Quasi un anno fa, l’Italia ha deciso di “liberarsi”, e liberare, un torturatore libico. In pochi giorni, Najim Osama al-Masri, arrestato a Torino su mandato della Corte penale internazionale, è stato scarcerato e riportato a Tripoli su un volo di Stato. La sua accoglienza trionfale in Libia ha sollevato interrogativi sulla credibilità italiana. Da allora, ministri e maggioranza hanno fornito spiegazioni confuse, tra sicurezza nazionale e traduzioni mancanti. Sul caso Al Masri è stato detto tutto, tranne che la verità. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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