Intorno a noi è in atto un cambiamento accelerato: all’inizio del XX secolo la popolazione mondiale ammontava a circa 1,5 miliardi di persone, alla fine del secolo aveva quasi raggiunto i 7 miliardi. Oggi siamo molto più numerosi, sempre più connessioni ci legano gli uni agli altri, e rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto produciamo di più, scambiamo di più, viaggiamo di più, consumiamo e usiamo più energia. Per questi motivi viviamo su un pianeta surriscaldato che, tradotto nel linguaggio delle scienze sociali, può indicare un cambiamento accelerato. E accelerati sono anche i suoi effetti collaterali indesiderati: inquinamento, cambiamento climatico, alienazione… Dunque, per evitare la fine del mondo così come lo conosciamo, al genere umano si richiede di porre mano, a livello globale ma anche la livello locale, alla ricostruzione di un vascello che è già in navigazione. In conclusione, dobbiamo rallentare, raffreddare e ridimensionare. Traduce Marina Astrologo.