori passi indietro in termini di diritti umani.
Le reazioni internazionali e la prospettiva della comunità LGBT
L'Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l'Ungheria in risposta alle leggi limitative sui diritti LGBT, ma tali procedure sono spesso lunghe e complicate, richiedendo l'unanimità tra i membri per essere efficaci. Sebbene vi siano stati segnali di una risposta istituzionale, la situazione rimane critica perché le nuove leggi sono diventate parte della Costituzione ungherese, rendendo difficili le sospensioni da parte dell'UE. Nonostante le sfide legali, gli organizzatori stanno pianificando il Pride di Budapest per il 28 giugno, sperando che sia il più grande nella storia del paese. Ciò dimostra la resilienza e la determinazione della comunità LGBT ungherese, che continua a lottare per i propri diritti nonostante le avversità.
Il 14 aprile il parlamento ungherese ha approvato un emendamento costituzionale che vieta gli eventi pubblici organizzati dalla comunità lgbt e riconosce solo due generi. Con Yuri Guaiana, attivista.
Il 14 aprile il presidente cinese Xi Jinping ha cominciato il suo tour del sudest asiatico per rafforzare i legami commerciali di Pechino con i paesi vicini. Con Junko Terao, editor di Asia di Internazionale.
Musica • That's the price of loving me di Dean Wareham
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Consulenza editoriale di Chiara Nielsen Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna Direzione creativa di Jonathan Zenti
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