Miti e leggende di diversi popoli fanno nascere l'umanità da un dono, dal fuoco che Prometeo strappa agli dei, al lievito che la Madonna sottrae alla Sibilla. In tutti i casi si tratta di un'acquisizione vitale per la civiltà, di un nutrimento che arriva dall'esterno. Cibo e scambio sono intrecciati fin dalle origini delle civiltà indoeuropee ed è la reciprocità a regolare il flusso delle relazioni sociali, come le chiuse di una diga. Tra un estremo ospitale e un estremo ostile è la condivisione del pane a distinguere i compagni (cum-panis) dagli avversari, l'hostis nel senso di ospite dall'hostis nel senso di nemico. E fino ai nostri giorni il cibo costruisce appartenenze e in-appartenenze, diventando simbolo di identità ma anche di contrapposizione. In una costante oscillazione tra contatto e contagio, dono e veleno che misura lo stato di salute della socialità.