

Stories
Cecilia Sala – Chora Media
Spesso sono proprio le storie a spiegare nel modo migliore l’attualità e la realtà che ci circonda. E il mondo ne è pieno.In "Stories" andiamo alla ricerca di queste storie insieme a Cecilia Sala, che ci racconterà gli Esteri attraverso i suoi protagonisti, alcuni molto famosi, altri ancora da scoprire.“Stories” non rimarrà in una stanza, vi porterà in trasferta con Cecilia per scoprire sul campo quello che succede nel mondo: i contesti, le crisi e le buone notizie."Stories" è un podcast di Chora News prodotto da Chora MediaE' scritto da Cecilia SalaLa cura editoriale è di Francesca MilanoIn redazione Simone PieranniLa sigla e la supervisione del suono e della musica sono di Luca MicheliLa post produzione e il montaggio sono di Daniele Marinello, Cosma Castellucci e Filippo MainardiLa producer è Martina ConteMusiche addizionali su licenza di Universal Music Publishing Ricordi Srl e di Machiavelli Music
Episodes
Mentioned books

May 3, 2024 • 14min
Ep.540: Alla Columbia è iniziato tutto
La situazione nelle università americane durante le proteste per Gaza e contro le collaborazioni degli atenei con Israele è rimasta pacifica – quantomeno nelle azioni, non sempre nella retorica – fino a quando Minouche Shafik, la prima donna a capo della Columbia University, non ha chiamato per la prima volta la polizia a sgomberare l’accampamento dei manifestanti nel cortile. La stessa cosa, nello stesso posto, era successa il 30 aprile 1968, quando centinaia di studenti occuparono la Columbia per chiedere la fine di ogni forma di collaborazione tra l’università e l’esercito americano nella guerra in Vietnam. La decisione di chiamare la polizia ha innescato una reazione che è l’opposto di quella in cui Shafik sperava: ha incendiato la protesta e l’ha ingrandita.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Anti-Vietnam War protests at Columbia University 1968!" pubblicato sul canale YouTube PeriscopeFilm il 2 maggio 2024; video "Protests at Columbia University 1968!" pubblicato sul canale YouTube PeriscopeFilm il 30 aprile 2024; video "Columbia University protests 1968!" pubblicato sul canale YouTube PeriscopeFilm il 1 maggio 2024; video "Meet Columbia University’s Next President, Minouche Shafik" pubblicato sul canale YouTube Columbia University il 18 gennaio 2023; account X @bluepashminas, 3 maggio 2024; video "Stefanik Asks Harvard's President If 'Calling For The Genocide Of Jews Violates Harvard's Rules" pubblicato sul canale YouTube Forbes Breaking News il 6 dicembre 2023; account X @LucBernard, 2 maggio 2024; account X @Osint613, 21 aprile 2024; account X @FepalB, 2 maggio 2024; account X @EllaTravelsLove, 29 aprile 2024; account X @Thexmuslim, 28 aprile 2024; video "Watch: Columbia University President Grilled About Antisemitism on Campus | WSJ News" pubblicato sul canale YouTube WSJ News il 17 aprile 2024; account X @SDonziger, 2 maggio 2024; account X @ashtonpittman, 3 maggio 2024; account X @rimaanabtawi, 2 maggio 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 2, 2024 • 9min
Ep.539: Femminicidio di una leader, in Iran
Nel centro di Teheran c’è una ragazza in piedi su un cassonetto della spazzatura ribaltato. Ha in mano il suo velo nero a cui ha appena dato fuoco e lo sta facendo roteare in alto. Si chiama Nika Shakarami, ha 16 anni e morirà quel giorno. E’ il 20 settembre 2022, è passata meno di una settimana dalla morte di Mahsa Jina Amini mentre era in custodia della polizia religiosa e le strade iraniane sono piene di gente arrabbiata. Le autorità non riescono a contenere i manifestanti e mandano in giro agenti in borghese, sotto copertura, che cercano di capire chi siano i leader delle proteste. E Nika è la più carismatica della piazza, è quella che intona i cori e dà coraggio agli altri, che la seguono: sembra lei la leader. La Bbc ha impiegato sei mesi a verificare i verbali interni degli apparati di sicurezza iraniani in cui c’è la cronistoria del rapimento di Nika, del tentativo di abusarla e del suo assassinio.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X bertram_hill1, 30 aprile 2024; People run for cover as Iranian police open fire during protest at Tehran metro station, Guardian News, 16 novembre 2022; account Instagram atashshahkarami, 26 febbraio 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 24, 2024 • 8min
Ep.538: I “calzini di Allah”
Muhamad Akmal Saleh, classe 1988, è il responsabile dell’ala giovanile dell’Umno, un partito nazionalista e islamista di destra della Malaysia. Di recente è diventato famoso: ha lanciato una campagna sui social contro una catena di mini market che ha prodotto i “calzini di Allah”. Un abominio per i musulmani: compare la scritta “Allah” sui piedi, che sono la parte del corpo impura per eccellenza. Alcuni negozi della catena sono stati dati alle fiamme. A quel punto Muhamad Akmal Saleh è stato fermato e i musulmani meno intransigenti si sono ribellati alla sua linea. In un paio di settimane, gli estremisti dell’Umno e il loro capetto si sono trasformati da accusatori in accusati.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Elill_E, 5 aprile 2024; account Instagram akmalsaleh, 19 marzo 2024; account TikTok drakmalsaleh, 2 aprile 2024; Vern’s apologises for shoe logo resembling word ‘Allah’, canale YouTube Free Malaysia Today, 7 aprile 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 23, 2024 • 9min
