Una serie di traumi (o di shock) - dalla crisi economica a quella ecologica, dalla rivoluzione digitale alla pandemia e infine alla guerra - sembrano sottoporre l’umanità contemporanea, e ciascuno di noi, a una sfida molto difficile, svelando una condizione generale di incertezza e di vulnerabilità. Cadono sicurezze che ritenevamo stabili e confini che pensavamo assodati. Valori fondamentali e parole preziose vengono manipolati fino alla loro definitiva consumazione. Possono quelle che riteniamo attività culturali (pensare, leggere, guardare, ascoltare) contribuire a costruire un nuovo orizzonte individuale e collettivo? Possono aiutarci a combattere il muro della paura e della sfiducia che pare ostruire il nostro futuro?