Evento spostato in Piazza dello Spirito Santo
Quella della casa è un’immagine centrale nei sogni e nelle rappresentazioni delle nostre esistenze, tanto importante proprio perché ha a che fare con i bisogni primari e identitari dell’essere umano: di radicamento, di appartenenza, di contenimento. Già per Freud “la casa è una sostituzione del ventre materno, della prima dimora cui con ogni probabilità l’uomo non cessa di anelare, giacché in essa egli si sentiva al sicuro e a proprio agio”. È lo spazio dell’intimità, del privato; ma è proprio all’interno del “luogo sicuro” per antonomasia che, dietro la facciata, si annidano l’arcano e l’ignoto. Attraverso la lente della psicoanalisi contemporanea un’esplorazione delle stanze più segrete della casa della mente. Trasgredendo il monito “Non aprite quella porta!” per accedere: dalle cucine alla stanza dei giochi, dalla nursery al ripostiglio, dalle cantine alle soffitte del nostro Sé. Intime stanze che tutte prendono vita nella stanza dell’analista.