
Stories
Spesso sono proprio le storie a spiegare nel modo migliore l’attualità e la realtà che ci circonda. E il mondo ne è pieno.In "Stories" andiamo alla ricerca di queste storie insieme a Cecilia Sala, che ci racconterà gli Esteri attraverso i suoi protagonisti, alcuni molto famosi, altri ancora da scoprire.“Stories” non rimarrà in una stanza, vi porterà in trasferta con Cecilia per scoprire sul campo quello che succede nel mondo: i contesti, le crisi e le buone notizie."Stories" è un podcast di Chora News prodotto da Chora MediaE' scritto da Cecilia SalaLa cura editoriale è di Francesca MilanoIn redazione Simone PieranniLa sigla e la supervisione del suono e della musica sono di Luca MicheliLa post produzione e il montaggio sono di Daniele Marinello, Cosma Castellucci e Filippo MainardiLa producer è Martina ConteMusiche addizionali su licenza di Universal Music Publishing Ricordi Srl e di Machiavelli Music
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May 27, 2024 • 9min
Ep.556: Cosa ha detto il segretario della Nato sulle armi da usare in Russia
Jens Stoltenberg ha detto che se gli ucraini nella regione di Kharkiv non possono usare le armi per colpire obiettivi militari legittimi oltre i confini, allora non possono proprio difendersi. E ha invitato gli alleati di Kyiv a eliminare le restrizioni sull’uso di armi occidentali imposte finora. Stoltenberg si riferiva a una zona precisa dell’Ucraina, quella di nord-est attorno alla seconda città più popolosa del paese. Lì la linea del fronte combacia più o meno con la linea di confine tra Russia e Ucraina, di conseguenza i militari di Putin non hanno bisogno di spostare l’artiglieria o i bombardieri nel territorio o nello spazio aereo del paese aggredito per fare male – come è successo con il bombardamento di sabato.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “NATO’s boss wants to free Ukraine to strike inside Russia” pubblicato sul canale YouTube The Economist il 24 maggio 2024; account X @IAPonomarenko, 11 marzo 2022; account X @yarotrof, 25 maggio 2024; account X @IuliiaMendel, 25 maggio 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

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May 24, 2024 • 8min
Ep.555: Il segreto di un ristorante cinese sulle Alpi svizzere
C’è un albergo sulle Alpi svizzere che ha più di cento anni. Dalle sue finestre con tende di pizzo c’è una vista mozzafiato: montagne e cascate. Ma non solo: da lì si vede molto bene una pista d’atterraggio per gli aerei F35, senza recinzioni e protezioni, tanto che qualcuno ci portava perfino le mucche al pascolo. Quest’estate la polizia svizzera ha fatto irruzione nell’albergo e si è portata via i proprietari per interrogarli. I proprietari sono una famiglia cinese, i Wang. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

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May 23, 2024 • 10min
Ep.554: Un milione e ottocentomila persone in trappola in Darfur
Al-Fashir è stata la capitale del Darfur quando la regione era indipendente, prima del colonialismo. Oggi il Darfur è una regione del Sudan grande come la Spagna dove nessuno conta i morti. Da quando un anno e un mese fa nel Paese è cominciata la guerra, Al-Fashir è stata l’unica città del Darfur risparmiata dai miliziani delle Forze di supporto rapido, ma ora è accerchiata dai paramilitari. Oggi lì vivono circa un milione e ottocentomila persone, in gran parte sono profughi scappati da altre stragi nel resto della regione. Le Nazioni Unite dicono che l’invasione di Al-Fashir da parte dei miliziani è imminente, e che sarà un massacro. Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @dvs2030, 22 maggio 2024; account X @qoga12, 22 maggio 2024; account X @qoga12, 11 maggio 2024; account X @DNforHR, 23 maggio 2024; account X @_UnfpaSudan, 22 maggio 2024; account X @MohanadElbalal, 15 maggio 2024; video "Hala Al Karib: Feminist, Activist and Regional Director of SIHA Network" pubblicato sul canale YouTube FEMNET Secretariat il 17 giugno 2021 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 22, 2024 • 10min
Ep.553: L’uomo che ha fatto implodere il fronte dell’ultra destra alle europee
