Published in 1949, '1984' is a cautionary tale by George Orwell that explores the dangers of totalitarianism. The novel is set in a dystopian future where the world is divided into three super-states, with the protagonist Winston Smith living in Oceania, ruled by the mysterious and omnipotent leader Big Brother. Winston works at the Ministry of Truth, where he rewrites historical records to conform to the Party's ever-changing narrative. He begins an illicit love affair with Julia and starts to rebel against the Party, but they are eventually caught and subjected to brutal torture and indoctrination. The novel highlights themes of government surveillance, manipulation of language and history, and the suppression of individual freedom and independent thought.
In 'Biofilia', Edward O. Wilson esplora l'innata tendenza umana a cercare connessioni con la natura e altre forme di vita. Wilson argomenta che questa affinità è radicata nella nostra evoluzione e ha profonde implicazioni per il nostro benessere psicologico e fisico. Il libro presenta una vasta gamma di esempi, dalla nostra attrazione per gli animali domestici alla nostra preferenza per gli ambienti naturali. Wilson sostiene che la biofilia è un fattore chiave nella nostra salute e nel nostro sviluppo, e che la sua comprensione è essenziale per la conservazione della biodiversità. La sua opera ha avuto un impatto significativo sul campo della psicologia ambientale e della conservazione.
In 'L'ultimo albero sull'isola di Pasqua', Jared Diamond esplora la scomparsa della civiltà dell'isola di Pasqua, attribuendola alla deforestazione e all'esaurimento delle risorse. Diamond utilizza l'isola come studio di caso per illustrare i pericoli della sovra-sfruttamento ambientale e il collasso delle società. Il libro analizza i fattori ecologici, sociali e politici che hanno contribuito al declino della popolazione dell'isola. Diamond evidenzia l'importanza della gestione sostenibile delle risorse e della comprensione delle interazioni tra ambiente e società. L'opera è un avvertimento sulla fragilità degli ecosistemi e sulla necessità di una gestione responsabile delle risorse naturali.
Per il nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico e dall’inquinamento, gli alberi rappresentano il simbolo di una nuova crociata verde, quella che salverà la Terra ma che, prima, salverà noi stessi. La ricerca della salute globale deve diventare il nostro mantra, la ricostruzione dello stato di benessere per il pianeta, all’interno e all’esterno delle città, un qualcosa che poi verrà restituito all’umanità e a tutte le specie viventi. Abbiamo bisogno di più alberi in modo combinato, ben programmato, differente e di proteggere quelli esistenti per proteggere noi stessi. E a farlo dovrà essere la gente nuova, quella capace di ragionare e cambiare prospettive e convinzioni, di immaginare un futuro diverso e migliore per i nostri figli e i loro discendenti. Allora potrà tornare la speranza. Francesco Ferrini, docente di arboricoltura, ci spiega il legame imprescindibile fra gli esseri umani e gli alberi.