Fuori Da Qui

Come la nave che salpa dal porto e solca i mari, la ricerca del senso è il motore dell’essere umano. Alcune volte abbiamo provato a trovarlo pure negli abissi, tra creature così diverse da noi: alieni, sì, eppure allo stesso tempo così simili. Chissà se abbastanza da poterci entrare in contatto. “Racconta Ismaele” è un podcast di Chora Media in collaborazione con Palazzo Ducale di Genova, realizzato in occasione della mostra “Moby Dick – La Balena. Storia di un mito dall’antichità all’arte contemporanea”, curata insieme a TBA21 Scritto e raccontato da Simone Pieranni In collaborazione con Leonardo Mazzeo e Tommaso De Lorenzis La cura editoriale è di Sara Poma La regia, il sound design e le musiche originali sono di Luca Micheli La project manager è Giorgia Viviani La producer è Greta Cavalca Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa La fonica di studio è Lucrezia Marcelli Le musiche addizionali sono su licenza Universal music publishing ricordi srl Si ringrazia NOAA National Centers for Environmental Information per i materiali audio forniti Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Ilaria Gaspari, filosofa e scrittrice, esplora il profondo significato simbolico della balena, dall'ignoto alle emozioni. Analizza l'etimologia del termine e il suo legame con il desiderio, mentre il mare diventa un abisso di iniziazione. Discussioni sul mito di Giona rivelano traduzioni ambigue e l'influenza della balena nella cultura popolare, da Pinocchio a Melville. Infine, si riflette sulla trasformazione del mito nel tempo, dimostrando come la balena continui a ispirare l'arte e la narrativa.

In questo episodio, Luca Briasco, studioso di letteratura americana e traduttore, esplora l’ossessione di Ahab per la balena e il suo simbolismo nel conflitto tra uomo e natura. Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale, discute della mostra dedicata a Moby Dick e di come l'arte contemporanea interpreti la balena come vittima. Si analizzano le intersezioni tra capitalismo e baleneria, mettendo in luce le lotte economiche e sociali e riflettendo sulla trasformazione del cetaceo in simbolo di preservazione ambientale.

Antonio Di Natale, biologo marino e segretario generale della Fondazione Acquario di Genova, esplora il complesso rapporto tra uomo e balena. Parla dell'evoluzione della caccia baleniera e delle regolamentazioni per la tutela dei cetacei. Discutono delle nuove minacce come la plastica negli oceani e dell'impatto letale dei sonar. Di Natale evidenzia come la cura ambientale si sia evoluta, passando da un interesse economico a uno ecologico. Infine, il potere culturale delle balene come simboli artistici e letterari è un tema ricorrente.

Un viaggio affascinante nel mondo sommerso dei cetacei. Si esplora la caccia alla balena, intrecciando storia e mitologia. Moby Dick emerge come simbolo centrale, raccontato attraverso immagini poeticamente potenti. Si esamina il commercio globale legato alla baleneria e come le rotte siano cambiate nel tempo. Infine, la trasformazione da predazione a protezione dei cetacei mette in luce un profondo cambiamento culturale. Un mix di arte, filosofia e scienza che invita alla riflessione.

Un pranzo che si trasforma in un dramma familiare attorno a un filetto alla Wellington. Simone esplora le tensioni tra gli invitati e l'ossessione australiana per il cibo, inclusi i funghi locali. La scoperta di un veleno mortale crea caos e porta a una condanna scioccante. Si parla anche di come la cultura gastronomica possa influenzare comportamenti estremi. Un racconto avvincente di una cena che è finita in tragedia, lasciando domande aperte su responsabilità e motivazioni.

Si esplora il lavoro innovativo di Jacob Hanna nella creazione di embrioni sintetici senza componenti tradizionali. Vengono discussi gli esperimenti sui barattoli rotanti e le implicazioni etiche legate alla clonazione per organi personalizzati. La Silicon Valley viene analizzata nel contesto del potenziamento umano, con un occhio sulla normalizzazione dell'eugenetica di mercato. Infine, si riflette su una società divisa tra potenziati e non potenziati, evocando la distopia di Gattaca.

Il podcast esplora il ruolo controverso di Palantir nel confine tra sicurezza e diritti. Si parla dell'omicidio di Jaime Zapata e di come Palantir abbia velocemente consolidato dati cruciali per le indagini. Si analizzano le conseguenze delle operazioni e il rinnovo dei contratti con l'ICE, insieme alla figura di Alex Karp, il suo passato filosofico e la missione aziendale. Infine, si discute l’etica di utilizzo dei dati e il suo impatto sulle politiche migratorie e sugli equilibri geopolitici.

Il discorso si apre sull'origine violenta dello Stato, criticando l'idea di Hobbes. Si esplorano antiche pratiche sociali che sfidano il mito dell'ineguaglianza inevitabile. Simone analizza città storiche con scarsità di gerarchie e presenta lo Stato come un'entità vulnerabile, paragonata a Golia. La crescente disuguaglianza viene identificata come fattore di collasso. Infine, si propone una trasformazione radicale verso democrazia diretta per ripensare il futuro in una nuova luce.

Il processo di mostrificazione è esplorato con attenzione, evidenziando come la storia abbia usato questa etichettatura per giustificare la discriminazione. Si discute l'evoluzione delle rappresentazioni mostruose nella cultura pop e l'importanza del linguaggio nella disumanizzazione. Temi attuali come i diritti trans e la biotecnologia vengono connessi a nuove forme di mostrificazione. Infine, si propone una visione ottimistica di un futuro dove la diversità viene celebrata come una ricchezza, non come una minaccia.