Ep.537: Fine dell’impunità per il battaglione “Giudea per sempre”
“Netzah Yehuda” significa “Giudea per sempre” e “Giudea” è il nome con cui molti israeliani chiamano la Cisgiordania palestinese occupata. “Netzah Yehuda” è un battaglione creato per consentire l’arruolamento nell’esercito anche agli ultra-ortodossi e gode di regole speciali: non ci sono donne, non ci sono soldati non ebrei. Il battaglione è accusato di aver sparato a palestinesi disarmati e di avere usato elettrodi per torturarli. Per questo, per la prima volta, una legge americana sarà applicata a Israele: è una legge che vieta l’aiuto militare ai servizi di sicurezza di un Paese straniero se si sono macchiati di "GVHR", violazioni gravi dei diritti umani. Gli aiuti americani arrivano a circa 150 Paesi alleati sparsi per il mondo. Questa legge non è mai stata applicata a un alleato: Israele. Tra pochi giorni questa eccezione finirà.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X World at war, 23 aprile 2024; account X Francesca D'addabbo, 23 aprile 2024; video "Israeli singer: 'We're finishing off Gaza" pubblicato sul canale YouTube Al Jazeera English il 6 novembre 2023; account X Star Gazetesi, 22 aprile 2024; account X yaniv kubovich, 24 agosto 2022 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 22, 2024 • 10min
Ep.536: Perché Mike Johnson ha cambiato idea sugli aiuti all’Ucraina
Quando era stato nominato speaker della Camera, i democratici avevano dovuto googlare per sapere chi fosse il conservatore Mike Johnson. Trump, dal canto suo, lo aveva scelto perché fedele e manovrabile. E così è stato a lungo. Finché, dopo aver tentennato per sei mesi, ha deciso di far votare in Parlamento gli aiuti all’Ucraina: a quel punto la legge è passata subito e con una maggioranza solida. A fare cambiare idea a Johnson è stato un colloquio con il capo della Cia William Burns, che gli ha spiegato per filo e per segno tutti i bombardamenti che gli ucraini avrebbero potuto fermare se avessero avuto a disposizione missili intercettori. I repubblicani si sono spaccati: per alcuni Johnson è diventato un traditore.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Yaroslav Trofimov, 20 aprile 2024; account X Kyle Becker, 20 aprile 2024; video "DITV: Mike Johnson named US Speaker of the House" pubblicato sul canale YouTube The Daily Iowan il 29 ottobre 2023; video "‘Lame duck’: Marjorie Taylor Greene vows Mike Johnson will lose the speakership" pubblicato sul canale YouTube CNN il 20 aprile 2024; account X Kyle Becker, 20 aprile 2024; account X Republicans against Trump, 20 aprile 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 19, 2024 • 9min
Ep.535: La zarina dei ratti di New York
La città con gli appartamenti più costosi d’America, la città dove una pizza in media costa 30 dollari, ha un problema: a New York ci sarebbero tre milioni di topi, cioè uno ogni due abitanti e mezzo. Per il sindaco Eric Adams, eletto nel 2022, quella dei ratti è diventata una fissazione. Ne parla come di un nemico pubblico e per eliminare il problema ha nominato una persona, con il titolo di rat czar, per dedicarsi al problema: Kathleen Corradi, giovane, capelli corti, ex maestra elementare, che ha preso questo impegna con molta tenacia e un obiettivo: distruggere ovunque e con qualsiasi mezzo i ratti.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Rats Have Overtaken New York City" pubblicato sul canale YouTube di The Late Show with Stephen Colbert il 24 maggio 2019; video "Director of rodent mitigation and NYC mayor talk rat issue in the city" pubblicato sul canale YouTube di KHOU 11 il 13 aprile 2023; video "New York rat czar: Meet Kathleen Corradi" pubblicato sul canale YouTube di Good Morning America il 30 giugno 2023; video "Mayor Adams signs bills to mitigate city's rat problems" pubblicato sul canale YouTube di CBS New York il 18 novembre 2022; video "Hunting Rats with Mayor Adams" pubblicato sul canale YouTube di NYC Mayor's Office il 28 marzo 2023; video "New York rat czar: Meet Kathleen Corradi" pubblicato sul canale YouTube di KHOU 11 il 13 aprile 2023. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 18, 2024 • 9min
Ep.534: Le città ucraine hanno una nuova paura