Maximilian Krah apprezza i talebani, il libro del generale Vannacci e – a quanto emerge dalle inchieste – anche i soldi di Putin. Era il candidato di punta alle europee del partito di estrema destra tedesco Afd, che è secondo nei sondaggi nel Paese più popoloso dell’Unione europea, ma oggi si è dimesso dal consiglio direttivo. Ieri, una sua battuta giustificazionista sulle SS gli è costata la fine dell’alleanza del suo partito con Marine Le Pen e con Matteo Salvini.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Verdacht auf Landesverrat: Was ist los bei AfD-Mann Krah? I frontal” pubblicato sul canale YouTube frontal il 2 maggio 2024; video “Maximilian Krah” pubblicato sul canale YouTube R-Squad il 15 febbraio 2024; video “Salvini: “Mille volte meglio Le Pen che l’Europa dei socialisti e di Macron” pubblicato sul canale YouTube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 22 agosto 2023; video “Trump interviene al Cpac e la folla grida “Altri 4 anni!” pubblicato sul canale YouTube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 2 marzo 2019; video “Maximilian Krah Trump wird gewinnen - finden Sie sich damit ab!” pubblicato sul canale YouTube AfD im EU-Parlament il 13 dicembre 2023; video “Vorwurf der Spionage für China: Haftbefehl gegen AfD-Mitarbeiter Jian G” pubblicato sul canale YouTube tagesschau il 24 aprile 2024 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

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May 21, 2024 • 10min
Ep.552: Il procuratore che vuole portare Netanyahu e Sinwar davanti alla Corte dell’Aia
Karim Khan è il procuratore generale della Corte penale internazionale. Ieri per dare una notizia molta attesa ha registrato un video: guarda dritto in camera e spiega la sintesi delle sue accuse senza citare commi e codici, si esprime con un linguaggio semplice, che tutti capiscono, e dice che ha chiesto un mandato d’arresto internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e per il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, tra gli altri. Karim Khan è figlio di un dermatologo pachistano e di una infermiera del Regno Unito, ha studiato legge al King’s college di Londra e si è specializzato in diritto umanitario internazionale. L’anno scorso ha spiccato un mandato di cattura contro Putin, da allora è sulla lista dei ricercati della Federazione russa.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "ICC Prosecutor speaks in Cairo on the situation in Israel and Palestine" pubblicato sul canale YouTube IntlCriminalCourt il 29 ottobre 2023; video "ICC chief prosecutor who issued arrest warrant for Putin makes 1st official visit to Canada" pubblicato sul canale YouTube Global News il 5 maggio 2023; account X @IntlCrimCourt, 20 maggio 2024; video "EXCLUSIVE: ICC prosecutor seeks arrest warrants against Sinwar and Netanyahu for war crimes" pubblicato sul canale YouTube CNN il 20 maggio 2024; video "Netanyahu labels application for his arrest anti-Semitic | ABC News" pubblicato sul canale YouTube ABC News (Australia) il 20 maggio 2024; video "Released Hamas founder, Yehia Sinwar, returns to Gaza" pubblicato sul canale YouTube AP Archive il 30 luglio 2015 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 20, 2024 • 12min
Ep.551: Ebrahim Raisi, “il macellaio di Teheran”
All’alba è stato trovato il corpo carbonizzato del presidente iraniano Ebrahim Raisi, disperso da ieri pomeriggio con il ministro degli Esteri del suo governo, Hossein Amir-Abdollahian. A causa della nebbia, l’elicottero sul quale viaggiavano ha dovuto fare un atterraggio d’emergenza complicato e si è schiantato. Raisi era il leader meno carismatico della storia del Paese, il presidente eletto con meno voti, un burocrate governato a distanza dall’ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran. Nella notte alcuni iraniani si sono riversati in piazza per pregare per il presidente. Altri hanno festeggiato: tra loro c’erano i parenti delle migliaia di iraniani che Raisi ha fatto ammazzare negli ultimi 35 anni.Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @ragipsoylu, 19 maggio 2024; account X @Seamus_Malek, 19 maggio 2024; video "Group prayers take place in Tehran for Iran’s president following chopper crash" pubblicato sul canale YouTube NBC News il 20 maggio 2024; account X @ThomasVLinge, 19 maggio 2024; account X @AlinejadMasih, 19 maggio 2024; video "Irani President Ebrahim Raisi Last Speech in Pakistan | Heart Touching Words" pubblicato sul canale YouTube GNN il 20 maggio 2024; video "Cuts 10 03 82 battle scenes and iranian troops at Iran / Iraq border area" pubblicato sul canale YouTube AP Archive il 6 febbraio 2023; video "Khamenei On Iran Protesters: ‘The Islamic System Will Punish These Criminals’" pubblicato sul canale YouTube NBC News il 3 novembre 2022; video "Ebrahim Raisi: The ‘Killer’ Who Could Be Iran’s Next President" pubblicato sul sito rferl.org il 7 giugno 2021; account X @Afshin_Ismaeli, 14 marzo 2023 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 17, 2024 • 12min
Ep.550: Il paradosso di un russo in Georgia
Migliaia di ventenni russi sono scappati in Georgia dal 2022. Evgeni Liamin ha 25 anni ed è cresciuto a Mosca fino a quando la Russia ha invaso l’Ucraina ed è arrivato in Georgia. Per la comunità russa la vita in Georgia non è semplice, ma Evgeni è rispettato: ha messo la faccia nella battaglia contro Putin, a una giornalista straniera parla dando nome e cognome e lavora come volontario per mettere in contatto i profughi di Kyiv con le famiglie che potrebbero ospitarli. Solo che c’è un paradosso: dato che l’associazione di volontariato per cui Evgeni lavora a Tbilisi raccoglie soldi con il crowdfunding online in tutto il mondo, e molti soldi arrivano dai paesi scandinavi, Evgeni ora è un “agente straniero” sia a casa sua in Russia sia nel paese che lo ha accolto dopo la sua fuga dalla Russia. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 16, 2024 • 13min
Ep.549: Da oggi per la Georgia sono una traditrice – parte 2
La piazza dice: ora la Georgia è a un bivio epocale, o diventiamo vassalli di Putin come la Bielorussia o prendiamo la nostra strada, ma ci mettiamo in pericolo, come l’Ucraina. Tutti hanno la sensazione che, dopo l’approvazione della “legge russa”, è in questo momento che ci si gioca il futuro. Da un lato l’ha capito chi è in piazza e sa che da domani far valere il dissenso sarà più difficile e l’Europa sarà più lontana, quindi o si inverte la rotta in questi mesi oppure non ci saranno più gli strumenti e gli alleati per farlo. Dall’altro c’è l’oligarca Ivanishvili, il miliardario fondatore del partito al governo “Sogno georgiano”, che ha promosso la “legge russa”. Ivanishvili ha fatto i soldi a Mosca e poi è tornato in Georgia per fare altri soldi e per fare politica. Per capire cosa rischia è utile fare un paragone con la protesta a Kyiv di dieci anni fa. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 15, 2024 • 12min
Ep.548: Da oggi per la Georgia sono una traditrice – parte 1
Mariam Kvaratskhelia è una ragazza georgiana di 31 anni. È una delle prime attiviste apertamente lesbiche della Georgia, dove fino al 2000 l’omosessualità veniva punita con la galera, ed è la fondatrice del Pride di Tbilisi. Il suo primo Pride è finito con un morto ammazzato, un cameraman ucciso da estremisti di destra, con la polizia che non interviene e i responsabili che rimangono impuniti. Ecco, dopo che ieri il partito di maggioranza Sogno georgiano ha approvato la “legge russa”, un’organizzazione internazionale come il Pride e la stessa Mariam possono essere etichettati come “agente stranieri”, cioè sospetti da mettere in una lista di sorvegliati speciali perché “perseguono gli interessi di potenze straniere”. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

May 14, 2024 • 11min
Ep.547: L’Unione europea si vede meglio dalla Georgia
I georgiani protestano con le bandiere europee mentre nel loro Parlamento i deputati del partito di maggioranza approvano “la legge sugli agenti stranieri”, che i manifestanti hanno soprannominato “la legge russa”. È una copia della legge con cui Putin, nel 2012, ha zittito o costretto all’esilio un po’ di media indipendenti, di associazioni e di ong che non gli piacevano. I sondaggi dicono che circa l’80 per cento dei cittadini vuole che il paese entri nell’Ue, un obiettivo che la Georgia ha scritto anche nella sua Costituzione. Oggi a Tbilisi si protesta contro una legge che fa assomigliare la Georgia un po’ più alla Russia e un po’ meno a un paese dell’Unione europea. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices