La riflessione che propone Shahram Khosravi, antropologo svedese di origine iraniana, verte sulla natura dei confini, fisici e politici, sui rituali e sulle pratiche dell’attraversamento e prende le mosse sia da una ricerca sul campo sia da un’esperienza di migrazione illegale vissuta in prima persona trent’anni fa. Ne emerge un percorso di studio rigoroso sulle frontiere, sulle migrazioni, sulle disuguaglianze e sulle discriminazioni contemporanee che coniuga la metodologia etnografica con narrazioni dense di sensazioni ed emozioni. Nel descrivere questo fenomeno planetario, Khosravi si richiama alle esperienze di alcune minoranze storiche e al pensiero di intellettuali che ne hanno fatto parte, come Said, Kafka, Benjamin e Arendt, ma anche alle testimonianze dei protagonisti diretti. Come quelli che dall’America centrale premono sul confine meridionale degli Stati Uniti o coloro che da più parti si accalcano alle frontiere della “fortezza Europa”. Traduzione Marina Astrologo.