Ieri tre missili Iskander russi hanno ucciso 17 persone a Chernihiv, ne hanno ferite più di 60 e hanno distrutto una clinica che gli ucraini avevano appena finito di rimettere in piedi. I bombardamenti russi contro le città ucraine sono di nuovo quasi quotidiani, e sono più letali perché da quattro mesi gli americani non spediscono più munizioni per la contraerea ai loro alleati di Kyiv. Lo scorso fine settimana i sotterranei di Kharkiv si sono di nuovo riempiti di civili. La città, la seconda più popolosa del paese, è a soltanto 40 chilometri dal confine russo e questo significa che quando da lì ti sparano un missile contro, hai meno di un minuto per ripararti. A Kharkiv i russi hanno usato per la prima volta un nuovo metodo per uccidere: gli ordigni soprannominati “bombe impunite”. Prima i russi usavano queste bombe al fronte, ora hanno cominciato a lanciarle contro grandi città piene di civili.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram @the_ukrainian_journal, 17 aprile 2024; account X Radio Free Europe/Radio Liberty, 17 aprile 2024; account X Volodymyr Zelenskyy, 16 aprile 2024; account Instagram @united24.media, 7 aprile 2024; account X Aurora Borealis, 10 aprile 2024; account X Marta Llopis, 12 aprile 2024; account X KyivPost, 10 aprile 2024; account X C4H10FO2P, 10 aprile 2024. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 17, 2024 • 7min
Ep.533: Cazzotti e bandiere europee in Georgia
Mamuka Mdinaradze è un signore sulla quarantina ed è il leader della maggioranza parlamentare in Georgia. Il suo partito si chiama: “Sogno georgiano”. Un paio di giorni fa si è preso un pugno in Parlamento, mentre stava elogiando una proposta di legge che ha promosso e che chiama “legge contro gli agenti stranieri”. I suoi cittadini però la chiamano la “legge russa”. La Georgia, che l'esercito di Vladimir Putin aveva invaso nel 2008, è all’interno di un processo di integrazione europea e ha messo in Costituzione l’obiettivo di entrare nell’Unione. La legge di Mdinaradze è compatibile col sistema autoritario russo e poco con quello dell’Unione: per questo mentre in Parlamento Mdinaradze veniva colpito, migliaia di georgiani sono scesi in strada per protestare. Ed erano di nuovo in piazza anche ieri sera.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Georgia, maxi rissa in Parlamento: volano pugni tra i deputati" pubblicato sul canale YouTube di BlitzTv il 15 aprile 2024; account X Mariam Nikuradze, 16 aprile 2024; account Instagram cossackgundi, 16 aprile 2024. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 16, 2024 • 9min
Ep.532: Il dilemma di un Netanyahu redivivo
Fino a una manciata di giorni fa il primo ministro israeliano era in fondo a un pozzo: non era mai stato così isolato dalla comunità internazionale e non aveva mai avuto contro così tanti suoi cittadini. L’attacco iraniano, in questo momento, gli ha regalato un’occasione. Tutti i leader – che temono una guerra regionale – adesso pendono dalle sue labbra, cioè dalle sue scelte. Lo corteggiano, gli telefonano e lui non risponde. Netanyahu è chiuso in un insolito silenzio, in cui calcola e tratta, e pensa a come sfruttare l’opportunità.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Iran launches direct attack on Israel" pubblicato sul canale YouTube di Al Jazeera English il 14 aprile 2024; video "Netanyahu Responds to Iran Attack: 'Whoever Hurts Us, We Will Hurt Him" pubblicato sul canale YouTube di Bloomberg Television il 14 aprile 2024; video "Trump Announces Abraham Accords Agreement Between Israel and UAW" pubblicato sul canale YouTube di Bloomberg Quicktake il 15 settembre 2020; account Instagram potus, 15 aprile 2024; video "‘Iran will face the consequences’ says Israeli army chief" pubblicato sul canale YouTube di Al Jazeera English il 16 aprile 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Apr 15, 2024 • 9min
Ep.531: Gli iraniani ricordano a tutti: non siamo il nostro governo
I civili iraniani la sera di sabato erano increduli. Il primo attacco diretto e rivendicato di Teheran contro Israele li ha colti alla sprovvista e si sono riversati in strada a fare scorte di benzina per sicurezza. Il Sindacato indipendente dei lavoratori ha diramato subito un comunicato che condannava il lancio di droni e missili. L’abisso che si è creato tra i vertici e i cittadini si è visto molto con le ultime elezioni a marzo: dall’affluenza al 70 per cento che c’era ai tempi dei riformisti, un mese fa nella capitale è andato a votare soltanto il 20 per cento degli aventi diritto e la metà di loro ha votato scheda bianca. E visto che il mondo sta parlando di loro e dell’ipotesi di un’escalation, dagli stadi, dalle università e dalle fabbriche gli iraniani ricordano: noi non siamo il nostro governo.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X di Negar Mortazavi, 10 ottobre 2019; account X di Amirhossein Miresmaeili, 7 aprile 2024; account X di NEXTA, 14 aprile 2024; account X di Babak Taghvaee - The Crisis Watch, 8 ottobre 2023– Per approfondire cosa è successo tra Israele e Iran puoi ascoltare la puntata speciale di Globally, con la giornalista Silvia Bocardi e Ugo Traballi, esperto di Medio Oriente di ISPI: https://shor.by/SbWK Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices