“Scrivo poesia perché i miei geni e cromosomi si innamorano di ragazzi e non di ragazze.” Con un verso sventato e felice, il poeta Allen Ginsberg manda all’aria secoli di controversie sul ruolo che natura e cultura hanno nel governo delle nostre vite. Ma i poeti seguono logiche arcane. Gli altri, prima o poi, si domandano: si nasce o si diventa? Ovvero: l’orientamento sessuale è figlio dell’educazione e delle interazioni sociali, il risultato di peculiari relazioni primarie, conseguenza di un’esperienza traumatica… o è solo una faccenda di geni e ormoni? Domanda inevitabile, ma sbagliata. Perché determinata da due pregiudizi. Che tutti nasciamo come tabulae rasae, pronte a essere plasmate dall’esterno: educazione, ambiente, esperienze. Oppure che nasciamo già programmati per specifici gusti, desideri, comportamenti. L’errore è nella posizione binaria: natura o cultura, interno o esterno, bianco o nero. La vita è fatta di sfumature, e speriamo non tutte di grigio.