Society is the happiness of life (stare insieme è la felicità). Il verso di Shakespeare descrive alla perfezione il valore e il senso che i protagonisti del circolo di Bloomsbury – Virginia Woolf, Vanessa Bell, Duncan Grant, Clive Bell, Roger Fry, Leonard Woolf, Thoby Stephen, J.M. Keynes, Lytton Strachey, per nominarne alcuni – attribuiscono all’idea di “comunità”. I giovani di Bloomsbury escono di slancio dall’epoca vittoriana opponendo all’esaltazione dell’egoismo borghese e del conformismo sociale il valore creativo di chi nella comunità e nell’utopia trova la forza per creare nuove forme di conoscenza e soprattutto nuove forme di vita. Insieme questi giovani uomini e donne reinventano la loro esistenza in assoluta libertà intellettuale e sessuale rispetto a codici esausti e inerti. La loro è una delle proposte più ardite dell’intero Novecento, a cui ancora oggi ispirarsi per recuperare il senso profondo della libertà individuale. E del bene comune.