Perché la categoria del dono, a partire dalla fine del XVIII secolo, è stata cancellata dal discorso economico? La sua scomparsa è accompagnata dall'annullamento di termini quali fraternità, maldestramente confuso con fratellanza e reciprocità, sostituito da solidarietà. Quali sono state le conseguenze che si sono create nelle nostre società di mercato nel corso degli ultimi due secoli? Perché invece negli ultimi venti anni gli economisti parlano sempre con maggiore insistenza del principio del dono come di una nuova categoria esplicativa? Stefano Zamagni illustra e constata che la ragione principale di un tale recupero è la ripresa di interesse per il tema della felicità. Potrà mai l'economia da "scienza triste" tornare a essere la scienza della felicità pubblica? Se sì, a quali condizioni?