Lo studio è il luogo che da almeno settecento anni sembra accomunare il lavoro di scrittori, artisti e intellettuali. È uno spazio di cambiamento, di possibilità, privato e spesso sconosciuto. Saturo di intuizioni, scoperte e fallimenti, permette di dare al pensiero critico lo spazio necessario per rinnovare le regole del fare arte e cultura. Ma quando gli intellettuali hanno iniziato a cercare l’isolamento e la solitudine necessaria al proprio lavoro? È sempre stata una pulsione condivisa, o ha preso nel corso dei secoli modalità differenti? Osservarne la nascita ed evoluzione significa guardare da un punto di vista privilegiato le abitudini e il cambiamento del pensiero moderno. Attraverso un viaggio in parallelo nella storia dell’arte e della letteratura, superando o confermando mitologie e superstizioni, il racconto di come lo studio sia stato e sia ancora uno strumento necessario agli artisti per mettere alla prova il pensiero e la realtà che li circonda.