Il podcast discute delle differenze tra l'uomo e le macchine in situazioni critiche, citando casi come quelli di Stanislav Petrov e Aaron Swartz. Si approfondisce la battaglia di Aaron per il libero accesso alla conoscenza e il ruolo di Sutskever nello sviluppo del software e nell'algoritmo di narrazione, sottolineando l'importanza delle storie autentiche per contrastare la narrazione delle macchine e guidare il futuro con nuove narrazioni umane.
13:11
AI Summary
AI Chapters
Episode notes
auto_awesome
Podcast summary created with Snipd AI
Quick takeaways
Essere coraggiosi come Petrov nell'affrontare situazioni critiche
Lottare come Swartz per democratizzare l'accesso alla conoscenza
Deep dives
La decisione coraggiosa del tenente Colonello Stanislav Petrov
Il tenente Colonello Stanislav Petrov si trova di fronte alla possibilità di una guerra nucleare nel 1983. Di fronte a segnali di missili americani diretti in territorio sovietico, invece di seguire il protocollo e avvisare il Cremlino, Petrov decide che si tratta di un errore del sistema. Questa decisione coraggiosa, presa in solitudine, ha evitato una possibile catastrofe nucleare e ha salvato l'umanità.
La battaglia di Aaron Schwartz per la conoscenza aperta e condivisa
Aaron Schwartz, genio delle informatiche e attivista, ha lottato per rendere la conoscenza accessibile a tutti. Con il Guerriglia Open Access Manifesto, ha combattuto i monopoli web e ha tentato di democratizzare l'accesso alla conoscenza. Anche se la sua battaglia è finita con una grande sconfitta personale, ha ispirato milioni di giovani a lottare per un'informazione libera e condivisa.
C’è qualcosa che accomuna il tenente colonnello dell’esercito sovietico Stanislav Petrov, l’attivista americano Aaron Swartz e il co-fondatore di OpenAI Ilya Sutskever. In tempi e modi diversi, tutti e tre hanno dismesso ogni forma di timidezza e si sono opposti all’ordine guerrafondaio, proprietario, neofeudale incarnato da computer, algoritmi e macchine più o meno pensanti. Proprio la “Timidezza (e i suoi contrari)” ci ricordano l’importanza di restare umani e sono anche il tema della prossima edizione della Milanesiana, per cui questo testo è stato scritto in occasione dell’incontro di giovedì 13 giugno con Yanis Varoufakis, Guido Brera e Ferruccio de Bortoli.