È difficile ammetterlo, dopo avere visto la violenza dell’Isis abbattersi sulle statue di Mosul, ma la più vandalica distruzione nella storia dei conflitti religiosi non si deve all’islam, né ai turchi e neppure ai riformatori protestanti dell’Europa cinque-seicentesca, bensì ai cattolici della Quarta Crociata, che nel 1204 conquistò Costantinopoli. L’Isis manipola l’ideologia religiosa per mistificare e distruggere il passato. La tendenza della natura umana al fanatismo scatena il contrarsi del sapere sul passato in un credo univoco e trasforma i dati relativi della storia in assoluti ideologici, in un’ansia di purificazione della loro molteplicità, ambiguità, ibridità. La verità è che l’occidente sembra non avere più passato. Nella microstruttura delle news, dei tweet, dei post il mondo è fatto di presente. Ma il passato va conosciuto in tutta la sua pluralità e difformità. Perché, scriveva George Orwell, “chi controlla il passato, controlla il presente”.