Il dono viene in genere contrapposto al mercato. Il primo sarebbe fondato sulla reciprocità, sulla fiducia, sulla relazione; lo scambio di mercato, viceversa, sull’interesse, sull’egoismo e sul calcolo. Questa polarità si sta tuttavia rivelando problematica, e dunque la proposta di Adriano Favole e Matteo Aria è di introdurre una terza possibilità, la condivisione. Pratica nascosta e poco analizzata negli studi antropologici, la condivisione appare tuttavia costitutiva dell’umanità e di tanti aspetti della contemporaneità. “Fare” insieme, “consumare” insieme, contrapporsi alle visioni incentrate sull’individualismo possessivo, sulla competizione e sul conflitto sono le caratteristiche principali del condividere. Occorre però stare attenti alle retoriche dello sharing: come è avvenuto per molti aspetti del dono, così anche la condivisione rischia di essere assorbita all’interno del paradigma astuto e avvolgente dell’homo oeconomicus e presentarsi come l’ultima frontiera del capitalismo.