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La Russia ha aggiornato la sua dottrina nucleare, introducendo la minaccia di utilizzare armi nucleari in risposta ad attacchi convenzionali. Questo cambiamento risulta in parte come reazione al supporto militare occidentale all'Ucraina, in particolare all'autorizzazione da parte degli Stati Uniti di fornire armi all'Ucraina. Il Cremlino ora considera ogni aggressione da uno Stato non nucleare, sostenuta da una potenza nucleare, come un attacco collettivo. Tale decisione indica un abbassamento della soglia russa per l'uso di armi nucleari, aumentando così le tensioni geopolitiche simili a quelle della crisi dei missili di Cuba, rendendo la situazione più pericolosa nel contesto della guerra in Ucraina.