Ilvo Diamanti | Rompere le regole: in politica è diventato utile… | Dialoghi di Pistoia 2018
May 26, 2018
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Ilvo Diamanti, sociologo e politologo, analizza il cambiamento radicale nella politica moderna. Discutendo la crisi della fiducia, evidenzia come la 'democrazia im-mediata' stia minando le mediazioni sociali e compromettendo i rapporti interpersonali. Esamina l'evoluzione della comunicazione politica, sottolineando il passaggio da partiti di massa a un approccio più personalizzato. Infine, mette in luce la trasformazione della politica italiana e il paradosso della rottura delle regole, capace di generare consenso ma anche di creare nuovi conformismi.
La trasformazione della comunicazione politica ha reso utile rompere le regole, favorendo un cambiamento verso forme di populocrazia.
La crescente sfiducia nelle istituzioni sta alimentando l'anti-politica, compromettendo le relazioni sociali e l'efficacia della democrazia rappresentativa.
Deep dives
Il paradosso della comunicazione politica
Nel contesto attuale, la comunicazione politica ha subito una trasformazione significativa: ciò che un tempo sembrava controintuitivo, come la rottura delle regole, è diventato utile, in particolare in ambito politico. Questo fenomeno è esemplificato dal concetto di 'popolocrazia', un mix di populismo e democrazia, evidenziando come il populismo stia evolvendo verso una nuova forma di democrazia. L'analisi della situazione socio-politica attuale deve partire dalla comprensione delle dinamiche del passato, poiché prevedere il futuro è impossibile senza ricostruire ciò che è accaduto. Pertanto, l'approccio analitico proposto implica un'interpretazione rigorosa della storia per ottenere spunti significativi per il presente e il futuro.
Il ruolo delle regole nella democrazia
Le regole della democrazia sono sempre state mediate da fratture nella società e da divisioni ideologiche, come dimostrato dalla storia politica italiana del dopoguerra. La caduta del Muro di Berlino ha segnato un cambiamento radicale, portando alla dissoluzione delle regole che avevano definito il periodo della Prima Repubblica. Queste regole, prima incardinate nella società e interiorizzate dalla popolazione, hanno mostrato segni di deterioramento, rendendo la politica più instabile. Negli ultimi anni, si è assistito a un'inevitabile erosione di tali principi con la crescita dell'antipolitica e della critica alle regole, favorendo il sorgere di nuove dinamiche di consenso e partecipazione.
Media e comunicazione nella politica moderna
La rivoluzione nella comunicazione ha avuto un impatto profondo sulla democrazia, spostando l'enfasi dagli ideali di partito a una comunicazione personalizzata e diretta. La televisione e, più recentemente, i media digitali hanno cambiato il volto della politica, favorendo la personalizzazione e la immediata connessione con il pubblico. Il passaggio da una democrazia basata sull'appartenenza ideologica a una orientata alle relazioni personali ha portato a un nuovo modo di interagire, in cui la capacità di attirare l'attenzione è diventata fondamentale. Pertanto, rompere le regole e cercare di spiazzare l'audience è diventato un metodo efficace per ottenere consensi e legittimazione sociale.
L'era della sfiducia e dell'antipolitica
Negli ultimi anni, la sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche ha raggiunto livelli critici, influenzando il comportamento degli elettori e le strategie politiche. In questo contesto, si è assistito a un aumento dei partiti e dei leader che prosperano alimentando la paura e la diffidenza invece di costruire relazioni di fiducia. Questo nuovo modello di partecipazione, caratterizzato dall'anti-politica e dalla critica sistematica alle regole esistenti, ha radicalmente cambiato il panorama politico. Tuttavia, l'adozione di tale approccio potrebbe portare a una normalizzazione della violazione delle regole, rendendo pericoloso il distacco dalla necessaria collettività nella politica.
Viviamo un’epoca di cambiamenti continui, che stanno modificando lo stesso funzionamento della nostra democrazia e che coinvolgono la società, l’economia e la comunicazione. La crisi e i crescenti flussi migratori hanno enfatizzato le pressioni sulla “politica” e gli effetti sono evidenti. Assistiamo a un’inversione di valori, la fiducia è stata “sfiduciata”. Oggi conta rompere le regole. Cancellare il passato. Ma anche il futuro. Alla “democrazia del pubblico” è subentrata una “democrazia im-mediata” che, attraverso la rete, salta e contesta ogni mediazione, e sfiducia i mediatori. Si assiste così all’affermazione dell’anti-politica, mentre viene messa in discussione la “democrazia rappresentativa”. Ma la sfiducia compromette le relazioni personali e le mediazioni sociali, indebolisce e delegittima i partiti, logora il tessuto della società. Ma in questo modo è difficile “cambiare”, perché per conquistare il “ben-essere”, c’è bisogno di fiducia negli altri.
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