Il sistema agroindustriale globale ha finito per capovolgere la semplice frase “noi mangiamo il cibo”. Oggi è il cibo che mangia noi, dal momento che la sua produzione insostenibile divora la terra, la fertilità dei suoli, l'acqua, la biodiversità, i contadini e i consumatori stessi. Succede perché abbiamo smesso di riconoscere nel cibo il suo valore intrinseco e lo giudichiamo soltanto in base al prezzo, alla stregua di un qualsiasi prodotto di consumo. Ma il cibo è altro: ci dice chi siamo, è il legame con il territorio in cui viviamo e di cui ci dovremmo prendere cura, è la cosa che più ci ricorda quanto facciamo parte della Natura e non ne siamo un elemento esterno che può sfruttarla senza limiti.