La scommessa per vivere, abitare e costruire in un altro modo le città è quella di rompere le regole della città chiusa e segregata. Questo modello di città irreggimentata e sottoposta a un controllo antidemocratico ha conquistato dal Nord il Sud del nostro pianeta e i suoi agglomerati urbani, in una mostruosa espansione. Oggi che la maggior parte della popolazione mondiale abita in città, il cambiamento e la sfida sono rappresentati dalla “città aperta”, dove i cittadini possono mettere in gioco attivamente le proprie differenze e creare un’interazione virtuosa con le forme urbane. Per costruire e abitare questa città, occorre praticare un certo tipo di modestia: vivere uno tra molti, coinvolto in un mondo che non rispecchia soltanto se stesso. Come afferma il grande architetto Robert Venturi, “vivere uno tra molti permette la ricchezza di significati, anziché la chiarezza di significato”. Questa è l’etica della città aperta secondo Sennett.