Nell’epoca in cui la socialità umana si è sviluppata in forme inedite (connessione in rete, social network, circolazione planetaria di capitali, di turisti, del sapere e informazione), la capacità empatica, considerata la base evolutiva dell’interazione e cooperazione sociale, si trova di fronte a nuove sfide. Nella molteplicità di “universi” politici, economici e culturali, che si affiancano, si contrappongono, e in cui dominano l’individualismo e la paura dell’altro, l’empatia funziona ancora a livello istintivo o è diventata un’eccezione? Sappiamo che l’empatia, intesa come capacità individuale di risonanza corporea e affettiva, è attiva perlopiù in situazioni di prossimità e di somiglianza. Ma in situazioni che implicano conflitti e dissonanze l’empatia richiede un impegno creativo, che non si risolve nella risposta emotiva, e affronta, nei diversi contesti storici e culturali e in differenti modalità, l’avventura dell’esplorazione del mondo dell’altro.